24 Marzo 2022
Il conflitto russo-ucraino si è riverberato con forza anche nel mondo della cultura. Com’è noto una lettera sottoscritta dal Direttore dell’Ermitage Mikhail Piotrovsky ha sollecitato, su disposizione del Ministero della Cultura russo, la restituzione di opere in prestito a importanti istituti del nostro Paese, tra i quali proprio le Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo a Milano.
Arriva prontamente la risposta del ministero della Cultura italiano che con una circolare dispone la sospensione "con effetto immediato di tutte le attività relative all'iniziativa 'Anno incrociato dei musei Italia-Russia".
Tuttavia Intesa Sanpaolo ha raggiunto con l’Ermitage e con il Ministero della Cultura russo lo scorso 14 marzo un accordo in base al quale viene attenuata la richiesta di un ritiro immediato delle opere prestate per la mostra “Grand Tour”, realizzata proprio in collaborazione con il museo di San Pietroburgo. Le opere continuano dunque a far parte dell’esposizione fino alla chiusura prevista per il 27 marzo.
Il rapporto delle Gallerie d’Italia con il mondo culturale russo è difatti da sempre molto forte, tanto che la sede museale di Intesa Sanpaolo a Vicenza ospita una delle collezioni europee più significative di icone russe.
Il Giornale d'Italia ha incontrato Michele Coppola, Executive Director Arte, Cultura e Beni Storici Intesa Sanpaolo, in occasione della riapertura della Galleria di Palazzo degli Alberti a Prato:
“Siamo a Prato per parlare di un’iniziativa che condivide con il pubblico, non soltanto di Prato, toscano o italiano, una collezione di grande valore. In questi giorni si sta concludendo in piazza della Scala a Milano una mostra dedicata al Grand Tour in partnership con l’Ermitage di San Pietroburgo e a Vicenza la collezione di icone russe di proprietà di Intesa Sanpaolo in un allestimento, recentemente attualizzato e presentato alla stampa. Credo con sincerità che sia difficile trovare le parole giuste per parlare del momento drammatico che stiamo vivendo, per la cultura in generale e per chi è interessato direttamente dalla guerra e per chi la osserva dai giornali ma ha preoccupazioni di prim’ordine. Non credo che si debbano individuare dei distinguo nei confronti di un’artista o nei confronti di una persona comune, il dramma riguarda ognuno di noi e si deve solo sperare che questo momento drammatico finisca in fretta. Come ha scritto il direttore dell’Ermitage Piotrovskij che i ponti della cultura siano gli ultimi a cadere, a questo non va aggiunto nulla.”
“Abbiamo aspettato il tempo necessario, non tanto per terminare i lavori di rifacimento e di rifunzionalizzazione di questi spazi all’interno del Palazzo degli Alberti, ma abbiamo dovuto aspettare che una normativa permettesse di riaprire al pubblico una collezione allestita con grande sapienza. La sensazione che si ha camminando all’interno delle sale del Palazzo degli Alberti, è quella di attraversare le sale di un museo di rilevanza internazionale. Credo che questo sia l’aspetto più importante da mettere a fattor comune, è un patrimonio culturale che è vincolato pertinenzialmente ad un palazzo, l’impegno di Intesa Sanpaolo nel 2018 fu quello di riportare a Prato queste opere e di contribuire nell’attività di valorizzazione, di condivisione, di apertura al pubblico e di pubblica fruizione, in accordo con la Soprintendenza competente, il Comune di Prato, ma anche in sintonia con chi oggi è proprietario di questa collezione, la Banca Popolare di Vicenza.”
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