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Il Vino Nobile di Montepulciano “Pieve” al suo esordio. Nel 2025 in commercio la prima annata, la 2021

Nella trentunesima edizione dell’Anteprima del Vino Nobile di Montepulciano il ritorno alla storia per una visione futuristica

17 Febbraio 2025

Andrea Rossi, presidente Consorzio Vino Nobile di Montepulciano

Andrea Rossi, presidente Consorzio Vino Nobile di Montepulciano

Territorio, tradizione, raffinatezza, eleganza e storia. Sono queste le parole chiave che evoca il Vino Nobile di Montepulciano “Pieve” negli addetti ai lavori. È questo uno dei dati significativi che il campione di professionisti (ristoratori, enotecari e addetti alla distribuzione) intervistato da Nomisma ha messo in evidenza sul nuovo disciplinare che dal 2025 determina la nuova Docg di Montepulciano. Un prodotto che per i professionisti del settore desta interesse e più in particolare l’82% di questa fascia è rappresentato dalle enoteche. Per quanto riguarda la fascia di prezzo attesa dalle rivendite il Vino Nobile di Montepulciano Pieve dovrà rispondere a un prodotto dai 40 ai 70 euro (per il 60%) e da 70 a oltre 100 euro (per il 17% degli intervistati). Tra i punti di forza messi in evidenza da Nomisma la “forte identità e tradizione di Montepulciano incarnata da questo nuovo progetto (31%), la qualità superiore attesa (20%) poi il prestigio del marchio (12%). Tra i punti di forza del disciplinare “Pieve”, secondo il campione preso in analisi da Nomisma, l’identità delle singole Pievi (23%), l’esperienza gustativa di questo nuovo vino (18%) e poi la storia del terroir che lo rappresenta.

Il Vino Nobile di Montepulciano “Pieve” nel 2025 entra in commercio. Il Comitato Nazionale Vini del 10 ottobre 2024 ha dato l’ok definitivo al testo di Disciplinare del Vino Nobile di Montepulciano “Pieve”, il decreto con annesso disciplinare è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 05 febbraio 2025 e la nuova tipologia della prima Docg d’Italia che sarà in commercio a febbraio 2025 con l’annata 2021. La previsione produttiva delle Pievi, secondo una prima stima del Consorzio, riguarderà circa il 10% del totale di produzione del Vino Nobile di Montepulciano (circa 600 mila bottiglie all’anno). L’idea di far nascere il Vino Nobile di Montepulciano menzione “Pieve” (che andrà ad affiancare il Vino Nobile di Montepulciano e Vino Nobile di Montepulciano Riserva), nasce da un percorso metodologico che ha visto il consenso e la partecipazione di tutte le aziende produttrici. Un percorso di studio all’interno della denominazione stessa, che grazie a momenti di incontro, confronto e di analisi collettiva, ha portato alla nascita di una “visione” univoca di Vino Nobile di Montepulciano. Una visione supportata dalla ricerca anche degli esperti. A partire da una ricerca dal punto di vista geologico e pedologico, tema che il Consorzio ha a cuore dagli anni ’90, (tra i primi in Italia a “zonare” il territorio di produzione e successivamente a riportarlo in una mappa realizzata da Enogea); dall’altra l’approfondimento è stato fatto anche nelle biblioteche e archivi storici, fino ad arrivare al Catasto Leopoldino del 1765.

Il disciplinare: vigneti longevi; vitigni autoctoni; invecchiamento. Un vino che avrà come caratteristiche il territorio (appunto con le sottozone), l’uvaggio che sarà legato al Sangiovese e ai soli vitigni autoctoni complementari ammessi dal disciplinare con uve esclusivamente prodotte dall’azienda imbottigliatrice. L’altra novità è che verrà istituita una commissione interna al Consorzio composta da enologi e tecnici la quale avrà il compito di valutare, prima dei passaggi previsti dalla normativa, che le caratteristiche corrispondano al disciplinare stesso.

Le “pievi” per caratterizzare anche la territorialità del vino. Lo studio storico della geologia e della geografia del territorio ha portato alla individuazione di 12 zone, definite nel disciplinare di produzione UGA (Unità geografiche aggiuntive), che saranno anteposte con la menzione “Pieve” in etichetta. Questo aspetto rappresenta l’identità del Vino Nobile di Montepulciano che guarda appunto al passato. La scelta di utilizzare i toponimi territoriali riferibili a quelli delle antiche Pievi in cui era suddiviso il territorio già dall'epoca tardo romana e longobarda, nasce da un approfondimento di tipo storico, paesaggistico e produttivo vitivinicolo. In particolare, la volontà del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano è quella di ribadire e codificare una realtà fisica con antica radice storica, che ha caratterizzato il territorio poliziano fino all'epoca moderna e che trova la sua eco anche nel catasto Leopoldino dei primi decenni del XIX secolo, che suddivideva il territorio in sottozone definite con il toponimo.

