16 Febbraio 2024
Fino al 28 aprile sarà possibile scoprire ogni lato di Rino Gaetano, il cantautore scomparso all'età di 31 anni il 2 giugno 1981. La sua figura è entrata nel pantheon degli artisti ed è per questo che a Roma lo ricordano (e omaggiano) con una mostra al Museo di Roma in Trastevere. All'interno c'è tutto quello che era il mondo del cantante nato a Crotone: dal posacenere-gadget bianco latte a forma di pianoforte ricordo del tour di Elton John che teneva nella sua stanza passando per la macchina per scrivere Lettera 22 della Olivetti dove batteva i suoi testi e finendo, tra i tanti oggetti mai visti prima, al cilindro della canzone Gianna, entrata nella storia in quanto Gaetano fu il primo a sdoganare la parola sesso in un brano musicale: era il 1978.
Il cilindro nero, regalo di Renato Zero, esibito al festival di Sanremo del 1978 con Gianna, i maglioni colorati sfoggiati nelle interviste, l'accappatoio indossato sfrontatamente al Festivalbar78, ma anche gli oggetti personali come il passaporto, le sue macchine fotografiche, la collezione di dischi, le foto e le cartoline di famiglia, i testi dattilografati dei suoi testi. Quest'oggi, venerdì 16 febbraio, ha aperto a Roma la mostra Rino Gaetano, la prima dedicata al cantautore, morto a soli 30 anni nel 1981, lasciando però un'eredità artistica che continua ad essere unica e contemporanea. L'artista viene celebrato con un viaggio che ripercorre la sua formazione e gli aspetti più privati, attraverso "tante rarità" gelosamente conservate e concesse per l'occasione dalla sorella Anna: documenti, foto, cimeli artistici, dischi, video, strumenti musicali, oggetti, abiti di scena, manifesti e la collezione di cappelli che mettono in relazione la sua voglia di leggerezza con la sua capacità di affrontare temi impegnati, senza nascondersi: arroganza del potere, diritti, ambiente, emancipazione della donna.
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