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Garlasco, Fabrizio Corona: “Sulla scena del crimine c’erano 4 persone, se Stasi è innocente i Poggi gli ridiano 850mila euro da lui pagati”

L’ex re dei paparazzi si è presentato al tribunale di Pavia nel giorno fissato per l’interrogatorio congiunto di Andrea Sempio e Alberto Stasi, figure chiave nel caso dell’omicidio di Chiara Poggi. La sua presenza non è passata inosservata, ma ha subito precisato le ragioni della sua comparsa: “Non sono qui per cercare visibilità o alimentare lo spettacolo. A 51 anni non ne ho certo bisogno”

21 Maggio 2025

Fabrizio Corona torna a far parlare di sé riapparendo improvvisamente davanti alla procura di Pavia, nel contesto della nuova inchiesta sull’omicidio di Chiara Poggi. L'ex re dei paparazzi si era già occupato del caso nel 2007, anno in cui era avvenuto il delitto, quando aveva cercato di contattare le gemelle Cappa.

Corona ha affermato che Stasi sarebbe innocente e che nella villetta in cui è stata uccisa la Poggi, sulla scena del crimine ci sarebbero state quattro persone. Di recente Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara, è stato indagato, mentre Alberto Stasi continua a scontare la pena a cui è stato condannato per l’omicidio della giovane ventiseienne.

Garlasco, Fabrizio Corona: “Stasi innocente, nella villa sulla scena del crimine c’erano quattro persone”

Il 20 maggio 2025 era previsto l'interrogatorio incrociato di Sempio, di Stasi e di Poggi. Il primo non si è presentato, mentre il secondo ha risposto a tutte le domande. Davanti alla procura di pavia c'era anche Fabrizio Corona che ha immediatamente attirato l’attenzione dei media, accorsi numerosi davanti al tribunale. Circondato da telecamere e giornalisti, l’ex fotografo ha parlato davanti alla folla, rivelando la sua opinione. Ha sostenuto l’innocenza di Stasi, annunciando che i colpevoli sarebbero più di quattro e che indizi importanti sarebbero già emersi in passato, ma non sarebbero mai stati approfonditi dalle autorità competenti.

Corona non ha fornito prove concrete a sostegno delle sue affermazioni, ma ha lasciato intendere di essere in possesso di informazioni esclusive. Le sue parole hanno generato reazioni contrastanti: c'è chi le interpreta come una mera trovata pubblicitaria per tornare sotto i riflettori e chi, invece, si interroga se dietro le sue allusioni possano celarsi verità mai emerse.

Fabrizio Corona e gli audio tra Paola Cappa e Marco Chiesa Soprani

Fabrizio Corona ha pubblicato due audio di conversazioni tra Paola Cappa e il giornalista Marco Chiesa Soprani, che – a suo dire – gli sarebbero stati offerti gratuitamente. In uno di questi, la cugina di Chiara Poggi afferma chiaramente: "Non parlerò mai con nessuno. Parlo con te in amicizia così – rivolgendosi a Chiesa Soprani – quindi sei tu che non devi fare lo str****, ad andare a sperperare quello che ti sto dicendo. Ma io ho la coscienza a posto, non parlo con nessuno".

Corona racconta inoltre il ruolo che Le Iene avrebbero avuto nella gestione del supertestimone, figura che – secondo lui – ha dato nuovo impulso all'indagine. E punta il dito sulla posizione della famiglia Poggi, che continua a sostenere la colpevolezza di Alberto Stasi. "Alberto – spiega Corona – è una persona per bene. Ha risarcito la famiglia Poggi per 850mila euro. Facendo debiti. E se Stasi non è il colpevole la famiglia Poggi glieli deve restituire indietro euro per euro".

L’ex “re dei paparazzi” sostiene che entro l’estate potrebbero esserci numerosi arresti, coinvolgendo anche esponenti delle forze dell’ordine e alcuni carabinieri. "Se sono andati nel fiume e hanno trovato quello che cercavano, il testimone non solo è credibile, ma la procura si sta muovendo velocemente", afferma Corona, lodando l’operato della magistratura. In particolare, definisce il procuratore di Pavia, Fabio Napoleone, "il Batman della situazione. Una persona per bene, che si muove solo davanti a qualcosa di solido".

Corona conclude accennando a quattro persone presenti in casa il giorno del delitto. "Ho pensato molto prima di farla questa roba di Garlasco – conclude – ma è il mio lavoro. E io amo il mio lavoro".

Dopo il breve e criptico intervento, si è allontanato senza rilasciare ulteriori commenti, lasciando dietro di sé un clima di incertezza, tensione e crescente curiosità. Il suo arrivo, strategicamente tempestivo, ha preceduto i due attesi interrogatori, contribuendo ad accrescere la pressione mediatica su una vicenda già complessa e delicata, che continua a catalizzare l’attenzione dell’opinione pubblica, ad alimentare speculazioni e ipotesi sempre più articolate, e ad aggiungere nuovi elementi di mistero a un caso mai davvero risolto.

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