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MFE, incrementa al 29,99% la quota in ProSieben, raggiunto il 30,8% dei diritti di voto; Mondadori: utili a €59,3 mln

MFE ha più volte sollecitato ProSieben a rifocalizzarsi sul core business televisivo, cedendo attività non strategiche come dating e immobiliare

14 Novembre 2024

MFE, incrementa  al 29,99% la quota in ProSieben, raggiunto il 30,8% dei diritti di voto; Mondadori: utili a €59,3 mln

Mfe-Mediaset allarga la sua presenza in ProsiebenMFE-MediaForEurope ha ulteriormente incrementato la sua quota nel broadcaster tedesco ProSieben, raggiungendo il 29,99% del capitale, che innescherebbe l'obbligo di un’OPA totalitaria. Ora MFE detiene anche il 30,8% dei diritti di voto.

La notizia è stata resa nota ieri dalla Commissione tedesca sulla concentrazione nei media (KEK), che ha specificato come l’aumento di partecipazione sia da considerarsi “minore ed esente dall’obbligo di notifica”. MediaForEurope, già primo azionista con il 28,9% dei diritti di voto, rafforza così la sua influenza in ProSieben.

Il gruppo di Cologno Monzese, guidato da Pier Silvio Berlusconi, invia un messaggio chiaro al management tedesco: MFE ha più volte sollecitato ProSieben a rifocalizzarsi sul core business televisivo, chiedendo di cedere le attività considerate non strategiche, come il dating online e l’immobiliare. L’attuale dirigenza di ProSieben sta già valutando la vendita della profumeria online Flaconi e del portale di comparazione prodotti Verivox, ma a un ritmo giudicato insufficiente da MFE. Con questa nuova mossa nell'azionariato, MFE lascia intendere di essere pronta a considerare un’OPA qualora il gruppo tedesco decidesse di alleggerirsi dalle attività non core.

Intanto anche il secondo azionista di ProSieben, il gruppo ceco PPF, ha recentemente fatto sentire la sua voce. Il CEO di PPF, Jiri Smejc, ha espresso insoddisfazione per la lentezza della ristrutturazione in corso, appoggiando di fatto la posizione di MFE. Secondo alcuni osservatori, l’OPA potrebbe scattare proprio dopo che il broadcaster tedesco avrà completato la vendita delle attività non strategiche, rendendosi così più appetibile per gli investitori.

In parallelo, è stata la giornata dei conti anche per Mondadori, parte della galassia Fininvest. Nei primi nove mesi dell'anno, il gruppo editoriale ha registrato utili per €59,3mln, in flessione di circa €7mln rispetto allo stesso periodo del 2023, con €5mln di impatti non ricorrenti e €2mln derivanti da maggiori oneri fiscali e quote di risultato di terzi. I ricavi sono cresciuti del 3,8% a €705,8mln, pari a un +1,1% al netto del consolidamento di Starshop e Chelsea Green Publishing. L’EBITDA adjusted ha segnato un incremento del 3,1% a €133,3mln, grazie soprattutto ai settori Libri Trade, Retail e Media, mentre l’EBIT ha registrato una lieve flessione a €88,3mln. La posizione finanziaria netta a fine settembre è stata di -€150,9mln, in miglioramento rispetto ai -€152,3mln di un anno prima.

Commentando i risultati, l’amministratore delegato di Mondadori, Antonio Porro, ha dichiarato: “Guardando agli ultimi tre anni e mezzo di operazioni straordinarie, posso dire che le abbiamo indovinate tutte. Le società acquisite sono in salute, anche se con tempi di crescita diversi.”

Ieri Mondadori ha chiuso in calo del 3% a €2,28 per azione a Piazza Affari.

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