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Italmobiliare, nel I° semestre 2023 utile a € 21,7 mln (-61%), Net Asset Value a € 2 mld (+1,8%)

Carlo Pesenti, Consigliere Delegato di Italmobiliare: "Incremento del NAV e qualità delle società in portafoglio ci permettono di creare valore in un contesto molto sfidante. Nel I° semestre del 2023 tutte le Portfolio Companies hanno completato l’adesione allo UN Global Compact"

28 Luglio 2023

Italmobiliare, nel I° semestre 2023 utile a € 21,7 mln (-61%), Net Asset Value a € 2 mld (+1,8%)

Il Consiglio di Amministrazione di Italmobiliare ha esaminato e approvato la relazione semestrale al 30 giugno 2023.

Al termine del semestre Il Net Asset Value di Italmobiliare S.p.A., escludendo le azioni proprie, risulta pari a 2.064,8 milioni di euro, in crescita rispetto ai 2.029,1 milioni di euro del 31 dicembre 2022; considerando la distribuzione di dividendi effettuata nel corso del semestre pari a 29,5 milioni di euro, la performance netta è positiva per 65,2 milioni di euro. L’aumento del Net Asset Value di circa 36 milioni di euro è dovuto principalmente alla performance positiva delle Portfolio Companies per 56,7 milioni di euro, relativa in particolare a Caffè Borbone e Officina Profumo-Farmaceutica di Santa Maria Novella, e delle Altre Partecipazioni per 40,4 milioni di euro, in particolare Florence InvestCo e HeidelbergCement, parzialmente compensate dalla distribuzione di dividendi per 29,5 milioni di euro e da costi generali, imposte e piani di incentivazione per circa 30 milioni di euro. Il NAV per azione (escluse le azioni proprie) è pari a 48,8 euro e, in considerazione della distribuzione di dividendi pari a 0,7 euro per azione, registra un incremento del 3,2% rispetto all’analogo valore al 31 dicembre 2022.

Carlo Pesenti, Consigliere Delegato di Italmobiliare, ha dichiarato “I buoni risultati ottenuti nel primo semestre dell’anno, uniti all’incremento del NAV, confermano sia la qualità delle società in portafoglio, sia la capacità dei manager della holding e delle nostre aziende di creare valore anche in un contesto particolarmente sfidante, come è quello che stiamo attraversando. Il nostro obiettivo è proseguire questo percorso di sviluppo anche nella seconda parte dell’anno, traguardando gli ambiziosi obiettivi di crescita sostenibile che ci siamo dati. A questo proposito voglio sottolineare che, seguendo l’impegno assunto da Italmobiliare nel 2020, nel primo semestre del 2023 tutte le Portfolio Companies hanno completato l’adesione allo UN Global Compact, l’iniziativa strategica di sostenibilità d’impresa più ampia al mondo. Inoltre, Italgen e Casa della Salute, hanno avviato il procedimento di trasformazione in B Corp, a riconoscimento del loro modello di business sostenibile.”.

Guardando all’aggregato pro-forma delle Portfolio Companies industriali, i ricavi sono pari a 949,8 milioni di euro, in crescita del 5,1% rispetto al primo semestre del 2022; incremento che resta invariato normalizzando l’ingresso nel semestre di SIDI e il calo dei ricavi di AGN dovuto alla contrazione dei prezzi dell’energia, che non ha avuto un impatto diretto sulla profittabilità della società. Il margine operativo lordo delle Portfolio Companies industriali è pari a 99,8 milioni di euro, in crescita dell’11,7% rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente, sostenuto dalle buone performance di Caffè Borbone e AGN Energia. Al lordo di dividendi pagati nel periodo per 61,6 milioni di euro e di alcune operazioni non ricorrenti, il free cash flow complessivo del primo semestre è negativo per 0,9 milioni di euro, risultato più che spiegato dagli investimenti effettuati nel periodo, pari a 62,1 milioni di euro. Si evidenzia, in particolare, la buona generazione di cassa di Caffè Borbone e AGN Energia.

