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Cloud seeding cos'è, come funziona l'inseminazione delle nuvole, causa dell'alluvione artificiale a Dubai - VIDEO

Il cloud seeding può nascondere rischi molto gravi, ecco a che cosa serve e le preoccupazioni degli scienziati

18 Aprile 2024

Il cloud seeding, noto anche come inseminazione delle nuvole, è una forma di modificazione del tempo atmosferico che utilizza sostanze chimiche per creare piogge artificiali oppure per ridurre la grandine e la nebbia. Dagli anni ’40 sono stati fatti numerosi esperimenti e in campo scientifico l'argomento è molto dibattuto.

Cloud seeding, cos'è

Il cloud seeding consiste nella stimolazione di pioggia artificiale attraverso l'inseminazione delle nuvole. Sostanze come ioduro d'argento, ioduro di potassio e propano liquido vengono disperse nell'atmosfera fornendo nuclei che favoriscono l'insorgere di precipitazioni.

Il processo si basa sul principio della nucleazione delle particelle, che è fondamentale per la formazione delle gocce di pioggia. Le nuvole contengono goccioline d’acqua liquide a temperature al di sotto dello zero, ossia il punto di congelamento. Per trasformarsi in pioggia, neve o grandine, hanno bisogno di un nucleo attorno al quale possano congelarsi o coagulare.

Il cloud seeding è detto anche arricchimento chimico delle nuvole perché attraverso l’uso di aerei specializzati, razzi o dispositivi di dispersione che si trovano a terra, vengono lanciate in aria sostanze diverse in base all’esigenza:

  • ioduro d’argento per stimolare la formazione di ghiaccio;
  • cloruro di sodio, cioè sale comune, per favorire la coalescenza delle goccioline d’acqua e far piovere;
  • idracina, più raramente, per modificare la struttura chimica delle goccioline d’acqua.

Cloud seeding, a cosa serve l’inseminazione delle nuvole

Il cloud seeding servirebbe per fronte al riscaldamento globale e al cambiamento climatico o, a livello locale, per mitigare gli effetti della siccità e accumulare riserve idriche. Viene utilizzato soprattutto in regioni affette da siccità cronica o stagionale o nelle aree desertiche, al fine di avere maggiore disponibilità di acqua per le irrigazioni.

Anche dove i bacini idrici per uso umano hanno livelli insufficienti si può ricorrere all’inseminazione delle nuvole per aumentare le riserve, soprattutto nei mesi estivi e in anni particolarmente caldi.

Il cloud seeding è impiegato anche per cercare di diminuire la formazione di grandine o per dissipare la nebbia intorno agli aeroporti e agevolare il traffico di velivoli in condizioni di scarsa visibilità.

Pro e contro del cloud seeding: i rischi dell'alterazione artificiale del tempo

Se quelli esposti sopra sono gli obiettivi noti del cloud seeding, questo fenomeno nasconde in realtà molti rischi. Su questo argomento ci sono dibattiti molto accesi nella stessa comunità scientifica. Infatti il clima e il tempo meteorologico sono molto difficili da controllare, ed è altrettanto difficile valutare gli effetti di una singola azione umana sui loro mutamenti.

Ci sono preoccupazioni anche riguardo alle possibili conseguenze su larga scala a livello ambientale. La modifica dei pattern meteorologici in una singola area può infatti ripercuotersi a catena altrove, considerando che la Terra è un sistema di equilibri perfetti, che l’azione dell’uomo ha ormai irrimediabilmente rotto. Inoltre una volta azionato, il fenomeno potrebbe sfuggire di mano. Uno degli esempi più recenti è l'alluvione artificiale a Dubai che sarebbe stata scatenata proprio con il cloud seeding. Gli Emirati hanno infatti ammesso di aver adottato l'inseminazione delle nuvole. Tuttavia in pochissime ore è sceso un quantitativo di pioggia corrispondente a quello che a Dubai si registra solitamente in un anno e mezzo. Le immagini sono impressionanti. In aeroporto si è creato un vero e proprio lago, le macchine nelle strade sono state spazzate via dall'acqua e il vento ha fatto volare interi divani da esterno presenti sui terrazzi delle abitazioni.

Alcuni Paesi hanno adottato normative stringenti e protocolli di monitoraggio ambientale, altri hanno un approccio più lassista. In Italia l’inseminazione delle nuvole è legale e regolamentata, anche se non è largamente utilizzata.

Le normative di riferimento sono la legge del 1992 che istituisce la Protezione Civile e dai regolamenti regionali che coordinano le attività di previsione, prevenzione e gestione delle emergenze, inclusi gli interventi di modificazione artificiale dell’ambiente e del clima.

Per effettuare operazione di cloud seeding bisogna ricevere l’autorizzazione da parte delle autorità competenti, come la stessa Protezione Civile e l’Enac, l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile. Bisogna infatti certificare che le pratiche non interferiscano con il traffico aereo.

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