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Generali, con The Human Safety Net attivate 555 start-up dal 2017 e creati 1.000 posti di lavoro per i rifugiati

Alla Giornata Mondiale del Rifugiato a Venezia, si è discusso di innovazione e buone pratiche per l'integrazione dei rifugiati, inaugurando il Festival delle Migrazioni 

21 Giugno 2024

Generali, con The Human Safety Net attivate 555 start-up dal 2017 e creati 1.000 posti di lavoro per i rifugiati

Generali

Generali con The Human Safety Net ha attivato 555 start-up dal 2017 grazie alle quali sono stati creati 1.000 posti di lavoro per i rifugiati.

Il dato è emerso nel corso della Giornata Mondiale del Rifugiato alla Casa di The Human Safety Net nelle Procuratie Vecchie in piazza San Marco a Venezia, nel corso dell’evento “Migrazioni forzate tra sfide e buone pratiche: protagonisti di innovazione in dialogo” un dibattito in formato talk che si è posto l’obiettivo di rafforzare l’incontro tra la comunità e i soggetti promotori di progetti innovativi e buone pratiche sul territorio nazionale, come l’accoglienza in famiglia e i corridoi umanitari.
L’appuntamento ha inaugurato il Festival delle Migrazioni In Movimento organizzato da Refugee Welcome Italia a Venezia e
Mestre con lo scopo il restituire la voce ai soggetti primi della migrazione, proponendo attività in cui i migranti e rifugiati siano protagonisti attivi. Il talk, condotto e moderato da Alan Barbieri rappresentante della sezione Programmi per Rifugiati di The Human Safety Net, e Parvin Yavari Community manager A2030 OdV Social Innovation Designers, Diplomata Ready for IT e Team leader di ENACTUS per l’Università di Padova, ha preso avvio da alcuni passaggi significativi del libro "Egmat non deve morire" di AngelaDe Lorenzo.

L'impegno di The Human Safety Net

The Human Safety Net è un movimento globale di persone che aiutano le persone che sostiene le famiglie con bambini piccoli (0 6) e l'integrazione dei rifugiati attraverso il lavoro e l'imprenditorialità.
Nel programma For Refugees The Human Safety Net so stiene complessivamente 23 partner in 6 paesi i partner sono
organizzazioni non profit o imprese sociali attive nella promozione dell’imprenditorialità o nella formazione e inclusione lavorativa. I beneficiari provengono da una varietà di Paesi di tutto i l mondo; il primo Paese di origine è l'Ucraina, seguito
dall'Afghanistan e dalla Repubblica Araba Siriana al terzo posto. In generale, sono rappresentate più di 80 nazionalità
Solitamente, i partecipanti non entrano nel programma appena arrivati, ma dopo qualche anno dall’arrivo, con l’eccezione per esempio di cittadini ucraini che appena arrivati in Germania o Francia hanno subito cercato risorse e reti per poter iniziare o riniziare la propria attività d’impresa. Una testimonianza della loro perseveranza e del lavoro dei partner è il tasso di sopravvivenza di queste imprese a cinque anni, che con il 56% è superiore alla media del 51% 1 Il fatto che questi imprenditori provengano da Paesi diversi, senza una rete locale e molto spesso senza nemmeno conosce re la lingua locale rende questo risultato ancora più impressionante.
Le imprese sostenute sono per la grande maggioranza micro imprese individuali o imprese con meno di 3 dipendenti (c. 70%
delle imprese totali sostenute da The Human Safety Net In Italia il 63% delle imprese ricade in questa categoria, che include il
lavoro autonomo Gli imprenditori solitamente hanno avuto un’esperienza imprenditoriale alle spalle e sono nel paese ospite da 2 3 anni, avendo avuto la possibilità di poter approfondire la conoscenza della lingua e del mercato nel quale opereranno.
I rifugiati hanno il talento e la resilienza per costruire imprese di successo, ma hanno bisogno di un supporto dedicato. Il programma per i Rifugiati offre loro gli strumenti per diventare imprenditori o per ricevere una formazione professionale che possa favorire la loro inclusione nel mercato del lavoro locale. Il programma imprenditoriale per rifugiati è presente in Francia, Germania, Svizzera e da maggio 2023 anche in Lussemburgo con un programma di microcredito. In Francia sono state lanciate 254 startup, 287 in Germania e 14 in Svizzera (il Lussemburgo non è entrato nel conteggio 2023 poiché le attività erano appena iniziate).

