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Manganellate alla Sapienza, polizia carica studenti ‘pro Palestina’ in protesta per il no accademico allo stop del bando con Israele - VIDEO

Governo e rettrice presi di mira con gli studenti con bandiere e cartelloni, alcuni raffiguranti anche Meloni e Netanyahu con le mani insanguinate. Secondo quanto raccontano i ragazzi della Fgc almeno tre ragazzi sarebbero stati fermati e ci sarebbero dei feriti

16 Aprile 2024

Nuovi scontri aventi oggetto il bando delle Università con Israele. Stavolta è toccato alla Sapienza di Roma: la polizia ha preso a manganellate gli studenti 'pro-Palestina' che stavano protestando per il no del Senato accademico. Tafferugli con spintoni, lacrimogeni, scontri e vere e proprie manganellate quelle andata in scena fuori dall'ateneo romano. Governo e rettrice presi di mira con gli studenti con bandiere e cartelloni, alcuni raffiguranti anche Meloni e Netanyahu con le mani insanguinate. 

Manganellate alla Sapienza, polizia carica studenti ‘pro Palestina’ in protesta per il no allo stop del bando con Israele

"Di fronte alla mobilitazione degli studenti di oggi la risposta della Sapienza è stata nuovamente un Senato Accademico blindato e la celere. L'ateneo è disposto a caricare i propri studenti piuttosto che ascoltare le istanze di migliaia tra studenti, ricercatori e docenti. La Rettrice si assuma le sue responsabilità: dimissioni immediate!", scrivono i manifestanti al corteo di Roma sui social. Circa 300 persone, la cui maggior parte studenti, hanno sfilato per i viali dell'Università. Secondo quanto raccontano i ragazzi della Fgc almeno tre ragazzi sarebbero stati fermati e ci sarebbero dei feriti. La protesta aveva come oggetto il bando dell'Università Sapienza con Israele, un tema che ha già alzato discussioni e polveroni in altre parti d'Italia. Vedasi Torino, dove il Politecnico ha detto stop al bando, e vedasi anche l'esempio della Normale di Pisa.

La ministra Bernini attacca gli studenti: "Violenza vergognosa"

Nonostante le manganellate provengano dalla polizia, la ministra Anna Maria Bernini ha attaccato gli studenti. "La mia vicinanza alla rettrice, Antonella Polimeni. Quello che sta accadendo all'Università La Sapienza è vergognoso. La protesta legittima non può mai sfociare in violenza e prevaricazione. La decisione del Senato evidenzia che la comunità accademica non accetta imposizioni da una minoranza che vorrebbe isolare le università italiane dal contento internazionale. La ricerca non si boicotta".

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