Il 25 maggio 2023 è stata annunciata la sottoscrizione di un accordo per la cessione a Permira di Florence InvestCo S.r.l., società che detiene una partecipazione di maggioranza nel capitale di Gruppo Florence S.p.A. e della quale Italmobiliare detiene una partecipazione al capitale del 13,98%. Italmobiliare è presente nell’azionariato di Florence dalla costituzione dell’iniziativa – nata con l’obiettivo di aggregare eccellenze industriali italiane nel settore della manifattura tessile conto terzi di fascia luxury – e si stima realizzerà ad esito dell’operazione di cessione circa 75 milioni di euro, al netto di costi di transazione e strumenti di incentivo per il top management.

Al 30 giugno 2023 la posizione finanziaria netta di Italmobiliare S.p.A. è positiva e in aumento di 10,1 milioni di euro, passando da 151,5 milioni di euro al 31 dicembre 2022 a 161,6 milioni di euro a fine giugno 2023.

NET ASSET VALUE

Il Net Asset Value di Italmobiliare S.p.A., escludendo le azioni proprie, risulta pari a 2.064,8 milioni di euro (2.029,1 milioni di euro al 31 dicembre 2022); considerando la distribuzione di dividendi effettuata nel corso del semestre pari a 29,5 milioni di euro, la performance netta è positiva per 65,2 milioni di euro. L’aumento del Net Asset Value di circa 36 milioni di euro è dovuto principalmente alla performance positiva delle Portfolio Companies per 56,7 milioni di euro, relativa in particolare a Caffè Borbone e Officina Profumo-Farmaceutica di Santa Maria Novella, e delle Altre Partecipazioni per 40,4 milioni di euro, in particolare Florence InvestCo e HeidelbergCement, parzialmente compensate dalla distribuzione di dividendi per 29,5 milioni di euro e da costi generali, imposte e piani di incentivazione per circa 30 milioni di euro. Al 30 giugno 2023 il NAV per azione (escluse le azioni proprie) è pari a 48,8 euro e, in considerazione della distribuzione di dividendi pari a 0,7 euro per azione, registra un incremento del 3,2% rispetto all’analogo valore al 31 dicembre 2022.

SINTESI DEI RISULTATI

Il primo semestre 2023 di Italmobiliare S.p.A. si è chiuso con un utile 21,7 milioni di euro (55,7 milioni di euro al 30 giugno 2022).

I proventi e oneri netti da partecipazioni risultano positivi per 40,2 milioni di euro, in riduzione rispetto a 66,9 milioni di euro al 30 giugno 2022, principalmente per effetto dei minori dividendi deliberati. In particolare, il risultato 2022 era stato positivamente condizionato dalla distribuzione di dividendi nell’ambito della cessione della partecipazione di Sirap Gema (60 milioni di euro a fronte di 47,5 milioni di euro di svalutazione della partecipazione). Inoltre, Caffè Borbone ha deliberato nel 2023 dividendi per 18 milioni di euro rispetto ai 30 milioni di euro distribuiti l’anno precedente. I proventi netti da investimenti di liquidità presentano un saldo negativo di 1,9 milioni di euro (positivo di 2,2 milioni di euro al 30 giugno 2022), dovuto principalmente al delta cambi. I proventi ed oneri diversi risultano negativi per 21,1 milioni di euro (-13,6 milioni di euro al 30 giugno 2022) principalmente per maggiori oneri operativi non ricorrenti (6,5 milioni di euro per erogazioni MBO e LTI riferiti al precedente triennio).

Al 30 giugno 2023 la posizione finanziaria netta di Italmobiliare S.p.A. risulta in aumento di 10,1 milioni di euro, passando da 151,5 milioni di euro al 31 dicembre 2022 a 161,6 milioni di euro a fine giugno 2023. Tra i principali flussi si segnalano gli impieghi al netto dei rimborsi in fondi di private equity (-15,4 milioni di euro), gli altri investimenti (-13,7 milioni di euro), costi generali, imposte e di piani di incentivazione (-30,1 milioni di euro) compensati dalle vendite di HeidelbergCement e di altre partecipazioni (+36,6 milioni di euro) e dal rimborso di capitale da parte di Sirap Gema e FT2 (+16 milioni di euro). Il pagamento del dividendo ordinario è stato più che compensato dai dividendi incassati (saldo +13,5 milioni di euro).

Il patrimonio netto al 30 giugno 2023 ammonta a 1.300,5 milioni di euro, in aumento di 10,8 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2022 (1.289,7 milioni di euro).

