26 Luglio 2024
Gli schemi di bilancio consolidato al 30 giugno 2024 di Kruso Kapital, sono stati approvati dal Consiglio di Amministrazione. Il semestre registra un utile netto pari a 1.906 mila in aumento a/a del 100%, nonostante la maggiore imposizione fiscale rispetto all’anno precedente ed in aumento anche a livello trimestrale (2Q24 vs 1Q24). L’utile netto adjusted delle componenti non ricorrenti (spese derivanti principalmente dall’IPO e dall’acquisizione in corso in Portogallo, complessivamente pari a 123 mila netto tasse in buona parte registrato già nel 1Q24) è pari a 2.096 mila.
Al 30 giugno 2024, sono circa 72 mila le polizze di credito su pegno in Italia sottostanti i 124,0 milioni di impieghi totali (112,6 milioni al 30 giugno 2023 e 121,4 milioni al 31.12.2023), in aumento a/a (65,9 mila). La crescita a/a degli impieghi è stata guidata sostanzialmente dai volumi originati dalla rete in Italia.
Nell’ambito del credito su pegno in Italia, sono state realizzate 33 aste, per i beni rivenienti dal pegno (25 nello stesso periodo del 2023). L’andamento commerciale del primo semestre dell’attività in Grecia è in netto miglioramento rispetto allo stesso periodo del 2023.
Nel mese di luglio Kruso Kapital ha concluso le trattative per l'acquisizione di un portafoglio di credito su pegno di 0,7 milioni per circa 1.100 polizze, con clienti divisi in più aree geografiche. La finalizzazione dell’operazione avverrà nelle prossime settimane.
Il margine di intermediazione aumenta a/a del 28,3% (11,5 milioni vs 8,9 milioni nel 1H 2023), principalmente per il contributo del credito su pegno in Italia, a seguito dei maggiori impieghi e della più alta marginalità. Il business delle aste di opere d’arte e oggetti da collezione rappresenta quasi il 2% del totale margine di intermediazione del primo semestre del 2024 (rispetto al 4,6% dell’intero 2023), in calo a/a. La crescita degli interessi attivi e commissioni attive del credito su pegno (pari al 22% sui crediti medi del primo semestre del 2024) ha più che compensato l’aumento del costo del funding, che nel secondo trimestre del 2024 inizia a registrare segnali di stabilizzazione, grazie ad una marginalità in crescita a/a e rispetto anche all’ultimo trimestre. L’aumento del 24% a/a delle commissioni nette è guidato dai maggior impieghi e dal maggior contributo delle aste del pegno in Italia.
Le rettifiche di credito in aumento a/a, sono guidate sostanzialmente dalla svalutazione del 1Q24 su un portafoglio concentrato di polizze, i cui beni sottostanti sono stati oggetto di sequestro nel 1Q24. La variazione positiva dei Costi operativi a/a è sostanzialmente guidata dalle maggiori spese del personale che dal 2Q24 prevedono la contabilizzazione dell’LTI post IPO (121 mila), gli aumenti salariali per il nuovo CCNL, il consuntivo del bonus di Kruso Kapital a livello individuale sul risultato 2023 in lieve aumento rispetto all’anno precedente e dalle maggiori spese di Art-Rite. Il numero di risorse è 95 al 30.6.2024 sostanzialmente stabili a/a (93 al 30.6.2023). Le altre spese amministrative includono oneri non ricorrenti derivanti dall’IPO e dall’acquisizione in Portogallo (pari a 188 mila nel 1H24, 179 mila nel 1Q24); al netto di queste componenti, per KK le maggiori spese in pubblicità, rimborsi e del contratto di servicing con Banca Sistema sono state più che compensate dai risparmi in spese informatiche, assicurazioni e spese per immobili, mentre per la controllata in Grecia le spese per consulenze sono aumentate.
In rapporto al margine di intermediazione il totale dei costi operativi, inferiore del 70%, scende a/a ed anche rispetto a fine 2023.
L’utile prima delle imposte aumenta del 107% a/a, con un contributo totale negativo delle controllate PP Grecia ed Art-Rite pari a 648 mila. Il RoTE del primo semestre 2024 è superiore al 30%. Il totale attivo, in aumento del 2,9% rispetto al 31 dicembre 2023, è sostanzialmente composto dai crediti verso clientela per l’attività di credito su pegno (in aumento del 2% rispetto al 31.12.2023) e dagli avviamenti per un importo complessivo pari a 29,6 milioni, di cui 28,4 milioni generato dall’acquisizione del ramo d’azienda ex IntesaSanPaolo perfezionata nel luglio 2020.
Nelle passività finanziarie valutate al costo ammortizzato è ricompreso il sopravanzo d’asta pari a 5 milioni. La sottovoce debiti verso banche include finanziamenti da Banca Sistema e da altre banche, queste ultime in un intorno del 37% sul totale, in aumento rispetto al 31.3.2024 ed al 31.12.2023.
Il Patrimonio Netto al 30.6.2024 ammonta a 46,9 milioni, in aumento rispetto al 31.12.2023 (pari a 42,4 milioni) oltre all’utile di periodo anche per l’aumento di capitale dell’IPO con un impatto di 2,5 milioni. Il Totale dei fondi propri (Total Capital) al 30 giugno 2024 su base individuale ammonta a circa 18,0 milioni (lo stesso anche in termini di CET1), con il Total Capital Ratio al 25,4% (18,7% al 31.12.2023).
Il contesto del 2023, caratterizzato da aumenti continui dei tassi operati dalla Banca Centrale Europea, ha comportato un graduale aumento dei tassi di raccolta, che nel secondo trimestre del 2024 hanno mostrato i primi segni di stabilizzazione. Come avvenuto finora, l’aumento del costo della raccolta dovrebbe essere assorbito più che proporzionalmente dall’incremento dei margini totali del credito su pegno, in particolare in Italia.
Le controllate, PP Grecia e Art-Rite, sono in una fase di avvio e sviluppo della propria attività e nel caso di Art-Rite operano in un settore caratterizzato da volatilità, di conseguenza nel corso del 2024, sulla base dell’andamento attuale, non ci si attende apportino nell’insieme un contributo positivo a livello di risultato finale.
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