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Mario Gomboli, Astorina: "La Rinascente e Diabolik sono simboli di Milano. Questo è un omaggio affettuoso"

Gomboli, direttore editoriale di Astorina: "Diabolik è in continua evoluzione, continuerà la propria strada anche fuori dalla carta stampata". L'intervista a Il Giornale d'Italia

03 Novembre 2022

Mario Gomboli, direttore editoriale di Astorina, ha dichiarato a Il Giornale d'Italia:

"Oggi la Rinascente è diabolica, nel senso che festeggia i 60 anni di Diabolik, del re del terrore, il primo personaggio a fumetti noir della storia italiana. 

Nato nel 1962 festeggia i 60 anni e il centenario delle nascita della sua creatrice Angela Giussani, festeggia il 900esimo episodio. 

Un anno speciale e La Rinascente ha deciso di ospitare questa celebrazione giustificata dal fatto che La Rinascente è un simbolo di Milano e Diabolik è un milanese doc, nato da due sorelle milanesi a Milano, la redazione è sempre stata a Milano, moltissimi disegnatori sono milanesi o dell'hinterland - e poi tutto sommato Clerville, la città dove hanno luogo le gesta di Diabolik, è molto Milano, più che non Parigi.

"Diabolik è in continua evoluzione, non è oggi lo stesso di 60 anni fa. È un personaggio che vive nei nostri tempi, in un mondo che allora era popolato da nobili decaduti da rapinare e oggi dai narcotrafficanti, o da altre figure così ricche e interessanti da poter entrare nel mirino del più grande ladro di tutti i tempi.

In futuro Diabolik continuerà nella strada di uscire dalla carta stampata e trovare nuovi spazi. L'anno scorso è uscito il primo film di Diabolik, dei Manetti Bros prodotto da RAI cinema, fra 15 giorni esce il secondo film, che è dedicato più a Ginko, l'ispettore che lo perseguita da 60 anni.

Ci sarà un terzo film, ci saranno gadget, telefilm. È molto vivo, è diventato un brand. Il fatto che sia nato sui fumetti non limita le sue possibilità di allargarsi agli spazi intermedi. 

"La Rinascente è un simbolo di Milano, Diabolik è coerente a questo simbolo, ma non è solo questo. La Rinascente attribuisce a Diabolik un omaggio affettuoso, si sente dietro questa esposizione di oggetti, immagini o spettacoli, un rispetto e un affetto per un personaggio che soltanto le persone che lo conoscono e lo amano potevano inventare.

Sono molto contento, soddisfatto ed emozionato di fronte a questo spettacolo".

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