25 Novembre 2025
Intesa Sanpaolo ha presentato oggi con Percorsi di Secondo Welfare il Rapporto 2025 di OsservaBrescia, la prima analisi sistematica che riunisce in un’unica piattaforma dati sociali, economici, sanitari e ambientali per offrire una lettura integrata dei bisogni del territorio bresciano.
Il Rapporto nasce da un percorso partecipato che ha coinvolto circa sessanta attori pubblici, privati e del Terzo Settore con l’intento di creare uno spazio di confronto permanente, alimentato da dati condivisi, capace di favorire decisioni più informate e promuovere una nuova cultura della collaborazione diffusa sul territorio.
Bonassi: “L’intervento sociale di Intesa Sanpaolo nasce dalla conoscenza approfondita dei territori: l’analisi dei bisogni locali orienta programmi mirati, sviluppati in collaborazione con istituzioni e realtà del Terzo Settore, per generare soluzioni concrete e ad alto impatto per le comunità”
La fotografia che emerge è quella di un territorio solido dal punto di vista produttivo con imprese dinamiche, un export competitivo e un turismo in continua crescita, ma alle prese con trasformazioni demografiche e sociali profonde, che necessita di nuove strategie di welfare. La popolazione cresce ma invecchia; la povertà si concentra soprattutto nel capoluogo. Se da un lato l’immigrazione sostiene la struttura demografica, dall’altro si allargano i divari tra territori: la povertà si concentra nel capoluogo, dove il peso degli affitti e l’incidenza degli sfratti risultano tra i più elevati della regione. Sul piano sanitario, la speranza di vita resta alta, ma la qualità dell’aria continua a rappresentare uno dei principali fattori di rischio per la salute pubblica. Anche sul fronte educativo emergono segnali di criticità: il sistema dei servizi per l’infanzia non riesce a coprire la domanda. Un limite che incide anche sulla partecipazione femminile al lavoro, già distante da quella maschile. A rispondere ai rischi e ai bisogni sociali, accanto agli enti pubblici, contribuisce un Terzo Settore vivace e articolato, che nel 2025 conta più di 2.300 enti in provincia di Brescia, seconda per numeri in Lombardia solo a Milano.
La ricerca condotta dalle ricercatrici Chiara Lodi Rizzini e Alice Sofia Fanelli con il coordinamento di Franca Maino, Direttrice Scientifica di Percorsi di Secondo Welfare e docente all’Università degli Studi di Milano fornisce un quadro aggiornato con oltre cento indicatori sociali, economici, demografici e ambientali ispirati all’Agenda 2030 della comunità bresciana.
Paolo Bonassi, Chief Social Impact Officer Intesa Sanpaolo: “Brescia sta affrontando transizioni demografiche e sociali molto rapide. Il Report offre un riscontro concreto sulle evidenze del territorio e rappresenta un punto di partenza per coinvolgere in modo attivo tutti gli stakeholder. L’intervento sociale di Intesa Sanpaolo nasce dalla conoscenza approfondita dei territori: l’analisi dei bisogni locali orienta programmi mirati, sviluppati in collaborazione con istituzioni e realtà del Terzo Settore, per generare soluzioni concrete e ad alto impatto per le comunità”.