ANDAMENTO DELLE PORTFOLIO COMPANIES

CAFFÈ BORBONE (partecipazione del 60%)

Caffè Borbone chiude il primo semestre dell’anno con un fatturato di 153,7 milioni di euro, in crescita del 14,7% rispetto allo stesso periodo del 2022. A livello di canali distributivi, è sempre più rilevante la Grande Distribuzione Organizzata, con una crescita rispetto all’esercizio precedente pari al 26%, più del doppio rispetto all’incremento medio del mercato (+11%, fonte Nielsen); molto positiva anche la performance del canale digitale, con le vendite sull’e-commerce diretto di Caffè Borbone, su Amazon e sui portali specializzati in aumento del 40%. Continua lo sviluppo dell’estero, con un’ottima partenza di Amazon nei nuovi mercati (Germania, UK, Francia, Spagna).

Il margine operativo lordo del primo semestre si attesta a 41,1 milioni di euro, in crescita del 21,2% rispetto allo scorso anno, risultato ancora più significativo se si considera che il costo del caffè si mantiene su livelli molto elevati. Al netto di ammortamenti sostanzialmente costanti, il risultato operativo è pari a 35,4 milioni di euro e l’utile netto è pari a 24,7 milioni di euro (+37,7%). La posizione finanziaria netta è negativa per 19 milioni di euro, già al netto della distribuzione di dividendi per 30 milioni di euro effettuata nel primo semestre.

Nel corso del primo semestre, Caffè Borbone ha posto le basi per un ulteriore sviluppo delle vendite all’estero attraverso la costituzione della newco Caffè Borbone America Corp, che opererà sul mercato statunitense. La newco ha acquisito – a fronte di un esborso complessivo pari a 2,3 milioni di euro, di cui 0,5 milioni di euro differiti – gli asset necessari all’avvio delle attività dalla precedente società di proprietà di terzi, attraverso la quale Caffè Borbone serviva il mercato americano. Neutralizzando il pagamento dei dividendi e l’impatto una tantum dell’operazione relativa all’America, la generazione di cassa nel semestre è positiva per 31,6 milioni di euro, confermando la storica capacità della società di generare cassa.

OFFICINA PROFUMO-FARMACEUTICA DI SANTA MARIA NOVELLA (partecipazione del 95%)

Nel mese di giugno Officina Profumo-Farmaceutica di Santa Maria Novella ha lanciato la prima collezione di Eau de Parfum, che amplia la gamma prodotti con l’obiettivo di rafforzare il posizionamento premium della marca e che sta già registrando ottimi risultati in termini di vendite, in Italia e all’estero.

Nel primo semestre dell’anno i ricavi dell’Officina si sono attestati a 23,7 milioni di euro, in aumento del 21,5% rispetto all’anno precedente. Ottime le performance del canale Retail, che cresce in tutte le geografie, anche grazie all’apertura di nuovi punti vendita in linea con la strategia di potenziamento del canale di vendita direct-to-consumer. Il margine operativo lordo nel periodo è pari a 4,4 milioni di euro, in crescita del 7,1% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente. Neutralizzando circa 0,7 milioni di euro di spese non ricorrenti, il margine operativo lordo corrente risulta pari a 5,1 milioni di euro, in crescita del 25% rispetto all’anno precedente. Al 30 giugno 2023 la posizione finanziaria netta è negativa per 3,9 milioni di euro, impattata dall’effetto dell’iscrizione del debito leasing attribuibile ai canoni futuri dei negozi per oltre 17 milioni di euro. il free cash flow operativo è negativo per 5,9 milioni di euro, impattato dagli investimenti in negozi e tecnologia, entrambi a supporto della crescita, e dalle dinamiche del capitale circolante.

ITALGEN (partecipazione del 100%)

Nel corso del primo semestre dell’anno Italgen ha ulteriormente sviluppato il piano strategico di crescita e diversificazione delle fonti di produzione, completando la costruzione di tre nuovi impianti fotovoltaici da 8,1 MW complessivi di potenza, tutti già entrati in esercizio.

