10 Aprile 2024
È l’artista trentina Judith Neunhäuserer(Brunico, 1990) la vincitrice della seconda edizione del Premio E.ART.H., il riconoscimento realizzato in collaborazione con illycaffè che mira al sostegno della giovane creatività under quaranta, con focus dedicato al tema della sostenibilità. Inoltre, E.ART.H. presenta, in collaborazione con Fondazione Deloitte e Deloitte Italia, un nuovo progetto espositivo: And They Laughed At Me, personale dell’artista iraniana Newsha Tavakolian (Teheran, 1981), membro dell’agenzia Magnum Photos. La mostra, curata da Denis Curti, è aperta al pubblico gratuitamente da mercoledì 10 aprile a sabato 31 agosto 2024, presso gli spazi della Art House, dove contestualmente sono presentate le opere dei finalisti del Premio E.ART.H. 2024, supportato da illy.
È l’artista trentina Judith Neunhäuserer(Brunico, 1990) la vincitrice della seconda edizione del Premio E.ART.H., il riconoscimento realizzato in collaborazione con illycaffè che mira al sostegno della giovane creatività under quaranta, con focus dedicato al tema della sostenibilità. Le trasformazioni ambientali e climatiche, la transizione ecologica e i relativi risvolti economici, politici e sociali sono al centro delle ricerche promosse dal Premio, che si configura come un’occasione unica per valorizzare le sperimentazioni artistiche emergenti e offrire al pubblico una panoramica sul ruolo dell’arte nell’ambito del dibattito in corso sul tema dello sviluppo sostenibile.
La giuria internazionale, composta da Carlo Bach (direttore artistico di illycaffè), Sam Bardaouil e Till Fellrath (curatori e direttori dell’Hamburger Banhof di Berlino), Michelangelo Pistoletto (artista e fondatore di Cittadellarte), Michela Rizzo (gallerista) e Chiara Ventura (co-fondatrice e vice-presidente di E.ART.H) ha individuato la vincitrice nella rosa dei dieci finalisti della seconda edizione del Premio E.ART.H.: Adam Bialek, Alice Capelli, Lara Dâmaso, Olga Kozmanidze, Francesca Macis, Vittoria Mazzonis, Judith Neunhäuserer, Francesco Pacelli, Lucia Simone e Lorenzo Zerbini.
La proclamazione ha avuto luogo nel corso dell’inaugurazione della mostra dedicata alle opere dei dieci finalisti del Premio, negli spazi di Eataly Art House a Verona. L’esposizione sarà aperta al pubblico dal 10 aprile al 31 agosto 2024.
Judith Neunhäuserer si aggiudica un riconoscimento monetario di 5000 € a sostegno della propria ricerca artistica.
“Siamo felici di proseguire la collaborazione con la Fondazione Eataly Art House, con cui condividiamo sia i valori che l’impegno a favore dell’arte contemporanea. Sosteniamo nuovamente il premio E.ART.H, quest’anno è dedicato all’espressione della sostenibilità ambientale e alle sue implicazioni economiche e sociali, per il suo contributo nella diffusione della cultura – racconta Carlo Bach, direttore creativo di illycaffè.
Dopo la prima edizione, incentrata sul tema della biodiversità e coordinata da Matteo Mottin e Ramona Ponzini, fondatori di Treti Galaxie, che aveva visto la proclamazione a vincitore dell’artista Giovanni Chiamenti con l’opera HORECA3000, la seconda edizione del Premio E.ART.H. si concentra sul tema della sostenibilità.
Le opere dei dieci autori italiani e internazionali selezionati come finalisti tracciano un itinerario attraverso le pratiche visive della contemporaneità, includendovi il dialogo tra diverse espressioni creative e la costruzione di narrazioni fittizie. Se Olga Komanidze, Lara Dâmaso e Alice Capelli designano il corpo e il linguaggio come strumenti privilegiati di contatto con l’ambiente, Vittoria Mazzonis, Lorenzo Zerbini, Adam Bialek e Francesco Pacelli esprimono la relazione tra elementi naturali e artificiali attraverso la creazione di oggetti dalle forme ancestrali e ibride, mentre Judith Neunhäuserer, Lucia Simone e Francesca Macis affrontano la complessità della salvaguardia ambientale con medium diversi, ma con l’obiettivo comune di scalfire l’indifferenza umana verso le emergenze ambientali.
Tutto il progetto, come per la prima edizione, sarà raccontato in un volume dedicato e pubblicato da Edizione E.ART.H.
La seconda edizione del Premio E.ART.H. è resa possibile grazie alla collaborazione con illycaffè, che ha scelto l’arte contemporanea come canale di comunicazione privilegiato per raccontare i propri valori. La dimensione etica ed estetica a cui fa riferimento illycaffè è collegata al concetto di kalokagathìa, coniato dai greci per indicare che la bontà e la bellezza sono inscindibili e dipendono una dall’altra. L’unione del bello e del buono ha dato vita a quella visione etica orientata al bene comune, alla condivisione e al rispetto dell’ambiente che da sempre contraddistinguono l’operato dell’azienda e che porta avanti attraverso progetti che incarnano le tre anime della sostenibilità: ambientale, sociale ed economica, di cui anche l’arte si fa portavoce.
