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Evasi dal carcere minorile di Milano, il quinto fuggitivo ritorna al Beccaria: ne mancano all’appello 2

E' stato disposto il giudizio per direttissima per il 19enne. Sono dunque ancora irreperibili soltanto due ragazzi, uno di 17 e l'altro di 18 anni, entrambi italiani

29 Dicembre 2022

Carcere Beccaria Milano, una partita di pallone dietro l’evasione di Natale: agente distratto e 7 ragazzi in fuga

fonte: imagoeconomica.it

Il ragazzo di 19 anni evaso dal carcere minorile Cesare Beccaria il giorno di Natale, si è presentato presso la Questura di Milano in via Fatebenefratelli, dove è stato arrestato per evasione dai poliziotti della Squadra Mobile. Era il quinto ed il maggiore dei 7 ragazzi evasi dalla struttura penitenziaria di Milano il 25 dicembre. L'autorità giudiziaria ha disposto il giudizio per direttissima.

Evasione Beccaria, il quinto fuggitivo ritorna al carcere

Il ragazzo 19enne è il più grande dei 7 evasi, italiano, residente in provincia di Como. L'accusa per la quale si trovava detenuto era di maltrattamenti in famiglia e già in passato si erano registrate fughe da alcune comunità di recupero. Sono dunque ancora irreperibili soltanto due ragazzi, uno di 17 e l'altro di 18 anni, entrambi italiani

Dopo la fuga premeditata avvenuta proprio il giorno di Natale, grazie all'espediente di una partita di pallone e la distrazione di un agente, dei 7 ragazzi in fuga, 3 erano ritornati in struttura nelle ore successive. Chi convinto dai genitori, chi trattenuto dalla nonna che aveva prontamente avvertito le forze dell'ordine, chi, ancora, ritrovato dagli agenti della penitenziaria a pochi passi dai cancelli. Il quarto ragazzo, il 17enne è stato individuato nella giornata di ieri, 28 dicembre, a 3 giorni dalla fuga, grazie a una segnalazione di schiamazzi da parte di un cittadino. 

Beccaria, il cantiere infinito e la mancanza di attività in struttura 

Come tutte le carceri italiane, anche il Beccaria soffre della problematica di sovraffollamento. Attualmente sono 44 i detenuti, contro una capienza massima di 36 posti. Ma questo è solo uno dei problemi che si va a sommare: nota la vicenda del cantiere infinito dell'istituto e la mancanza di attività post periodo pandemico. Una serie di varianti che hanno influito sulla stabilità dei giovani, che hanno tentato il gesto estremo della fuga. 

La ristrutturazione di un'ala dell'edificio è iniziata nel 2008. I lavori sarebbero dovuti durare tre anni, ma non sono ancora terminati. I risultato è un'intera parte della struttura che deve obbligatoriamente rimanere chiusa, con il conseguente dimezzamento dei posti disponibili e la poca sicurezza del ponteggio, da cui peraltro i 7 ragazzi sono fuggiti.

I segnali di tensione e disordini all'interno della struttura minorile erano emersi anche negli ultimi anni. Nel 2018 un'altra grande rivolta con materassi e coperte dati alle fiamme dai ragazzi, don Gino Rigoldi aveva lanciato l'allarme.

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