Per i rifugiati che arrivano in un nuovo Paese, esistono numerose barriere alla piena inclusione economica. L'imprenditorialità, per molti, può rappresentare una via concreta verso una maggiore indipendenza economica e il raggiungimento dei propri obiettivi. Creare una nuova attività significa avere la possibilità di provvedere al proprio sostentamento e di apportare benefici alla comunità in cui l'attività viene avviata. La maggior parte dei rifugiati ha difficoltà a ricominciare la pro pria carriera, ma con gli strumenti e i consigli giusti può rientrare nel mondo del lavoro e continuare a perseguire le proprie aspirazioni professionali.
I partner di The Human Safety Net Nel programma For Refugees, The Human Safety Net sostiene complessivamente 23 partner in 6 paesi i partner sono organizzazioni non profit o imprese sociali attive nella promozione dell’imprenditorialità o nella formazione e inclusione lavorativa. Nel gruppo di partner sono presenti sia organizzazioni con un fort e radicamento territoriale, attive solo in una specifica comunità, sia enti attivi a livello nazionale nel proprio paese, con molteplici siti di progetto gestiti. L’eterogeneità e soprattutto l’esperienza e il know how dei partner consentono di sostenere a pprocci adattati alle esigenze delle comunità locali, innovativi e ad alto impatto sociale.
Il programma a sostengo dell’imprenditorialità conta 9 partner in 4 paesi. La maggior parte dei partner nascono per rispondere alle esigenze specifiche degli imprenditori rifugiati, offrendo programmi di formazione, consulenza sulla costituzione d’impresa e, nel caso dei partner in Germania e Lussemburgo, accesso diretto a canali di microcredito.

Formazione e Sostegno

I partner reclutano migranti e rifugiati interessati ad avviare un'impresa. Il programma offre un processo di sostegno
personalizzato della durata di 8 10 mesi. I programmi comprendono workshop, formazione, coaching, sviluppo e sperimentazione di business e networking con esperti che possono aiutare i nuovi imprenditori a entrare in contatto con potenziali partner, investitori e clienti.
I workshop coprono una formazione generale che va da come gestire il budget di una microimpresa a come creare una campagna di marketing efficace. A questi si affiancano sessioni con business coach esperti in argomenti tecnici, come gli aspetti fiscali e legali della gestione di un'impresa. Infine, un'ampia rete di volontari, provenienti da grandi aziende o dagli stessi imprenditori, affianca i partecipanti come mentori, fornendo un supporto personalizzato durante tutto il programma di formazione. Alla fine del corso, si tiene un evento di presentazione di tutte le start up create, con una giuria di esperti che fornisce un feedback a tutti e l'idea migliore, di solito con un piccolo premio in denaro e visibilità sui social media. T re partner offrono accesso al microcredito per l'avvio di un'impresa. Questi partner sono LOK e.v. e Perspective Neustart in Germania e Microlux in Lussemburgo.

I beneficiari provengono da una varietà di Paesi di tutto il mondo; il primo Paese di origine è l'Ucraina, seguito
dall'Afghanistan e dalla Repubblica Araba Siriana al terzo posto. In generale, sono rappresentate più di 80 nazionalità
Solitamente, i partecipanti non entrano nel programma appena arrivati, ma dopo qualche anno dall’arrivo, con l’eccezione per
esempio di cittadini ucraini che appena arrivati in Germania o Francia hanno subito cercato risorse e reti per poter iniziare o riniziare la propria attività d’impresa.
Il primo settore in cui i beneficiari avviano le loro attività è il commercio all'ingrosso e al dettaglio, seguito dai servizi alimentari al secondo posto e dai servizi professionali al terzo.
Una volta concluso il periodo di incubazione con le nostre ONG partner, i beneficiari operano autonomamente sul mercato e devono superare tutti gli ostacoli che un imprenditore deve sostenere per rendere la propria attività sostenibile nel lungo periodo.

Una testimonianza della loro perseveranza e de l lavoro dei partner è il tasso di sopravvivenza di queste imprese a cinque anni, che con il 56% è superiore alla media del 51% 2 Il fatto che questi imprenditori provengano da Paesi diversi, senza una rete locale e molto spesso senza nemmeno conoscere la lingua locale rende questo risultato ancora più impressionante.
Le imprese sostenute sono per la grande maggioranza micro imprese individuali o imprese con meno di 3 dipendenti (c. 70% delle imprese totali sostenute da The Human Safety Net In Italia i l 63% delle imprese ricade in questa categoria, che include il lavoro autonomo). Gli imprenditori solitamente hanno avuto un’esperienza imprenditoriale alle spalle e sono nel paese ospite da 2 o 3 anni, avendo avuto la possibilità di poter approfondire la conoscenza della lingua e del mercato nel quale opereranno. Molte delle imprese sostenute replicano modelli di impresa che gli imprenditori conoscevano nel paese d’origine (soprattutto quelle attive nei settori della ristorazione, piccolo commercio o attività artigiane) e si rivolgono direttamente alla comunità di origine presente nel paese. Altre invece si concentrano nel promuovere attività economica nel paese d’origine, svolgendo attività di import/export e promuovendo scambi commerciali e di conoscenze.

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