Nonostante la ripresa delle precipitazioni negli ultimi mesi del semestre, permane una situazione di produzione ridotta rispetto alla media storica: nel periodo la produzione idroelettrica è stata di 102,8 GWh, in aumento del 28% rispetto al primo semestre del 2022, che però aveva segnato i volumi produttivi più bassi degli ultimi settant’anni. I ricavi si sono attestati a 24,4 milioni di euro, in crescita del 9,6% rispetto allo scorso anno. Il margine operativo lordo nel semestre è negativo per 0,3 milioni di euro, con un contributo positivo del secondo trimestre pari a 1,6 milioni di euro. Normalizzando l’una tantum legato alla scelta della società di rinunciare all’incentivo governativo ottenuto per il parco fotovoltaico di Modugno viste le mutate condizioni di mercato dell’energia (0,3 milioni di euro) e l’impatto normativo di Sostegni Ter/Price Cap (4,1 milioni di euro, non prorogate al secondo semestre 2023), il margine operativo lordo del periodo sarebbe positivo per 4,2 milioni di euro. Nel primo semestre 2023, la perdita del Gruppo Italgen si attesta a 3,6 milioni di euro con una posizione finanziaria netta negativa per 42,3 milioni di euro.

CDS – CASA DELLA SALUTE (partecipazione dell’84,63%)

Nel corso del primo semestre, CDS – Casa della Salute ha continuato il proprio percorso di crescita concludendo due acquisizioni (Istituto Chirotherapic, realtà specializzata in fisiokinesiterapia e diagnostica per immagini con sedi a Genova e Rapallo, e Dogma, realtà di Genova specializzata in oftalmologia), inaugurando un nuovo poliambulatorio a Sarzana e completando i lavori di tre nuove cliniche ad Asti, Arquata e Lavagna, tutte entrate in funzione nel mese di luglio. Queste operazioni portano a 20 il numero complessivo di cliniche di CDS.

I ricavi del primo semestre di CDS sono stati di 20,9 milioni, in aumento del 26% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Considerando il perimetro like-for-like, riferito alle sole cliniche aperte prima del 2021 e che quindi erano già a regime nell’esercizio 2022, la crescita è pari all’11%, risultato estremamente positivo considerando che la maggioranza delle nuove aperture insiste su aree in cui l’azienda era già presente. Il margine operativo lordo si attesta a 2,1 milioni di euro e include costi non ricorrenti per 1,1 milioni di euro legati principalmente alle citate attività di sviluppo. Normalizzando l’effetto di questi costi, il margine operativo risulta pari a 3,2 milioni di euro. Il confronto con l’esercizio precedente, sempre normalizzato dai costi non ricorrenti pari a 0,3 milioni di euro, evidenzia una crescita del 17%. Il risultato operativo del semestre è negativo per circa 1,4 milioni di euro e la posizione finanziaria netta negativa per 55,7 milioni di euro.

CAPITELLI (partecipazione dell’80%)

Nel primo semestre dell’anno Capitelli registra ricavi pari a 11,3 milioni di euro, con una crescita rispetto al semestre precedente del 16,3%. A livello di canali, continua il trend positivo della GDO, che cresce del 20%, mentre a livello di prodotti il San Giovanni cresce del 19% rimanendo di gran lunga il prodotto principale.

Il margine operativo lordo del trimestre è stato di 1,7 milioni di euro, in crescita rispetto allo scorso anno nonostante il deciso incremento della materia prima, con la carne di maiale italiana che nel semestre ha superato i 6 euro al kg (+17% rispetto al 2022 e +52% rispetto al 2021). Il risultato netto del semestre è positivo per 0,9 milioni di euro, in crescita rispetto allo scorso anno, e la posizione finanziaria netta è negativa per 1,2 milioni di euro, già al netto della prima tranche di distribuzione di dividendi per 0,8 milioni di euro effettuata nel corso del secondo trimestre. Non considerandoli, la generazione di cassa è positiva nel semestre per 1,0 milione di euro, confermando la storica capacità della società di convertire il margine operativo in cassa.

CALLMEWINE (partecipazione dell’80%)

Nel corso del semestre Callmewine ha compiuto un altro passo del suo percorso di internazionalizzazione aprendo in Gran Bretagna attraverso la Callmewine UK Limited e inaugurando il portale callmewine.co.uk.

