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Roma, tre minorenni evasi dal carcere di Casal del Marmo, la fuga dopo una rissa attraverso il muro di cinta - VIDEO

Tre minori origini tunisine sono riusciti a scappare al culmine di una rissa; 55 detenuti su una capienza di 45, il personale è poco, i sindacati: "Disfatta del sistema penitenziario"

22 Luglio 2024

A Roma tre minorenni sono evasi dal carcere di Casal del Marmo. I giovani detenuti sarebbero scappati dal muro di cinta, in seguito a una rissa con altri carcerati.

Roma, tre minorenni tunisini evasi dal carcere di Casal del Marmo, sono fuggiti dopo una rissa attraverso il muro di cinta

Si tratta di tre ragazzi minorenni, tutti e tre originari della Tunisia. Uno di loro è a pochi mesi dal compimento del 18esimo anno di età; gli altri due hanno 17 e 15 anni. Ieri pomeriggio, domenica 21 luglio, i tre giovani sono riusciti a scappare dal carcere minorile di Casal del Marmo di Roma. Da quanto appreso, l’evasione sarebbe avvenuta al culmine di una rissa con altri carcerati, all’interno della quale anche i tre tunisini erano coinvolti. Il segretario generale del sindacato di polizia penitenziaria Spp, Aldo Di Giacomo, riferisce: "Intorno alle 19 tre detenuti sembra di nazionalità tunisina hanno eluso i controlli, sono tutt'ora ricercati dalle forze dell'ordine". I fuggitivi sarebbero riusciti a scavalcare il muro di cinta e così a scappare, secondo le fonti della polizia. Le forze dell’ordine allertate dalla polizia penitenziaria sono ora sulle loro tracce.

Gennarino De Fazio, segretario Uilpa: "L'unica certezza è la disfatta del sistema penitenziario"

Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa polizia penitenziaria dichiara: "Nel tardo pomeriggio ben tre detenuti sono riusciti a evadere dall'Istituto penale per minorenni di Roma Casal del Marmo. Tutti minori e stranieri, sono ricercati dalla Polizia penitenziaria e dalle altre forze dell'ordine. Non conosciamo ancora l'esatta dinamica e le circostanze della fuga, l'unica certezza è la disfatta del sistema penitenziario, sia che si guardi agli adulti sia che ci si riferisca ai minori". Il carcere, all’interno del quale sono detenuti al momento 55 minorenni, su una capienza di 45, è stato soggetto a gravi episodi anche di recente. L’8 giugno un incendio scoppiato all’interno dell’istituto aveva portato a gravi ustioni di tre detenuti, portati in ospedale. Il 7 luglio, invece, un principio di rivolta aveva portato a richiedere l’intervento delle forze dell’ordine. "Ormai non passa giorno in cui non succeda qualcosa di molto grave. Omicidi, suicidi, evasioni, risse, stupri, aggressioni al personale, proteste, devastazioni ed, è proprio il caso di dire, chi più ne ha più ne metta”, prosegue De Fazio, "Non siamo ancora nel pieno dell'estate e sta accadendo di tutto, il rischio concreto è di arrivare all'autunno in condizioni ancora più disastrose. Ci vuole una risposta e chiunque abbia a cuore le sorti non solo dell'esecuzione penale e della giustizia, ma dell'intero Paese, ha l'obbligo quantomeno morale di dare dei segnali".

Massimo Costantino, segretario della Fns Cisl menziona il fatto che "nelle carceri minorili non esistono circuiti differenziati e ciò rende molto oneroso il lavoro, laddove detenuti con psicopatologie, problemi di dipendenza ed altre patologie e diverse etnie in spazi relativamente stretti alza il livello di tensione. I pochi poliziotti rimasti sono costretti a turni massacranti senza turn over o assegnazione di nuove unità".

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