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Garlasco, il supertestimone: “18 anni fa non c’è stata la volontà dei pm di ascoltarmi, gemelle Cappa a Tromello con borsone pesante”

L’uomo ha raccontato di aver incontrato in ospedale, poco dopo il delitto, una donna di Tromello che viveva nei pressi della casa della nonna materna delle gemelle Cappa

21 Maggio 2025

Delitto di Garlasco, genetista Carlo Previderé: "Dna di Sempio perfettamente compatibile con tracce rilevate su due unghie di Chiara"

Fonte: X@MalteccaMa65228

Un racconto finora inedito, nuove telefonate e messaggi vocali che gettano nuova luce sul caso dell’omicidio di Chiara Poggi. Un supertestimone ha portato alla luce documenti e testimonianze mai emersi prima, centrando l’attenzione su Andrea Sempio e sulle gemelle Cappa, in particolare Stefania e Paola che sarebbero state viste a Tromello con un borsone pesante dopo l’omicidio.

Il racconto del supertestimone sul caso Garlasco: “18 anni fa non c’è stata la volontà dei pm di ascoltarmi, gemelle Cappa a Tromello con borsone pesante”

L’uomo ha raccontato di aver incontrato in ospedale, poco dopo il delitto, una donna di Tromello che viveva nei pressi della casa della nonna materna delle gemelle Cappa. Quella donna gli avrebbe riferito di aver visto Stefania Cappa "agitata, intenta a entrare nella vecchia casa con una borsa pesante".

Il testimone ha voluto precisare di non aver mai parlato di un alare da camino. Ma ha aggiunto un dettaglio importante: la donna sosteneva che "le gemelle non erano mai state viste lì prima" e che quella scena l’aveva profondamente colpita.

Il supertestimone ha sottolineato che la sua testimonianza, oggi resa pubblica, all’epoca fu ignorata: "non c'era stata volontà di ascoltare". Inolte, ha ribadito: "Stefania era nel panico, con un borsone", e ha raccontato di aver sentito anche "il rumore di qualcosa gettato nel fosso". Secondo lui, le persone che videro la scena erano già anziane allora e oggi non sono più in vita. Per non dimenticare nulla, Carlo afferma di aver annotato tutto su dei taccuini.

Le telefonate della madre di Andrea Sempio al supertestimone

Il supertestimone ha anche parlato di alcune telefonate mai ascoltate tra lui e la madre di Andrea Sempio. Durante le conversazioni, la madre di Sempio punta il dito contro l’avvocato Gian Luigi Tizzoni, accusandolo di aver fatto arrivare alla difesa di Sempio documenti riservati della procura. Racconta anche di una presunta testimone che avrebbe assistito a un litigio sospetto tra Chiara e una cugina, il giorno prima del delitto: una circostanza mai riferita né ai carabinieri né ad altri.

In un passaggio chiave, la madre afferma: "In pochi credono davvero che Alberto sia l'assassino". Infine, sono presenti alcuni vocali inviati da Paola Cappa, cugina di Chiara Poggi. Nei giorni scorsi, alcune indiscrezioni avevano parlato di un SMS in cui Paola avrebbe scritto: "Mi sa che abbiamo incastrato Stasi".

Emergono però alcuni audio inquietanti. In uno, Paola afferma: "Guarda io non ho mai aperto bocca, però arriverà il giorno che la apro. Voglio essere pagata fior di milioni… però dirò tutto, tutto, tutto, tutto". In un altro, sempre all’ex amico, descrive con ironia l’abito con cui si presenterebbe in Procura: "Tacco 12 sempre e quel cappotto lungo nero da 1.400 euro".

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