Nei primi sei mesi dell’anno la società ha registrato ricavi per 6,6 milioni di euro, in contrazione del 13,9% rispetto all’esercizio precedente, che beneficiava nei primi mesi dell’aumento dei consumi domestici di vino dovuti alle restrizioni legate al COVID-19. Confrontando il risultato di quest’anno con quello del primo semestre 2019, l’ultimo a non essere condizionato dalla pandemia, i ricavi sono più che raddoppiati, con una crescita media annua superiore al 25%, a testimonianza della traiettoria di sviluppo della società al netto della discontinuità dei consumi legata alla pandemia. Guardando ai mercati di riferimento, nel primo semestre del 2023 si registra la buona performance dell’estero, che cresce oltre il 40%.

Il margine operativo lordo è negativo per 0,9 milioni di euro, in lieve miglioramento rispetto all’esercizio precedente nonostante la contrazione dei ricavi, grazie ad una maggiore efficienza delle spese marketing.

La perdita netta del semestre è pari a 0,9 milioni di euro, la posizione finanziaria netta al 30 giugno 2023 è negativa per 0,6 milioni di euro.

SIDI SPORT (partecipazione del 100%)

Entrata nel gruppo Italmobiliare a fine 2022, SIDI Sport ha avviato un processo di riorganizzazione interna e valorizzazione del brand. Nel corso del primo semestre è stata completata la costituzione del team manageriale e sono state presentate le nuove collezioni 2024 per i prodotti bici e per quelli moto, un passo importante per il rilancio del marchio. 

A livello globale il mercato di riferimento di SIDI Sport, in particolare il mondo del ciclismo, sconta un fisiologico rallentamento della domanda dopo la straordinaria crescita dei consumi riscontrata durante il periodo pandemico. Nel primo semestre dell’anno i ricavi della società sono pari a 12,9 milioni di euro, ripartiti tra segmento moto (56%) e bici (44%). A livello geografico, il mercato principale rimane l’Europa, che incide per oltre due terzi sul fatturato.

Il margine operativo nel semestre è stato di 1,9 milioni di euro, la posizione finanziaria netta è negativa per 20,6 milioni di euro, su cui incidono il finanziamento bancario sottoscritto in sede di acquisizione e i debiti leasing relativi agli affitti per uffici e stabilimenti.

TECNICA GROUP (partecipazione del 40%)

Il Gruppo Tecnica ha chiuso il primo semestre con un fatturato pari a 184,9 milioni di euro, in leggera contrazione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Positivi i risultati del mondo outdoor, con Lowa e Tecnica Outdoor che registrano ricavi in aumento, mentre Rollerblade ha risentito nel semestre di un calo dei consumi.

Nel segmento invernale, eccellente la performance di Moon Boot, con ricavi in aumento del 60% grazie al piano di riposizionamento del brand volto a creare nuove occasioni di consumo; in contrazione i brand Nordica e Tecnica/Blizzard, in seguito alla prevedibile flessione dei volumi dopo i risultati record registrati nel 2022.

Migliora il margine industriale, grazie agli efficientamenti nella produzione interna e ad un miglior mix di canale, mentre il margine operativo lordo è in calo a 5,7 milioni di euro a causa dell’aumento dei costi operativi, dovuti sia ad effetto timing, sia agli investimenti in persone, specialmente nei brand e in ambito prodotto. La perdita del periodo – influenzata dalla fisiologica stagionalità del business – è pari a 10,4 milioni di euro, la posizione finanziaria netta è negativa per 187,7 milioni di euro.

AGN ENERGIA (partecipazione del 32,02%)

Nel corso del primo semestre dell’anno, AGN Energia ha acquisito delle attività GPL della società Molisana Gas S.r.l. e perfezionato la cessione a ButanGas del ramo di azienda legato alla distribuzione di GPL in bombole, business storicamente residuale per AGN. Nell’ambito di quest’ultimo accordo è stata inoltre perfezionata la permuta di tutti i serbatoi AGN Energia in Sardegna a fronte di serbatoi di pari valore di ButanGas nel Nord Italia. La società valorizza così per 10 milioni di euro un business marginale, focalizzandosi ulteriormente sia sul core business (distribuzione GPL sui serbatoi) sia sulla crescita nei nuovi business strategici per il piano industriale.

