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Stefano Guindani (fotografo): "Con la fotografia ho raccontato la cruda realtà di Haiti, questo è importante per sensibilizzare l’opinione pubblica"

Stefano Guindani, volontario della Fondazione Rava, in occasione della presentazione del libro "Ti cercherò per sempre, la storia di due sorelle e della Fondazione Francesca Rava", racconta la sua esperienza di fotografo con la Fondazione per raccontare la cruda realtà di Haiti

12 Dicembre 2025

Stefano Guindani,  fotografo e volontario della Fondazione Rava, in occasione della presentazione del libro "Ti cercherò per sempre, la storia di due sorelle e della Fondazione Francesca Rava", racconta la sua esperienza di fotografo con la Fondazione per raccontare la cruda realtà di Haiti

Come è entrato nel progetto di questo libro?

Ho cominciato a collaborare con la Fondazione Rava nel 2008, quindi prima del famoso terremoto, purtroppo famoso. Da lì sono nati molti progetti, tra cui due libri che ho realizzato come fotografo per la Fondazione: uno su Haiti e uno invece su tutte le case NPH in Centro e Sud America. Da lì è nato un amore per tutti questi popoli, ma soprattutto per il lavoro che la Fondazione fa in prima linea, che è veramente eccezionale.

Come, secondo lei, il ruolo del fotografo può essere importante in progetti di questo tipo?

Io credo che la fotografia, l’immagine in generale – quindi l’immagine fotografica o video – sia fondamentale, perché è tutto ciò che documenta la storia ed è tutto ciò che poi rimane. Oggi viviamo di immagini, un’immagine è fortissima. Purtroppo la gente non è più abituata a leggere, anche se oggi siamo qui per la presentazione di un libro importante che deve essere letto. Però la fotografia è sicuramente la cosa che attira di più di tutte e quindi credo che il mio lavoro sia fondamentale, perché racconta proprio la cruda realtà quotidiana e ci dà uno spaccato di vita di quella che è la situazione in quel momento, che deve assolutamente essere conosciuta dal maggior numero di persone possibile.

Qual è il suo prossimo progetto con la Fondazione?

Questo non si sa ancora. Purtroppo in questo periodo è molto difficile tornare ad Haiti, quindi penseremo a qualcosa di diverso, però sicuramente sarà sempre finalizzato a sensibilizzare l’opinione pubblica, le persone in generale, sulla necessità di fare qualcosa per poter aiutare queste persone.

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