06 Novembre 2023
Chirico interviene sulla questione di Israele e Hamas, affermando che l'organizzazione palestinese avrebbe decapitato dei bambini durante durante l'attacco del 7 ottobre, notizia da più voci, compreso il Giornale d'Italia, smentita. A risponderle in diretta sul programma de La7 Coffee break, è Moni Ovadia, che correttamente nega ciò essere avvenuto. La giornalista, quindi, ha proceduto a dare ad Ovadia (di ascendenza ebraica sefardita) dell'antisemita, scatenando la fragorosa risata dello scrittore.
"Abbiamo visto oltre 1500 miliziani di Hamas entrare nelle case degli israeliani - ha affermato la giornalista Annalisa Chirico a Coffe break, il programma di La7 diretto da Andrea Pancani - e qui trucidare intere famiglie e decapitare bambini". Parole a cui, in video collegamento, ha risposto lo scrittore Moni Ovadia: "Non è vero". Una smentita non apprezzata dalla giornalista, che ha parlato di "trappola comunicativa di chi fa propaganda pro-Hamas". Nonostante la storia dei bambini decapitati sia effettivamente stata smentita.
La risposta di Ovadia non si è fatta attendere, ed è arrivata nella forma di una vigorosa risata. Chirico ha quindi continuato: "È vero che siamo una democrazia e diamo la parola a tutti, ma io con gli antisemiti scelgo di non parlare". Parole rivolte proprio a Ovadia, di ascendenza ebraica sefardita. Chirico quindi continua: "Se parliamo di Gaza come territorio occupato, dobbiamo dire chiaramente che è una cosa falsa. Gaza è nelle mani di Hamas e non di Israele. Tra l’altro, parlano di Gaza come prigione ed è una cosa falsa, perché c’è il mare". Da Ovadia, di nuovo grandi risate. La giornalista, quindi, torna a dare allo scrittore dell'antisemita e, di nuovo la risposta di lui si manifesta "a pieni polmoni".
Quella dei bambini decapitati durante l'attacco del 7 ottobre, storia citata da Chirico all'inizio del suo discorso, è una fake news diffusasi nelle prime ore del conflitto a partire da una reporter israeliana, Nicole Zedeck, che aveva riportato la presunta strage aver preso luogo nel kibbutz di Kfar Aza. Tra i molti che avevano smentito la sua storia, anche il Giornale d'Italia, che a Kfar Aza aveva intervistato un residente locale, Hari, il quale aveva confermato non esserci mai stata alcuna decapitazione.
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