Nel primo semestre 2023 il Gruppo AGN Energia ha registrato ricavi per 331 milioni di euro, con una contrazione del 3,3% rispetto allo scorso anno spiegata anche dalla flessione del prezzo del GPL e delle altre fonti energetiche, senza impatti diretti sulla profittabilità della società. Il margine operativo lordo è pari a 36,3 milioni di euro. Neutralizzando la plusvalenza generata dalla cessione del ramo di azienda bombole, pari a 4,3 milioni di euro, il margine è pari a 32 milioni di euro, in significativo miglioramento (+23%) rispetto allo scorso anno. Il risultato netto del semestre si attesta a 18,1 milioni di euro, anch’esso in netta crescita (+74%) rispetto allo scorso anno, mentre la posizione finanziaria netta di AGN Energia è negativa per 74,9 milioni di euro.

ISEO (partecipazione del 39,246%)

ISEO ha chiuso il primo semestre 2023 con un fatturato di 81,8 milioni di euro, sostanzialmente in linea rispetto all’esercizio precedente. A livello di prodotti, il comparto meccanico registra una leggera flessione, imputabile al calo congiunturale del mercato rispetto al positivo andamento del 2022; cresce invece del 11% il comparto dei prodotti “connessi”, che ha peraltro un buon portafoglio di progetti in corso, tra cui un contratto per la fornitura nei prossimi tre anni di soluzioni smart per l’accesso a circa 18.000 siti dislocati in Europa di Vantage Towers, uno dei principali operatori infrastrutturali europei.

Il margine operativo lordo del periodo è pari a 7,8 milioni di euro, inclusi 0,5 milioni di euro di costi non ricorrenti. La contrazione rispetto al primo semestre 2022 è spiegata in parte dalla flessione del margine industriale – dovuta alle code riferite all’incremento del costo delle materie prime, atteso in leggera flessione  nella seconda parte dell’anno, e della manodopera di produzione, parzialmente mitigata dalla buona capacità delle società del gruppo di trasferire gli aumenti al cliente finale attraverso l’incremento dei listini – e in parte dall’aumento dei costi fissi, legati principalmente agli investimenti a sostegno della crescita del business dell’elettronica e al processo di digitalizzazione della società.

Al 30 giugno 2023 la posizione finanziaria netta è negativa per 53,5 milioni di euro, già al netto del pagamento di dividendi effettuato nel secondo trimestre per 5 milioni di euro.

BENE ASSICURAZIONI (partecipazione del 19,996%)

Nel primo semestre dell’anno Bene Assicurazioni ha proseguito il proprio percorso di sviluppo registrando un incremento del 31% dei premi, che si sono attestati a 98,6 milioni di euro, un risultato superiore rispetto agli ambiziosi obiettivi fissati nel piano pluriennale della società.

Ottime le performance di tutti i canali di vendita: il canale fisico è quello che ha contribuito maggiormente alla crescita – grazie anche all’apertura di 50 nuove agenzie negli ultimi 12 mesi, per un totale di 412 punti vendita distribuiti sul territorio nazionale – mentre il canale partnership è quello cresciuto maggiormente, con una raccolta premi più che raddoppiata rispetto all’anno precedente. Guardando ai differenti comparti, tutti con andamento positivo, spicca la performance dell’auto, che contribuisce per il 70% alla crescita totale e registra premi in aumento del 33%. 

Cresce il numero dei dipendenti (+25%) per sostenere e dare ulteriore impulso allo sviluppo della società. In linea con la mission aziendale, che sceglie l’innovazione come driver di crescita, circa il 75% dei nuovi assunti sono impiegati nell’area Information Technology.

GRUPPO CLESSIDRA (partecipazione del 100%)

Il primo semestre 2023 del Gruppo Clessidra chiude con un margine di intermediazione positivo per 15,2 milioni di euro (14,5 milioni di euro al 30 giugno 2022), che include 9,9 milioni di euro di commissioni di gestione dei Fondi Clessidra (10 milioni di euro al 30 giugno 2022) e 5,3 milioni di euro di commissioni derivanti dall’attività di Factoring (4,8 milioni di euro al 30 giugno 2022).

