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Tim, ufficiale l'incontro Bolloré-Giorgetti; tra i temi la valutazione della rete e il master service agreement

I vertici di Vivendi avevano nei giorni scorsi inviato una richiesta al Tesoro chiedendo un incontro con il Governo per sbloccare la situazione della rete Tim

21 Settembre 2023

TIM, da cdp equity e Macquarie offerta non vincolante per  infrastrutture di rete fissa e Sparkle

Vista la scadenza dei tempi per la presentazione dell’offerta vincolante da parte di Kkr per Netco, i vertici di Vivendi hanno nei giorni scorsi inviato una richiesta al Tesoro, chiedendo un incontro con il Governo, proprio per provare a sbloccare la situazione della rete Tim

Il via libero del Ministro Giorgetti è arrivato, e ad incontrarlo sarà probabilmente Yannick, il figlio di Vincent Bolloré, presidente del consolo di sorveglianza di Vivendi dal 2018 e vicepresidente della holding Bolloré, anche se non è da escludersi la possibile presenza anche del padre. 

I nodi da sciogliere durante lì incontro non saranno pochi, in primis sull'importo dell'offerta, che arriverebbe massimo a 23 miliardi mentre Vivendi ha sempre valutato la rete 31 miliardi. Da definire anche i volumi di debito e di personale che rimarrà in carico alla società;  “Ricordiamo che il piano delayering di Tim prevede sulla ServiceCo domestica restino circa 19mila dipendenti (destinati a scendere a circa 17mila nel 2025-2026), più del doppio degli 8mila chiesti da Vivendi. Non escludiamo tuttavia che la stessa NetCo possa assorbire gran parte del personale eccedente qualora dovesse esserle riconosciuto un regime regolatorio più favorevole in grado di remunerare i costi per le attività di costruzione, gestione e manutenzione della rete che verosimilmente richiederanno un maggior effort anche di personale”, ha spiegato Intermonte

Vivendi punterebbe inoltre a raggiungere un accordo con il ministero dell’Economia Giorgetti sul Master Services Agreement, per l'utilizzo della rete da parte della ServiceCo. Probabile è inoltre la richiesta di una proroga al board Tim, legata specialmente alla necessità da parte dell'esecutivo di ottenere via libera da parte dell'Antitrust (al momento sembrerebbe ci sia l'intenzione di posporre la deadline a metà ottobre). 

 Sono state sollevate inoltre questioni sulla tipologia di assemblea chiamata a ratificare l’operazione: secondo Vivendi sarebbe necessaria un’assise straordinaria perché la vendita della rete andrebbe a incidere sull’oggetto sociale di Tim. In questo caso potrebbero far valere la propria minoranza di blocco, se l’offerta non fosse ritenuta sufficiente, poiché per approvare la cessione servirebbe la maggioranza dei due terzi dei presenti. “Non vediamo rischi di cambio dello statuto dal momento che l’oggetto sociale risulterebbe inalterato”, è il parere di Intermonte. “Una volta ceduta NetCo, Tim continuerà infatti a controllare altre infrastrutture di rete fissa (datacenter) e mobili”.

Intanto il titolo di Tim è salito dell'1,56% dopo che Piazza Affari ha speculato, dopo la seduta di ieri, su una possibile buona riuscita dell'affare. 

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