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Poste Italiane, al vaglio l'ingresso nel Private Banking; Del Fante studia un'offerta per attrarre i grandi patrimoni

Poste Italiane punta sui grandi patrimoni, il 20 marzo la presentazione del business plan, dopo potranno partire i lavori per la privatizzazione

26 Febbraio 2024

Poste Italiane è il marchio assicurativo più forte nella classifica di Brand Finance

Poste Italiane AD Matteo Del Fante

Poste Italiane sta valutando l'espansione delle proprie attività nel settore del private banking, mirando a offrire servizi personalizzati a clienti di alto livello, dotati di patrimoni importanti. Nonostante gli uffici postali siano tradizionalmente focalizzati sul risparmio medio, Poste Italiane, con un portafoglio finanziario di 562 miliardi di euro, aspira ora a soddisfare anche le esigenze di individui con patrimoni consistenti, mirando a una maggiore personalizzazione dei servizi offerti a questa categoria di clienti.

Il gruppo ha già effettuato significativi investimenti per potenziare la rete dei propri consulenti finanziari, che ora può offrire servizi come fondi d'investimento, polizze vita e diverse operazioni postali. 

Di più. La società è al lavoro per mettere a punto un nuovo piano industriale, in agenda il 20 marzo, con un focus su e-commerce e servizi di spedizione, chiedendo ai dipendenti maggiore flessibilità negli orari di lavoro. 

Una presentazione che verrà seguita con attenzione dal mercato, considerando soprattutto la mossa strategica da parte del Governo che ha annunciato una nuova fase di privatizzazione per Poste Italiane. Secondo i piani, il Tesoro potrebbe cedere una quota significativa, pari al 29,26%, rastrellando un considerevole incasso di circa 3,9 miliardi di euro, mentre il 35% rimarrebbe in mano a Cassa Depositi e Prestiti. 

Questa operazione coincide con l'ambizioso ingresso di Poste Italiane nel settore del private banking, una decisione che potrebbe non solo rivitalizzare il gruppo, ma anche rivestire una rilevanza strategica per l'intera industria nazionale. 

La capillare presenza territoriale di Poste in tutto il paese può svolgere un ruolo chiave nel promuovere il private banking, particolarmente in aree attualmente sotto-rappresentate, come dimostra la concentrazione prevalente del Nord Italia.

Stime fornite da Aipb-Prometeia, rivelano un considerevole potenziale nelle famiglie con un patrimonio investibile superiore a 500 mila euro, attualmente non servite da operatori privati. Si parla di una somma considerevole, ben 400 miliardi di euro. L'ampia presenza di uffici di Poste in quasi tutti i Comuni italiani può divenire cruciale nel colmare questa disparità geografica e nell'espansione dei servizi finanziari a livello nazionale.

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