Le spese amministrative del primo semestre 2023 ammontano a 12,7 milioni di euro (12,4 milioni di euro al 30 giugno 2022), mentre il saldo degli altri proventi e oneri di gestione è positivo per 1,7 milioni di euro (2,1 milioni di euro al 30 giugno 2022). Il risultato consolidato di periodo del Gruppo Clessidra al 30 giugno 2023, al netto di imposte per 1,1 milioni di euro, è pari a circa 1,9 milioni di euro (circa 2 milioni di euro al 30 giugno 2022).

EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE

Nel primo semestre il ciclo economico mondiale ha evidenziato non solo una maggiore solidità rispetto alle attese ma anche un’accelerazione della crescita, sostenuta dalla rimozione del lockdown in Cina e dall’inverno più mite in Europa. Nonostante l’erosione del potere d’acquisto, la domanda di consumo, in particolare delle aree sviluppate, è stata alimentata dalla solidità dei mercati del lavoro e dall’eccesso di risparmio accumulato nei precedenti due anni. Nei prossimi mesi si prefigura un rallentamento dell’espansione a livello globale, ma Il rischio di recessione globale è per ora contenuto dalla tenuta del mercato del lavoro e della domanda dei consumi: gli Stati Uniti, in particolare, evidenziano un incremento del reddito disponibile reale sebbene il buffer dell’eccesso di risparmio si sia ridotto. In prospettiva, entro i dodici mesi, il rischio recessivo è funzione della velocità di riduzione dell’inflazione e degli impulsi della politica economica in alcune aree (Cina). È necessario anche considerare i ritardi temporali della trasmissione dell’aumento dei tassi di interesse sulle condizioni del credito in generale (tra cui il rinnovo del debito corporate in scadenza contratto negli anni precedenti a tassi più bassi) e quindi sulle variabili reali. Inoltre, la possibile inversione dell’indebolimento dell’Eurozona dipende soprattutto dalla tenuta della domanda globale. Le variabili esogene (instabilità geopolitica diffusa e conflitto in Ucraina in particolare) continuano infine a gravare sullo scenario

In questo contesto caratterizzato da una prolungata incertezza di straordinaria portata sia di natura macroeconomica che geopolitica, Italmobiliare consolida una modalità di gestione delle proprie partecipate focalizzata sulla proattiva gestione dei rischi, sull’implementazione di percorsi di evoluzione trasformativa lungo le direttrici  della sostenibilità e su un constante supporto strategico nell’affrontare le sfide di uno scenario complesso: approccio che ha permesso di conferire forte resilienza e reattività di gestione del portafoglio.  

In tutte le portfolio companies sono in corso azioni di recupero di marginalità, grazie all’implementazione di attente politiche di pricing, all’efficientamento dei costi  e dei consumi energetici, all’ottimizzazione delle reti e dei canali di distribuzione, alla continua ricerca di efficienze di processo e sviluppi tecnologici e, non in ultimo, ad un approccio sempre più strutturato alla definizione di strategie di marketing coerenti con l’evoluzione di posizionamento delle portfolio companies e con i trend di cambiamento mostrati dai mercati internazionali.

I fattori di prolungata incertezza inducono anche riflessioni sul necessario riassetto strategico in molti settori: dalla riorganizzazione delle filiere produttive in ottica di maggior resilienza e flessibilità, all’aggregazione sinergica attorno a piattaforme capaci di superare i tradizionali limiti dimensionali che condizionano le PMI, alle partnership strategiche per penetrare mercati internazionali sempre più complessi e competitivi o per sviluppare soluzioni innovative in ambito di direzione creativa, marketing, distribuzione. Grazie al suo network e ad una rete di competenze diffuse Italmobiliare offre un costante accompagnamento alle proprie partecipate nell’esplorazione di queste frontiere evolutive.

Anche il settore degli investimenti alternativi (private equity e private debt) è chiaramente influenzato da profondi cambiamenti in corso che impongono riflessioni di natura strategica: in questo ambito Italmobiliare supporta il Gruppo Clessidra nell’ambizioso percorso di costante evoluzione della propria piattaforma di attività e prodotti e nella definizione di traiettorie di ulteriore sviluppo per intercettare al meglio le necessità finanziarie del tessuto imprenditoriale e di investitori sempre più attenti ed esigenti nel valutare profili adeguati di rischio-rendimento.

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