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Mariavitittoria Rava (Fondazione Rava):"Vorrei che l'attenzione si spostasse dalla famiglia nel bosco alle tante famiglie che oggi non hanno una casa"

Mariavittoria Rava, presidente della Fondazione Francesca Rava, in occasione della presentazione del libro "Ti cercherò per sempre, la storia di due sorelle e della Fondazione Rava" di Claudio Guerrini, ha parlato dell'importanza del libro e di come la Fondazione ha portato aiuti anche a Gaza

12 Dicembre 2025

Mariavittoria Rava, presidente della Fondazione Francesca Rava, in occasione della presentazione del libro "Ti cercherò per sempre, la storia di due sorelle e della Fondazione Rava" di Claudio Guerrini, ha parlato dell'importanza del libro e di come la Fondazione ha portato aiuti anche a Gaza.

Come nasce l'idea di questo libro?

Sono i 25 anni della Fondazione e mi hanno convinto, anzi mi hanno obbligato, a scrivere un po' di questa storia e un po' di testimonianze che raccontano il grandissimo amore che ci ha portato fin qua, nato da un dolore grande, la perdita di mia sorella, e poi le testimonianze di tanti volontari, più o meno famosi, medici, testimonial, che ci hanno aiutato a scrivere questi 25 anni di storia e che hanno partecipato al libro, che io non volevo fosse autocelebrativo, ma un libro corale fatto delle voci, dei battiti del cuore, di tante persone che ci vogliono bene, vogliono bene ai nostri bambini.

Ci può raccontare meglio la storia della fondazione Rava, di come nasce?

La Fondazione Francesca Rava nasce nel 2000, quindi 25 anni fa, dopo che mia sorella Francesca è mancata in un incidente d'auto, lei aveva 26 anni, io 28. Per me è stata una cosa dolorosissima, e come avvocato ho incominciato a fare volontariato con quello che potevo fare, dando consulenze legali gratuite, e ho conosciuto il secondo pezzo del nostro nome, Nuestros Pequeños Hermanos, questa organizzazione umanitaria internazionale che aiuta i bambini più poveri nel mondo, soprattutto in America Latina e Haiti. Questa organizzazione voleva aprire in Italia, quindi mia sorella intanto aveva avuto una piccola liquidazione dall'azienda KPMG, dove lavorava, e i suoi colleghi mi hanno detto: "Mariavittoria, facciamo qualcosa nel nome di Francesca" e così è nata la fondazione, con un gesto quasi un po' di incoscienza, ma basato sull'amore, che continua fino ad oggi.

Un commento sulla situazione a Gaza?

Sicuramente la Fondazione Francesca Rava lavora nei posti più drammatici del mondo. Noi abbiamo Haiti negli occhi tutto il tempo, ed è un olocausto silenzioso. Gaza è già più conosciuta nelle cronache, e noi siamo stati lì silenziosamente, dapprima con i medici volontari sulla nave Vulcano, la nave della Marina Militare, per prestare soccorso medico ai bambini e ai feriti. E poi abbiamo inviato tre panetterie mobili, grazie al nostro volontario panettiere di Mantova, che ha fatto la stessa cosa anche nel centro Italia nel terremoto, anche in Haiti, per poter produrre cibo, visto che una delle più gravi mancanze è proprio l'alimentazione dei bambini.

E un commento sulla scelta di separare i figli dai genitori nella questione della famiglia del bosco?

La Fondazione Francesca Rava si occupa di famiglie, di bambini che hanno tantissime problematiche, e lavoriamo con i tribunali per i minorenni. Ci sono tante storie drammatiche e tante situazioni che io non mi permetto di giudicare, essendo a maggior ragione anche avvocato, se non ne conosco i dettagli. Quello che posso dire è che si è vista la solidarietà incredibile che è nata in Italia per questa famiglia, che peraltro è una delle tante famiglie che hanno bisogno di una casa, perché in Italia, oltre a loro, io tutti i giorni nelle periferie urbane sinceramente vedo famiglie che non hanno una casa.

E quindi la mia attenzione è più su questo problema, cioè vorrei che forse l'opinione pubblica si spostasse a dire che ci sono tante famiglie che hanno bisogno di una casa. 

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