La prima annata delle Pievi dal punto di vista vitivinicolo. Il 2021 ha avuto un andamento meteorologico decisamente straordinario, sia in termini di piovosità, sia per alcuni picchi termici registrati in primavera. La piovosità totale annua è stata pari a 510 mm, valore decisamente basso, circa il 25% meno della piovosità media annua della zona.Relativamente alle temperature, i mesi che si sono discostati fortemente dalle medie del periodo sono stati marzo e soprattutto aprile, che hanno fatto registrare valori delle minime particolarmente bassi. In aprile, nella notte tra il 7 e l’8, le temperature notturne sono scese sotto lo zero per molte ore, raggiungendo nei fondivalle anche i -7°C, e arrecando criticità in fase di schiusura. Il germogliamento è avvenuto tra il 28 marzo e il 27 aprile; la fioritura tra il 2 e il 15 giugno e l’invaiatura tra il 27 luglio e il 26 agosto. La vendemmia si è sviluppata tra la metà di settembre i primi di ottobre.

Una Webserie per raccontare le 12 Pievi del Vino Nobile di Montepulciano. Un progetto inedito dal titolo “Le 12 Pievi”, una webserie tematica che esplora i vini prodotti, la cultura e i territori storici che rappresentano l'anima e la tradizione del Vino Nobile di Montepulciano. Una Webserie realizzata in collaborazione con Globetrotter Gourmet, una delle più autorevoli agenzie di comunicazione nel settore food & wine da oltre quindici anni, e guidata dalla conduzione appassionata di Adua Villa – sommelier, giornalista e narratrice del Made in Italy – che si propone di accompagnare il pubblico per la prima volta alla scoperta delle 12 Pievi di Montepulciano tra cultura, enogastronomia e paesaggi mozzafiato. Dodici puntate per 12 Pievi in cui vedremo Adua Villa dialogare con ospiti d'eccezione: geologi, storici, artigiani, produttori locali e altre figure che incarnano lo spirito delle Pievi. Ogni episodio darà voce a storie e personaggi locali, con l'obiettivo di valorizzare l'unicità di ogni Pieve, i suoi terroir e il legame profondo con il Sangiovese, simbolo dell'eccellenza enologica toscana.L'iniziativa si distingue per un approccio innovativo alla comunicazione, utilizzando una narrazione diretta ad informare ed emozionare il pubblico. Il progetto abbraccia i valori di cultura e amore per il territorio, pilastri fondamentali del Consorzio. L'enfasi sarà posta non solo sull'evoluzione del prodotto, ma anche sulla conservazione delle tradizioni e sulla promozione delle eccellenze culinarie del territorio.La serie si articolerà in contenuti video, fotografici e testuali, inclusa la sottotitolazione in lingua inglese per il pubblico internazionale.

Un Pellegrinaggio delle Pievi di Montepulciano per l’offerta enoturistica del territorio. Il Pellegrinaggio nasce da un’idea già sperimentata, il Pellegrinaggio Artusiano, creato da Leonardo Romanelli che, in occasione dei festeggiamenti per i cento anni della scomparsa di Pellegrino Artusi (2011) si inventò una camminata in onore del grande gastronomo, che ripercorreva il percorso fatto da Forlimpopoli, città dove era nato, a Firenze dove poi morì. Non si tratta di un pellegrinaggio comune, le soste sono scandite da momenti di assaggio e degustazione, per poi dare modo ai pellegrini, veri e propri testimonial, di far capire al grande pubblico come il trekking gastronomico rappresenti una forma di turismo quanto mai attuale e sentita dal pubblico. Un gruppo di “pellegrini” costituito da giornalisti, ristoratori opinion leader e produttori stessi, percorrerà le strade che portano a toccare le Pievi. Dopo la camminata pomeridiana alla sera è prevista una degustazione dei vini delle Pievi di pertinenza.

