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Lottomatica diventa Public Company, al via la sfida Blue Chip per la holding italiana; Angelozzi: “C’è ancora spazio di crescita organica”

Il gruppo è diventato azionariato diffuso con l’uscita del fondo Apollo; opportunità di acquisizioni internazionali per il CEO Angelozzi senza la rinuncia alla disciplina dei conti

28 Luglio 2025

Lottomatica diventa Public Company, al via la sfida Blue Chip per la holding italiana; Angelozzi: “C’è ancora spazio di crescita organica”

Lottomatica diventa Public Company, al via la sfida Blue Chip per la holding italiana. Il gruppo è diventato azionariato diffuso con l’uscita del fondo Apollo. Il 22 settembre la revisione dell’indice di Borsa potrebbe introdurre Lottomatica nel Ftse Mib. Con la capitalizzazione dell’azienda, pari a 2,46 miliardi di euro a fine 2023, poi sfiorati i 6 lo scorso giugno, Lottomatica, attiva nel mercato del gioco e scommesse autorizzate, è a un passo dal raggiungere uno dei titoli italiani più prestigiosi per valore di mercato.

Lottomatica diventa Public Company

L’uscita dal fondo Apollo management a giugno ha permesso all’azienda di costituirsi come un’autentica public company, dove le quote del 10% sono detenute da player quali Morgan Stanley, Fidelity, Norge Bank. Per l’ex Gamenet, primo attore di campagne di fusioni, shopping e Ipo, è così inaugurata una nuova fase.

Le attività online e sulla rete fisica

Angelozzi, ad alla guida del gruppo ad azionariato diffuso, riflette sul suo futuro: "Sul piano della gestione non cambierà molto, perché l’azienda era già organizzata con processi chiari e un ruolo definito dei comitati nel board. La strategia è condivisa a ogni livello. Continuiamo ad avere la stessa lettura del mercato. Nel CDA sono entrate due persone del management team per dare un messaggio forte agli investitori e stiamo cercando due indipendenti per avere una maggioranza di consiglieri appunto indipendenti".

L’azienda in Italia raggiunge quota di mercato del 30% dedicandosi a tre ambiti di attività, online ai giochi web, alle scommesse sportive e a brand come Betfalg e Goldbet. Ci sono poi gli Sport Franchise, giochi sulla rete fisica e scommesse sportive, e Gaming Franchise, apparecchi di intrattenimento e scommessa.

La rete di punti vendita operativi appartenente al gruppo è ampia (17.597), mentre la raccolta a fine dello anno scorso è stata di €36 miliardi (€9,5 miliardi nel 2019) con ricavi per 2 miliardi di euro. 

"Per noi le prospettive di crescita sono di lungo termine e il settore è ben regolato. Questo è stato un catalizzatore verso gli investitori internazionali. In Italia c’è ancora spazio di crescita organica. Stiamo considerando l’opportunità di andare all’estero attraverso operazioni di m&a ma senza fretta e mantenendo una rigorosa disciplina di al locazione del capitale, in particolare su voci come il prezzo e l’investimento. Guardiamo nuovi mercati dove c’è possibilità di integrazione con un asset che ci dia una crescita con ritorni interessanti. Le sinergie migliori sono sul lato tech".

Angelozzi crede molto a quest’ultima voce, riportando nel gruppo capacità e competenze, ha creato una rete di supporto partita da software e tool fino all’intelligenza artificiale. Diverse aree di business (dalla logistica al customer care fino ai controlli per contrastare fenomeni di ludopatia) sono integrate dalla piattaforma proprietaria Lamp (Lottomatica analitycs mesh platform). "Sono aspetti giustamente richiesti dalla nuova normativa che impone agli operatori un’attenzione all’aspetto socio sanitario e una dotazione tecnologica capace di monitorare il rischio. Con l’AI abbiamo una visione in tempo reale dell’intera filiera del gioco".

Giochi e gare

Favorevole per Angelotti la legge del 2024, che riordina l’intero settore dei giochi e le gare in corso per l’affidamento di nuove concessioni. Oltre agli incassi raccolti dalle scommesse legali, lo Stato mira a raccogliere €5 miliardi a fronte di concessioni per nove anni tra online, gioco fisico e Lotto (a cui il gruppo non partecipa). "Lo Stato chiede requisiti particolari, maggiori livelli qualitativi e di compliance da rispettare. Chi vince diventa concessionario e de ve mantenere i requisiti anche con fidejussioni o elevati standard sulle tecnologie. Il periodo di affidamento consente agli operatori di sviluppare un piano industriale. La stabilità normativa è una chiave di accesso anche per gli investitori nel nostro Paese".

L’obiettivo di paritaria retribuzione dei generi

Un aumento di crescita di verifica tra i dipendenti, passati da 750 nel 2019 ai 2.800 (a cui si aggiungono nella rete distributiva 18 mila partner). Per l’investimento sullo sviluppo dei potenziali, la promozione di performance e il mantenimento del forte spirito di squadra è da anni attiva la People Strategy; invece per la parità di genere, l’azienda si impegna ad azzerare le differenze di retribuzione tra i generi entro il 2030. "Corriamo la maratona, non i cento metri, la scelta è creare valore nel medio e lungo termine". Intanto il gender pay gap è sceso del 3,5% lo scorso anno verso il traguardo di equità salariale.

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