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Thyssenkrupp verso il taglio di 11.000 dipendenti e avvia piano di ristrutturazione, acciaio e Germania in crisi

Thyssenkrupp annuncia un ridimensionamento del settore acciaio: previsti 11.000 tagli nei prossimi sei anni, con il personale che scenderà da 27.000 a 16.000 unità, il piano è stato presentato dalla compagnia durante un incontro a Duisburg

25 Novembre 2024

Thyssenkrupp verso il taglio di 11.000 dipendenti e avvia piano di ristrutturazione, acciaio e Germania in crisi

Thyssenkrupp verso il taglio di 11.000 dipendenti, avvio piano di ristrutturazione, acciaio e Germania in crisi. Il settore dell'acciaio di Thyssenkrupp ha annunciato un piano per ridurre la forza lavoro di circa 11.000 dipendenti nei prossimi sei anni. L'azienda prevede di diminuire il numero di impiegati dagli attuali 27.000 a 16.000, come comunicato dal gruppo durante un annuncio a Duisburg.

La tedesca Thissenkrupp, uno dei principali esponenti nel settore dell’acciaio, prevede di ridurre il personale della sua divisione siderurgica, passando dagli attuali 27 mila dipendenti a circa 16 mila nell’arco di sei anni. Questo drastico ridimensionamenti è il risultato della difficile congiuntura economica che sta colpendo la Germania, aggravata dai costi energetici elevati, le nuove previsioni indicano una contrazione dello 0,2%, dopo la flessione dello 0,3% già accusata lo scorso anno.

La necessita di tagli è legata anche alle sfide poste dalla transizione energetica. L’azienda ha puntato sull’impiego dell’idrogeno per rendere la produzione di acciaio più sostenibile dal punto di vista ambientale. Tuttavia, questa scelta, pur innovativa, ha comportato costi elevati, rendendo il prodotto meno competitivo rispetto a quello prodotto nei mercati asiatici attraverso metodi tradizionali.

Thyssenkrupp verso i licenziamenti

Thyssenkrupp sta attraversando una crisi significativa, in gran parte dovuta alle difficoltà della sua divisione acciaio. Il gruppo aveva intrapreso un ambizioso progetto per ridurre l’impatto ambientale dei suoi processi produttivi, storicamente tra i più inquinanti a causa dell’uso di carbone come materia prima. L’obiettivo era implementare una tecnologia basata sull’idrogeno, considerata promettente per abbattere le emissioni di CO2. Tuttavia, i risultati non sono stati all’altezza delle aspettative: il processo si è rivelato estremamente costoso e meno efficace nel ridurre le emissioni rispetto alle previsioni.

Queste difficoltà si sono riflesse nei risultati finanziari del gruppo. Nel terzo trimestre, Thyssenkrupp ha registrato perdite per 54 milioni di euro, in netto contrasto con l’utile di 83 milioni dello stesso periodo del 2023. Su base annua, l’utile operativo si è ridotto quasi della metà, fermandosi a 100 milioni di euro. Anche le azioni dell’azienda hanno subito un duro colpo, perdendo circa il 36% del loro valore dall’inizio dell’anno.

Oltre ai problemi interni, la crisi di Thyssenkrupp riflette quella più ampia dell’industria tedesca. La diminuzione della domanda di acciaio, soprattutto nei settori edilizio e automobilistico, ha inciso sulle entrate, mentre il caro energia, aggravato dalle tensioni geopolitiche con la Russia, ha fatto lievitare i costi di produzione. A queste sfide si aggiungono le difficoltà legate alla transizione ecologica. Questi fattori combinati, insieme a decisioni aziendali non ottimali, hanno spinto la dirigenza a optare per drastici tagli e ristrutturazioni.

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