La vendemmia 2024. Il germogliamento del Sangiovese è avvenuto tra l’ultima settimana di marzo e la prima di aprile, con un anticipo di circa una settimana, ed è stato rapido e contemporaneo.La successiva velocità di crescita dei germogli, fino a metà maggio, è stata invece moderata data la difficoltà dei terreni, ricchi di acqua, a scaldarsi e a favorire l’attività radicale. La fioritura è avvenuta tra l’ultima settimana di maggio e la prima di giugno, con 4-5 giorni di anticipo rispetto alla media, in concomitanza con giornate calde e luminose, non piovose, che hanno favorito un’ottima allegagione. L’impennata delle temperature di giugnoha impresso una notevole accelerazione all’attività vegetativa che, sostenuta dalla buona riserva idrica dei terreni, è proceduta spedita fino a tutto il mese di luglio. Aspetto interessante dell’annata è stata l’elevata fertilità dei germogli: mediamente, nel Sangiovese, su 100 germogli, si contano 130-150 grappoli; nel 2024 è stato più frequente contare 150-180 grappoli su 100 germogli. Verso la fine di luglio la condizione dei vigneti era molto buona. In agosto le piante hanno dovuto fronteggiare le alte temperature e il contrarsi delle riserve idriche, l’invaiaturaè stata lenta e si è protratta per circa un mese. Con le piogge di fine agosto è cambiata rapidamente la condizione dei vigneti. Quest’anno, evenienza ormai poco frequente, la maturazione tecnologica, intesa come rapporto zuccheri/acidi, e quella fenolica, sono procedute di pari passo.La vendemmia si è svolta nelle varie aree della denominazione in gran parte tra l’ultima decade di settembre e la prima di ottobre. La produzione è stata generalmente abbondante.

Le stelle alla vendemmia 2022, in commercio da quest’anno (relazione tecnica sulla annata di riferimento). In relazione alle conseguenze sullo sviluppo vegeto-produttivo delle viti, gli aspetti salienti del 2022 sono stati le elevate temperature medie di maggio, giugno e luglio, che hanno impresso una notevole accelerazione allo sviluppo vegetativo e accorciato alcune fasi fenologiche rendendo l’annata decisamente anticipata, e la distribuzione delle piogge; infatti, anche se il cumulo delle precipitazioni annuali di 662 mm è rientrato nella media del territorio poliziano, i primi 8 mesi dell’anno hanno avuto una anomalia pluviometrica negativa del 38% e gli ultimi 4 mesi una anomalia pluviometrica positiva del 35%. La distribuzione delle piogge però è stata tale da riuscire a compensare il consumo idrico dei vigneti (evapotraspirazione) e, in generale, evitare l’instaurarsi di fenomeni di stress idrico. Le operazioni di raccolta si sono svolte nelle varie aree della denominazione in gran parte nella seconda quindicina di settembre.La produzione è stata quantitativamente più bassa rispetto alla media, ma decisamente più abbondante del 2021, e di grande qualità; infatti, alla raccolta le uve mostravano una buona contemporaneità tra maturazione tecnologica e maturità fenolica e un eccellente stato sanitario dovuto alla bassissima pressione di patogeni e parassiti.

Nel 1985 la “grande gelata”. Tra clima, viticoltura e paesaggio: il senso del cambiamento. Rispetto al periodo fresco e piovoso degli anni ‘50-‘80 del XX secolo, punteggiato dalle due grandi gelate del febbraio 1956 e del gennaio 1985 (che imposero sensibili modifiche alla viticoltura e all’olivicoltura) e da alcune grandi alluvioni (Polesine, Sicilia, Sardegna e Calabria 1951,Firenze 1966, Genova 1970), il clima è cambiato parecchio: sono aumentate le temperature di circa 1.5°C a livello di medie annue e di conseguenza è aumentato lo stress termico e lo stress idrico.  Si è anche allungata e anticipata la stagione vegetativa il che mantiene un rischio sensibile di danni da gelate tardive; al contempo l’uva maura 10-15 giorni sfuggendo così più facilmente alla fase piovosa autunnale. Tutto questo ha spinto i viticoltori ad aumentare l’attenzione al vigneto in termini di adattamento al clima che cambia (penso alla gestione della chioma e dei trattamenti fitosanitari o alla genetica dei portinnesti). Un altro tema degno di riflessione è il legame profondo del clima con la viticoltura e l’ambiente. I paesaggi toscani sono profondamente umani, nel senso che l’opera dell’uomo vi agisce da decine di migliaia di anni. Tale azione è divenuta più significativa da quando circa 7000 anni fa è giunta l’agricoltura e poi, 3000 anni fa, con l’arrivo della viticoltura. Nasce a quei tempi la triade grano – riso- olivo su cui dall’epoca etrusca in avanti si è fondata la sicurezza alimentare delle nostre popolazioni. Cosa sarebbero i paesaggi toscani senza la componente atmosferica? I paesaggi atmosferici sono cangianti e fatti di luce, nubi, sole e vento e gli artisti li hanno saputi cogliere nelle diverse epoche grazie alla sensibilità che li caratterizza. In sostanza vite-clima-paesaggi-arte in Toscana sono un tutt’uno e il borgo storico di Montepulciano ne è una delle espressioni più significative. (A cura del Prof. Luigi Mariani, Università degli Studi di Brescia e Museo di Storia dell’Agricoltura)