Franca Maino, Direttrice Scientifica di Percorsi di Secondo Welfare, ha commentato: “Il primo Rapporto di OsservaBrescia ci consegna l’immagine di un territorio dinamico, ma attraversato da vulnerabilità crescenti. Questa fotografia conferma quanto sia urgente rafforzare la capacità di leggere i cambiamenti, anticipare i bisogni e costruire risposte condivise. L’Osservatorio nasce proprio per questo: offrire conoscenza solida, favorire un linguaggio comune e sostenere processi di coprogettazione tra istituzioni, Terzo Settore, imprese e comunità. Guardando al futuro, la sfida è ampliare e qualificare sempre più i dati, promuovere un welfare di iniziativa e valorizzare le reti locali, affinché OsservaBrescia diventi un laboratorio permanente di innovazione sociale e culturale. E, auspicabilmente, un modello da scalare in altri contesti territoriali per sviluppare innovazione sociale e culturale di cui il nostro Paese ha assoluto bisogno”
Alla presentazione sono intervenuti anche i diversi stakeholder della comunità bresciana: l’evento si è aperto con i saluti istituzionali affidati a Paolo Bonassi, Chief Social Impact Officer di Intesa Sanpaolo, alla Sindaca di Brescia Laura Castelletti e a Franca Maino, Direttrice Scientifica di Percorsi di Secondo Welfare e docente all’Università degli Studi di Milano. Giovanni Foresti, Responsabile Regional Research di Intesa Sanpaolo, ha offerto un inquadramento comparato del contesto nazionale e lombardo, seguito dalla presentazione del Rapporto OsservaBrescia, curata dalle ricercatrici Chiara Lodi Rizzini e Alice Sofia Fanelli di Percorsi di Secondo Welfare. Nella seconda parte dell’incontro, la tavola rotonda in cui si sono confrontati sulle iniziative sociali messe in campo Paola Lecci, Direttrice Regionale Lombardia Sud della Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, Marco Fenaroli, Assessore alle Politiche per la Famiglia, la Persona e Longevità, Welfare e Salute del Comune di Brescia, Michele Bordin, Portavoce del Forum Terzo Settore Brescia, e Roberto Saccone, Presidente della Camera di Commercio di Brescia. Ha chiuso i lavori Andrea Forghieri, Executive Director Intesa Sanpaolo per il Sociale, con uno sguardo sulle prospettive future aperte dal percorso OsservaBrescia.
L’iniziativa rientra nelle attività dell’Osservatorio di Intesa Sanpaolo per il Sociale che ha l’obiettivo di acquisire e condividere conoscenza sui bisogni attuali ed emergenti in ambito sociale al fine di orientare le priorità di intervento della banca. L’impegno del Gruppo guidato da Carlo Messina nella riduzione dei divari sociali e a favore della crescita del Paese è un obiettivo strategico inserito nel Piano di impresa dal 2018 e sviluppato dalla struttura Intesa Sanpaolo per il Sociale attraverso percorsi di collaborazione e di creazione di reti virtuose del privato, pubblico e privato sociale.
Principali risultati della ricerca
Un territorio che cambia: demografia, povertà, salute, istruzione e parità di genere
Il contesto bresciano è oggi attraversato da trasformazioni profonde. La popolazione cresce ma invecchia: nel 2025, ogni 100 bambini si contano 184 over 65, mentre il tasso di fecondità si attesta a 1,28 figli per donna. A sostenere l’equilibrio demografico è soprattutto l’immigrazione: gli stranieri rappresentano il 12% dei residenti e il 20% dei bambini sotto gli 11 anni.
La povertà mostra una forte concentrazione urbana. A Brescia città il canone di locazione assorbe il 43,8% del reddito medio e si registrano 79,6 sfratti per morosità ogni 100.000 abitanti, contro 31,8 nel resto della provincia.
Sul fronte della salute, la speranza di vita continua a crescere – 82,5 anni per gli uomini e 86,6 per le donne – ma permangono criticità legate alle principali cause di mortalità e, soprattutto, alla qualità dell’aria: i livelli medi di PM10 (29,7 µg/m³) superano la media lombarda e nazionale.
Gli indicatori sull’istruzione mostrano una partecipazione universitaria inferiore alla media nazionale e regionale e una carenza strutturale dei servizi per la prima infanzia. Nessun Ambito territoriale raggiunge il target europeo dei 45 posti ogni 100 bambini, con una media provinciale ferma a 27.
Sul versante della parità di genere, la partecipazione femminile al lavoro (57,2%) rimane distante da quella maschile (77%). Anche nella rappresentanza politica permangono squilibri: le donne sono il 35,8% delle consigliere comunali, il 41,9% delle assessore e solo il 17,2% delle sindache. In aumento, inoltre, le denunce per violenza sessuale.
