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Snam, nel progetto CCS di Ravenna oltre 60 aziende interessate per 34 Mtpa di CO₂ al 2040; pronto il piano per la rete di trasporto

Presentato all’OMC Med Energy il piano per una rete di pipeline nel Nord Italia; il progetto con Eni è già operativo, al 2030 la capacità di stoccaggio sarà di 4 Mtpa, con trasporto anche via nave dal Centro-Sud e dall’estero

09 Aprile 2025

Snam, Ravenna CCS guarda alla fase 2: oltre 60 aziende interessate per 34 Mtpa di CO₂ al 2040

A Ravenna, in occasione di OMC Med Energy, Paolo Testini – Director CCS project and carbon removal development di Snam – è intervenuto a margine della presentazione del paper "Development of a CO₂ pipeline transport network in the Po Valley", dedicato alla futura infrastruttura per il trasporto della CO₂ verso il sito di stoccaggio offshore. “Siamo al lavoro – ha dichiarato – per trasformare la vision multi-molecola di Snam in una realtà concreta e operativa.”

Ravenna CCS, un hub strategico per l’Italia e il Mediterraneo

Il progetto Ravenna CCS, realizzato in joint venture paritetica tra Eni e Snam, prevede il trasporto della CO₂ catturata dalle industrie del Nord Italia verso i giacimenti esauriti sotto il Mar Adriatico. Oltre al trasporto via pipeline, è prevista una modalità via nave per raccogliere la CO₂ da emitter del Centro-Sud Italia e anche di altri Paesi mediterranei. Ravenna CCS è un Progetto di Interesse Comune (PCI) a livello europeo.

La fase 1 è già in corso

Attualmente è attiva la fase 1 del progetto, con iniezioni di CO₂ provenienti dalla centrale Eni di Casalborsetti. Il gas viene immagazzinato in giacimenti esauriti offshore. Nel frattempo, si guarda già alla fase 2, rivolta alle industrie "hard to abate", da collegare a una rete infrastrutturale per il trasporto della CO₂.

Le parole di Paolo Testini

Per disegnare la rete nel modo migliore – ha spiegato Testini – stiamo tenendo conto di diversi fattori, dalla dislocazione dei distretti industriali alle diverse possibilità offerte da tracciati di pipeline più o meno ramificati. Una parte di questi progetti è ancora in fase di studio, ma per il primo nucleo abbiamo già avviato i necessari procedimenti autorizzativi.” Testini ha aggiunto che “nel 2024 abbiamo raccolto manifestazioni di interesse non vincolanti da parte di oltre 60 aziende, per più di 170 siti industriali in Italia, tra esistenti e programmati. I volumi di CO₂ per cui è stato espresso interesse sono pari a 27 Mtpa al 2030 e 34 Mtpa al 2040. Questo conferma che Ravenna CCS, con una capacità di 4 Mtpa entro il 2030 e 16 Mtpa oltre quella data, è supportato da una domanda solida. Stiamo anticipando investimenti importanti per creare condizioni di sistema funzionali alla traiettoria di transizione. Rimaniamo in attesa della definizione del quadro normativo e regolatorio da parte del MASE, ma ci faremo trovare pronti.”

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