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Sciopero treni, confermate gran parte delle corse di Trenitalia: 88% degli Intercity, 67% dei Regionali e il 56% delle Frecce

Sono stati assicurati 2 treni regionali su 3, un risultato importante per i pendolari; per la media e lunga percorrenza il servizio si è mantenuto solido, con 9 Intercity su 10 regolarmente in viaggio e oltre il 50% delle Frecce operative

13 Dicembre 2024

Sciopero treni, confermate gran parte delle corse di Trenitalia: 88% degli Intercity, 67% dei Regionali e il 56% delle Frecce

Nonostante lo sciopero che ha coinvolto il settore ferroviario, Trenitalia è riuscita a garantire una copertura significativa del servizio, sono stati infatti assicurati 2 treni regionali su 3 e il servizio si è mantenuto solido, con 9 Intercity su 10 regolarmente in viaggio e oltre il 50% delle Frecce operative.

Questo successo arriva in un momento cruciale per il Gruppo FS Italiane, che ha recentemente presentato il Piano Strategico 2025-2029. La visione delineata dall'Amministratore Delegato Stefano Donnarumma punta a consolidare il ruolo centrale di FS nel sistema di mobilità italiano, con obiettivi chiari di miglioramento della qualità del servizio, sostenibilità e valorizzazione dei dipendenti.

Tra le priorità ci sono l’ottimizzazione del servizio, l’incremento della sostenibilità e il miglioramento della puntualità e della qualità percepita dai passeggeri..

I motivi dello sciopero del 13 dicembre 

Lo sciopero generale proclamato dai sindacati di base, con Ubs in prima linea, ha coinvolto   l’intero settore dei trasporti.  La decisione segue il pronunciamento del Tar del Lazio, che ha accolto la richiesta di sospensiva presentata dall’Unione Sindacale di Base (Usb), annullando l’ordinanza del ministro dei Trasporti Matteo Salvini che limitava lo sciopero a quattro ore. Il Tribunale ha stabilito che non sussistono motivazioni sufficienti per imporre la precettazione.

La manifestazione nazionale e generale è stata indetta in accesa polemica contro le politiche e strategie adottate dal governo Meloni, secondo le sigle, in aperta contraddizione con i diritti sociali, civili e democratici e di uguaglianza sociale del Paese. Come si legge sul sito Usb: “C’è un disegno generale che il governo Meloni sta portando avanti che concentra le risorse per l’economia di guerra, aumenta le disuguaglianze sociali e ci trascina verso l’abisso di una nuova guerra mondiale. Non c’è un solo ambito della vita sociale, politica e culturale del Paese che non sia sotto attacco, dalla scuola alla sanità, dall’ambiente alla sfera dei diritti civili, dall’accoglienza alla restrizione degli spazi di democrazia. E sul piano economico e del lavoro c’è una scelta netta dalla parte delle banche e delle grandi imprese, una politica economica che asseconda la deindustrializzazione e ci condanna alla turistificazione della penisola"

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