12 Dicembre 2025
Claudio Guerrini, autore del libro "Ti cercherò per sempre, la storia di due sorelle e della Fondazione Rava", in occasione della presentazione del libro al Salotto Colla, ha parlato di come la storia di Mariavittoria sia un esempio e della complessa situazione a Gaza.
Come è stato coinvolto in questo progetto di realizzazione di questo libro?
Io sono già un testimone, l'affiancatore della Fondazione Rava già da parecchi anni, grazie a un'amica comune di Mariavittoria che ora vive in America, quindi anzi la saluto, che mi ha dato questa bellissima opportunità di poter collaborare con la Fondazione. Io ero alla ricerca di uno spunto per il mio secondo libro e una delle mie idee era di raccontare una storia di dieci grandi donne italiane che hanno avuto successo e che fossero di esempio per tutti noi uomini e per tante altre donne. Una delle dieci donne volevo che fosse naturalmente Mariavittoria Rava, che a sua volta però, quando l'ho contattata, stava cercando un'idea per scrivere la storia dei venticinque anni della Fondazione Rava.
Queste cose si sono unite ed è venuto questo lavoro bello, faticoso, coinvolgente e emozionante. Quindi è una serie di circostanze fortunate e belle.
Come descriverebbe a un possibile lettore questo libro?
Ecco è un libro che parla di sofferenza ma di tantissimo amore, un libro positivo, è un libro che parte dalla sofferenza sia quella personale, privata, della famiglia di Mariavittoria. Non voglio svelare tutto, ma molti la sanno la storia, che nasce da una disgrazia nella sua famiglia molto grave, che però poi si trasforma, si tramuta e grazie all'energia di Mariavittoria e a una serie di circostanze fortunate, ma che lei ha anche fortemente voluto, diventa un'esplosione d'amore e di bene che si propaga in tutto il mondo.
E questa secondo me è una storia che andava raccontata e spero di averlo fatto nella maniera migliore. Sicuramente è un libro che si evolve nella sua storia, comincia drammaticamente, ma chiude con tante bellissime storie di tanti bambini, che grazie a Mariavittoria e a tutto quello che fa la Fondazione da venticinque anni possono vivere una vita migliore.
Un suo commento sulla situazione di Gaza?
È una situazione, tra l'altro, che abbiamo parzialmente raccontato anche in questo libro grazie a degli aiuti speciali che sono arrivati con una nave della Marina Militare fin da quelle parti.
È una situazione che io considero assolutamente ignobile da un punto di vista umano, da anni. Poi adesso c'è sempre questo rischio di schierarsi a favore di uno Stato palestinese e quindi di essere in qualche modo contrario a qualsiasi cosa ci sia dall'altra parte. Si scende e si trascende subito nell'agone politico.
Invece io sono da sempre per l'idea di due popoli, due stati, quindi con il massimo rispetto di uno dei popoli che ha subito una delle più grandi tragedie, se non la più grande tragedia dell'umanità, che però adesso non può significare far subire a Gaza e nei territori occupati, anche in Cisgiordania, quello che sta succedendo da anni. Dunque c'è bisogno di essere assolutamente pro Pal, nel senso di a favore di uno Stato palestinese, nel rispetto di tutti gli ebrei, perché bisogna distinguere totalmente quello che sono gli ebrei da sempre, nella vita e quello che rappresentano, da quello che fa lo Stato attuale di Israele con Netanyahu a capo. Se riusciamo a scindere questi due discorsi, forse riusciremo a portare a termine, magari chissà, tra qualche anno, una situazione che possa essere soddisfacente per tutti.
Io da quando sono nato vivo con questa problematica e quindi la sento molto. Nel rispetto di tutti cerchiamo di fare uno sforzo comune per arrivare a una soluzione finale.
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