25 Maggio 2022
Il pittore Ruggero Savinio a Il Giornale d’Italia, in occasione dell’inaugurazione della mostra a lui dedicata al Palazzo Reale di Milano:
“Un pittore come tutte le persone cambia nel corso di vita: le sue attrazioni, i suoi desideri, le cose che risultano importanti per lui. Anche in questo percorso i temi e le opere rappresentano quello che vivevo in quell’epoca. Quello che è però forse la dominante il Senso della pittura, titolo tra l’altro di un libro uscito presso Neri Pozza nel quale parlo di trenta pittori che ho amato e amo.
Il senso della pittura credo che si possa riassumere nel sentimento, nella fisicità, nel significato corporeo. Questo è quello che voglio esprimere, sia nel libro sia nel lavoro. Il mio lavoro si affida all’immagine ma questa ha uno spessore corporeo che è vicino al nostro corpo. L’artista è anche un corpo e questo deve apparire nell’opera.”
L’artista, a proposito dell’unione di scrittura e immagine che caratterizza alcuni suoi dipinti:
“In alcuni quadri mi capitava di scrivere parole sulla tela perché la tendenza è quella. Ci sono due forme di espressione: della pittura e della scrittura. Emilio Cecchi le chiamava ‘due insufficienze incrociate’. Un pittore a un certo punto del suo lavoro sente che deve dire qualche cosa. Ci sono questi due momenti espressivi che possono integrarsi, entrare l’uno nell’altro”.
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