Il tessuto economico bresciano si conferma vivace: nel 2024 sono attive 116.343 imprese, concentrate soprattutto in commercio, costruzioni e manifattura. L’export provinciale supera i 20 miliardi, trainato dal settore metallurgico. Il tasso di occupazione (77%) risulta in linea con quello lombardo e superiore alla media nazionale.
Il turismo mantiene un ruolo strategico: con 11,7 milioni di presenze, la provincia genera un quarto dell’intero movimento turistico regionale.
Le aree prioritarie: invecchiamento, povertà, minori, integrazione e ambiente. L’analisi evidenzia cinque ambiti che necessitano di particolare attenzione:
Risposte attivate in ambito sociale
A rispondere ai rischi e ai bisogni sociali, accanto agli enti pubblici, contribuisce un Terzo Settore vivace e articolato, che nel 2025 conta in provincia di Brescia 2.305 enti. Di questi, il 45,1% (1.040) sono Associazioni di Promozione Sociale (APS), il 38,8% (894) Organizzazioni di Volontariato (ODV), il 15,1% (348) imprese sociali e l’1,0% (23) enti filantropici. Si tratta di valori tra i più elevati in Lombardia, secondi solo a quelli della provincia di Milano.
Tre leve per un nuovo modello di governance. Il Rapporto individua tre elementi chiave per rafforzare la capacità del territorio di rispondere alle sfide emergenti:
Metodologia ricerca
Il report offre una fotografia del territorio bresciano a partire da un centinaio di indicatori sociali, economici e demografici inquadrati negli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
Intesa Sanpaolo
Intesa Sanpaolo, con 421 miliardi di euro di impieghi e oltre 1.400 miliardi di euro di attività finanziaria della clientela a fine settembre 2025, è il maggior gruppo bancario in Italia con una significativa presenza internazionale. È leader a livello europeo nel wealth management, con un forte orientamento al digitale e al fintech. Intesa Sanpaolo ha sviluppato un programma di Intelligenza Artificiale su larga scala, con circa 150 use case già in sviluppo, che sta generando benefici significativi per il Gruppo. In ambito ESG, entro il 2025, sono previsti 115 miliardi di euro di erogazioni Impact per la comunità e la transizione verde. Il programma a favore e a supporto delle persone in difficoltà è di 1,5 miliardi di euro (2023-2027). La rete museale della Banca, le Gallerie d’Italia, è sede espositiva del patrimonio artistico di proprietà e di progetti culturali di riconosciuto valore. News: group.intesasanpaolo.com/it/newsroom X: @intesasanpaolo LinkedIn: linkedin.com/company/intesa-sanpaolo
Percorsi di Secondo Welfare
Percorsi di Secondo Welfare è un Laboratorio di trasformazione sociale che progetta e realizza azioni che garantiscono risultati concreti a sostegno dell’evoluzione del welfare italiano.
Impresa sociale diventata punto di riferimento per l’innovazione delle politiche sociali in Italia, è una realtà affermata che riunisce professioniste e professionisti con competenze trasversali per affrontare i cambiamenti in atto nel nostro sistema sociale. Attraverso attività di ricerca, formazione, comunicazione, consulenza e accompagnamento strategico, genera e condivide conoscenze per supportare enti pubblici, istituzioni, imprese e organizzazioni del Terzo Settore nella progettazione di soluzioni di protezione sociale efficaci e sostenibili. Percorsi di Secondo Welfare utilizza una metodologia interdisciplinare e integrata che, a partire da ricerche empiriche sul campo, assicura un’analisi oggettiva dei dati e, grazie a competenze comunicative uniche, una fruizione il più possibile chiara e accessibile. Possiede una vasta esperienza nell’ambito del welfare pubblico e privato, che garantisce un sostegno autorevole per perseguire gli obiettivi delle diverse realtà con cui lavora. Un approccio che alimenta il dibattito pubblico e realizza percorsi su misura per rispondere in maniera accurata alle richieste specifiche di organizzazioni, comunità e istituzioni.
Da sempre legato all’Università degli Studi di Milano, dove è nato nel 2011 come progetto di ricerca, Percorsi di Secondo Welfare è un Laboratorio riconosciuto del Dipartimento di Scienze Sociali e Politiche.
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