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Garlasco, il padre di Andrea Sempio prova a difendere il figlio: "Era con me la mattina dell'omicidio di Chiara Poggi" - VIDEO

Giuseppe Sempio racconta la mattina del 13 agosto 2007: "Mio figlio è innocente" afferma, "non potrebbe mai fare una cosa simile"

12 Giugno 2025

Giuseppe Sempio, padre di Andrea Sempio, il 37enne indagato per l’omicidio di Chiara Poggi, ha raccontato in un’intervista esclusiva a TgCom24 la propria versione dei fatti sulla mattina del 13 agosto 2007, provando a difendere il figlio. All’epoca, la famiglia abitava in via Rossini, a circa un chilometro e mezzo dalla casa dei Poggi a Garlasco. 

"Quella mattina Andrea era in casa con noi", afferma Giuseppe Sempio, "voleva andare in libreria a Vigevano". "Mia moglie gli ha detto: 'Aspetta che torno, poi prendi la macchina e vai'". La donna è uscita di casa e Andrea è rimasto con il padre fino a poco prima delle 10. "Sarebbe dovuto passare davanti a me per uscire, e non l’ha fatto. In quella casa o mi passi davanti o non esci. A meno che tu non sia un fantasma", ha precisato Giuseppe Sempio, sottolineando che il figlio è rimasto in casa fino al ritorno della madre. Solo allora si sarebbe recato a Vigevano, dove – come sostenuto fin dall’inizio – ha trovato la libreria chiusa. Lo scontrino del parcheggio di Vigevano è uno degli elementi chiave dell'alibi di Andrea Sempio.

Il padre ricorda anche il rientro del figlio: "Sarà stato dopo le 11. Poi mia moglie ha telefonato, era quasi mezzogiorno. Siamo usciti e passando davanti alla casa dei Poggi abbiamo visto le transenne e i carabinieri. C’erano un vigile e un po’ di movimento, ma non sapevamo nulla. Abbiamo pensato a un malore".

Solo dopo, Andrea decide di tornare a vedere cosa stava accadendo. "È tornato di corsa, sconvolto, spaventato. Mi dice: 'Guarda che è successo questo e questo'. Quando siamo arrivati lì, un vigile che conosco mi ha detto: 'Hanno ammazzato la Poggi'. Io non la conoscevo personalmente, sapevo solo che Marco aveva una sorella. L’ho vista solo sui giornali".

Sempio padre ha parlato anche della perquisizione avvenuta il 14 maggio: "Gli inquirenti ci hanno trattato bene, ma hanno portato via tutto ciò che poteva essere utile, compresi i telefonini. Il garage è stato completamente svuotato".

Quanto allo scontrino del parcheggio, conservato per un anno, spiega: "Quando Andrea è tornato da Vigevano l’ho trovato. Ho detto a mia moglie: ‘C’è lo scontrino del parcheggio’. E lei mi ha risposto: ‘Tienilo lì, con tutto quello che è successo non si sa mai’".

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