Partner di progetto è la Società Benefit Recuperiamo, da sempre impegnata nella lotta allo spreco. Eataly Art House, adottando questa soluzione innovativa e sostenibile per l’organizzazione e la visita alla mostra dei finalisti del Premio E.ART.H, ha deciso di contribuire a generare IMPATTO POSITIVO a livello sociale e ambientale, alimentando il più grande ecosistema circolare italiano Recuperiamo Srl. In particolare, supporterà le persone meno fortunate distribuendo cibo sotto forma di pasti equivalenti (1 pasto equivalente corrisponde a un mix di 500 gr di alimenti in base ai LARN, Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana) e compenserà parte delle emissioni in termini di CO2.
E.ART.H. presenta, in collaborazione con Fondazione Deloitte e Deloitte Italia, un nuovo progetto espositivo: And They Laughed At Me, personale dell’artista iraniana Newsha Tavakolian (Teheran, 1981), membro dell’agenzia Magnum Photos. La mostra, curata da Denis Curti, è aperta al pubblico gratuitamente da mercoledì 10 aprile a sabato 31 agosto 2024, presso gli spazi della Art House, dove contestualmente sono presentate le opere dei finalisti del Premio E.ART.H. 2024, supportato da illy.
And They Laughed At Me è il progetto vincitore della prima edizione del Photo Grant di Deloitte, il nuovo concorso fotografico internazionale promosso da Deloitte Italia con il patrocinio di Fondazione Deloitte e in collaborazione con 24 ORE Cultura, la direzione artistica di Denis Curti e il team di BlackCamera. Le opere di Newsha Tavakolian arrivano a Verona con un allestimento rinnovato e una selezione pensata appositamente per il pubblico di Eataly Art House, a seguito di una prima presentazione al Mudec Photo (13 dicembre 2023 – 28 gennaio 2024) e alla partecipazione dell’artista alla Biennale della Fotografia Femminile di Mantova (8 marzo – 14 aprile 2024).
Il progetto And They Laughed At Me raccoglie oltre 40 fotografie d’archivio, scatti inediti e fotogrammi. La mostra presenta una selezione di alcune immagini che presentano errori o di scatto o di stampa: si tratta di negativi che l’artista ha recuperato nel suo studio ripercorrendo i primi anni della sua attività, scartati perché imperfetti. Dice l’artista «Ho raccolto queste immagini indesiderate, imperfette, frammentate, perché anch’esse fanno parte della storia e delle narrazioni, non si possono cancellare. Mostrano la realtà grezza e non rifinita, a cui non possiamo sottrarci. I cambiamenti che non possiamo negare e l’inesorabilità del tempo che passa”.
Immagini cariche di umanità, segnate dall’accidentalità del fare quotidiano, in cui si alternano elementi tipici del reportage e composizioni concettuali, dove si combinano più visioni e le fotografie vengono manipolate con interventi o incursioni formali.
Newsha Tavakolian ha iniziato a scattare giovanissima, intorno ai 16 anni collaborava già con la stampa iraniana, successivamente si afferma come fotogiornalista presso testate internazionali quali The Times, The New York Time o Le Figaro, e compiendo reportage in diverse zone del mondo. La sua firma è particolarmente nota per la grande attenzione che nel tempo ha dedicato al racconto della condizione delle donne e per aver fondato nel 2011 il collettivo di fotografia femminile Rawija.
Nel corso della sua carriera, Tavakolian ha potuto documentare i momenti di massima apertura culturale dell’Iran, ma ha anche affrontato il ritorno all’oppressione e alla chiusura, elaborando dispositivi e tecniche alternative per continuare a raccontare il suo popolo. And They Laughed Art Me è il risultato di queste ricerche e nasce come reazione agli eventi che in Iran hanno condotto al risveglio della popolazione, alle manifestazioni e proteste che ne sono conseguite negli ultimi due anni.
In una società in cui i diritti vengono calpestati, in cui il futuro è difficile da immaginare, l’artista si sostituisce agli occhi dei suoi connazionali proponendo un immaginario composito, fatto di frammenti scartati, schegge di realtà che è impossibile dimenticare e che insieme compongono il volto dell’Iran, dal 1996 a oggi.
Quello di Newsha Tavakolian è un linguaggio maturo, carico di intimità e delicatezza, ma anche di forza: una sorta di manifesto che ricorre all’immagine per contrastare l’autoritarismo.
Spiega l’artista: «Gli eventi in Iran mi hanno colpita profondamente. Sapendo di non poter cambiare il passato, e mossa da un desiderio di vedere in profondità, ho ripreso in mano i negativi che ho scattato all’inizio della mia attività fotografica. Un’immagine spiccava su tutte: una ragazza che annusa una rosa. Il suo profumo è un simbolo di speranza, d’amore e di libertà. Ho scelto di proposito una sequenza di negativi nati da errori miei o di altri, in laboratorio o per un malfunzionamento della mia macchina fotografica. Ho raccolto queste immagini scartate: mostrano quella realtà cruda e grezza da cui non possiamo nasconderci. Riosservandole, emerge un chiaro passaggio: dalla speranza e dai sogni della giovinezza, alla deludente realtà e la conclusione che nella vita abbiamo una sola scelta. Venire risucchiati dall’oscurità, oppure combatterla andando verso la luce. Il risveglio delle donne Iraniane non è successo in un giorno: l’ho visto, ne ero parte. Volevamo di più, e presto. I politici mi hanno strumentalizzata e hanno riso di me – di noi. Ma nella mitologia iraniana, è la luce a vincere sull’oscurità nella loro eterna lotta».
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