21 Maggio 2025
“Non sono qui per pubblicità, come nel 2006. Sono qui per raccontare la verità che nessuno vuole dire”. Così Fabrizio Corona si è presentato davanti al tribunale di Pavia. L’ex fotografo dei vip, oggi a capo di un programma d’inchiesta online, ha rilasciato dichiarazioni esplosive che gettano nuove ombre sul processo per l’omicidio di Chiara Poggi.
Corona, che nel 2006 aveva fatto scalpore visitando il luogo del delitto insieme alle sorelle Cappa, oggi rivendica un nuovo ruolo: non più “personaggio”, ma “informante”, pronto a sfidare stampa e magistratura. “Ieri sul mio programma ho pubblicato tutta la verità. Evidentemente voi giornalisti non sapete fare il vostro lavoro. Ve lo insegno io”, ha detto rivolgendosi ai cronisti presenti.
Secondo Corona, la recente accelerazione nelle indagini non è casuale. “Tutti vi chiedete perché questi interrogatori prima ancora di analizzare i reperti, le unghie… ve lo dico io: perché una persona, molto probabilmente l’avvocato De Sanctis, ha svolto tre anni di investigazioni abusive. Ha trovato i veri colpevoli. E non è Stasi: sono almeno quattro”.
A sostegno delle sue affermazioni, Corona parla di “prove oggettive” già consegnate al procuratore Fabio Napoleone, ma che non possono essere usate. “Le prove sono state carpite illegalmente, e la legge italiana dice che non possono essere utilizzate né per aprire un processo, né per interrogare. Il procuratore ha queste prove da quattro anni, ma non può fare nulla”.
Tra i passaggi più delicati del suo intervento, Corona ha menzionato un presunto super-testimone, portato alla ribalta dal giornalista Davide Parenti. Questo testimone, dice Corona, si sarebbe rivolto sia alla famiglia Stasi sia a quella Poggi, sostenendo che il vero colpevole non fosse Alberto. Ma, secondo la sua ricostruzione, entrambe le famiglie avrebbero deciso di tacere.
“La famiglia Stasi non ha voluto ascoltarlo. E quella Poggi non ha riferito nulla alla Procura. Perché? Due ipotesi: o per non dover restituire gli 850mila euro del risarcimento, o perché il vero colpevole è il fratello di Chiara. Tre armi sono state trovate nel fiume. Tre”.
Corona ha chiarito di non essere stato convocato da nessuno. “Sono venuto qui perché faccio il mio lavoro, come voi. Ho visto Stasi, l’ho ripreso. Ma io non cerco più spettacolo: ho 51 anni, posso smettere di lavorare quando voglio. Lo faccio per passione, per dire la verità”.
Infine, accusa i media di non aver dato il giusto rilievo alle sue rivelazioni: “Ieri ho dato una notizia gravissima. Nessuno l’ha ripresa. Il Procuratore Capo ha già le prove. Ma non può usarle. Questa è la verità”.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia