26 Marzo 2024
Momenti di tensione alla Sapienza di Roma, dove un corteo di studenti pro Palestina ha tentato di irrompere nel Rettorato per raggiungere i collettivi studenteschi che stanno facendo un'occupazione da lunedì per chiedere lo stop alle collaborazioni fra Israele e Università La Sapienza.
Secondo le ricostruzioni, la polizia in antisommossa avrebbe permesso l'ingresso di circa una trentina di ragazzi. Tuttavia, i restanti sono stati respinti con qualche spintone, mentre intonavano cori contro la rettrice Antonella Polimeni e Israele.
"Gravissimo alla Sapienza, la polizia vuole impedire agli studenti di entrare nel Rettorato occupato per l'assemblea studentesca contro la complicità della Sapienza con Israele e spintona e malmena gli studenti. Di nuovo. Questo è il clima di repressione nel paese contro chi alza la voce contro i crimini di Israele", è quanto dichiarato dal collettivo studentesco Cambiare Rotta.
Più tardi è arrivata la replica da parte della rettrice Polimeni: "L'Ateneo è disponibile, come sempre è stato, a portare in discussione eventuali istanze della Comunità studentesca, purché queste giungano in modo condiviso attraverso la propria rappresentanza negli Organi e non ledano i principi democratici e i diritti e le libertà altrui".
"La Sapienza - continua - riconosce quali strumenti di comunicazione e di decisione quelli definiti dalle leggi e dai regolamenti, informati dalle norme di convivenza civile che guidano il Paese. Lo Statuto di Sapienza dota l'Ateneo di organi decisionali composti dai rappresentanti eletti delle diverse componenti della Comunità accademica, che portano negli Organi la voce e le opinioni dei soggetti rappresentati".
Il sostegno è arrivato anche dal ministro dell'Università e della Ricerca Anna Maria Bernini: "Totale sostegno ai rettori Polimeni e Delfino. L'occupazione del rettorato de La Sapienza e l'aggressione al rettore dell'Università di Genova sono azioni squalificanti che vanno ben oltre la libera manifestazione del pensiero o la protesta pacifica. Le Università non sono zone franche dove si possono mettere in atto intimidazioni o compiere reati".
"La violenza che alcuni collettivi stanno imponendo all'intera comunità accademica è intollerabile e vede come principali vittime proprio gli studenti. Condanno fermamente quanto sta accadendo e ringrazio le forze dell'ordine per il loro sostegno", ha concluso Bernini.
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