#Portamiconte: un progetto del Consorzio con l’Amministrazione Comunale per educare al consumo consapevole e contro lo spreco alimentare. Nel 2022 è nato l’accordo tra Amministrazione Comunale di Montepulciano, Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano e gli esercenti del territorio, per utilizzare particolari wine bag, realizzate con materiale riciclato e a sua volta ancora riciclabile da destinare ai turisti e ai consumatori del territorio comunale. In virtù della forte presenza turistica nella città del Vino Nobile di Montepulciano (circa 2 milioni di turisti all’anno) e della forte presenza di strutture ricettive con somministrazione di cibi e bevande (oltre 200 esercizi tra enoteche, bar, ristoranti), l’idea di poter portare via le pietanze e le bevande non consumate direttamente sul posto dando un contributo così allo spreco degli alimenti avanzati che altrimenti si genererebbe. Gli obiettivi del progetto sono quelli di sensibilizzare i consumatori a un consumo etico e consapevole del vino, ma anche porre attenzione allo spreco del vino e nello stesso tempo ad avere rispetto per l’ambiente.

Il patrimonio “Nobile”. Un miliardo di euro circa. È questa la cifra che quantifica il Vino Nobile di Montepulciano tra valori patrimoniali, fatturato e produzione. Circa 65 milioni di euro è il valore medio annuo della produzione vitivinicola, senza contare che circa il 70% dell’economia locale è indotto diretto del vino. Una cifra importante per un territorio nel quale su 16.500 ettari di superficie comunale, circa 2.000 ettari sono vitati, ovvero il 16% circa del paesaggio comunale è caratterizzato dalla vite. Di questi circa 1.200 sono gli ettari iscritti a Vino Nobile di Montepulciano Docg, mentre circa 390 gli ettari iscritti a Rosso di Montepulciano Doc. A coltivare questi vigneti oltre 250 viticoltori (sono circa 90 gli imbottigliatori in tutto dei quali 81 associati al Consorzio dei produttori). Circa mille i dipendenti fissi impiegati dal settore vino a Montepulciano, ai quali se ne aggiungono altrettanti stagionali. Nel 2024, in linea con i numeri degli ultimi anni,sono state immesse nel mercato 6,7 milioni di bottiglie di Vino Nobilee 2,3 milioni di Rosso di Montepulciano.

Il mercato. Il 2024 è stato un annopositivo in valore per il mercato del Vino Nobile di Montepulciano. Per quanto riguarda l’export lo scorso anno ha rappresentato il65,5% (nel 2023 era stato il 66%), mentre il restante 34,5% viene commercializzato in Italia. Continua la tendenza di crescita degli ultimi anni la vendita diretta in azienda che nel 2024 ha ormai superato il 35%. Per quanto riguarda il mercato nazionale, inoltre, le principali vendite sono registrate in centro Italia (62%) e in particolare in Toscana per il 42%. Al nord viene venduto il 33% e al Sud il 5,30%. Per quanto riguarda l’estero si assiste a una torta divisa a metà tra Europa e paesi extra Ue. In America (tra Nord e Sud) va il 35% dell’export, in Europa (esclusa Italia) il 29,2%. La Germania continua ad essere il primo mercato del Nobile con il37% della quota esportazioni. In crescita continua, anche rispetto al 2023, è quello degli Stati Uniti arrivando a rappresentare il 28% dell’export del Vino Nobile di Montepulciano. Continua il trend di crescita del Canada che da solo vale circa il 5% delle esportazioni. Un dato davvero significativo è la fetta di mercato del Vino Nobile di Montepulciano a marchio bio che nel panorama italiano vale il 44,7% delle vendite, mentre a livello internazionale rappresenta oltre il 50% delle vendite complessive.

 

 

 

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