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Nato Innovation Fund, Roberto Cingolani entra nel Board: obiettivo di raccolta di € 1 miliardo, adesione già di 26 paesi

L’ex ministro: “Il fondo stimolerà l'esplorazione e lo sviluppo di nuove tecnologie per la sicurezza dei paesi NATO e per il progresso delle nostre società". Gli investimenti in una fase iniziale saranno destinati a start-up capaci di sviluppare tecnologie high tech e deep tech

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Il vertice della Nato che si è tenuto a Madrid tra il 28 e il 30 giugno 2022, oltre a sancire l’ingresso nell’organizzazione di Finlandia e Svezia, ha segnato un importante punto di svolta. Tra le iniziative messe in campo per rafforzare l’Alleanza atlantica il lancio del ‘Nato Innovation Fund”, ovvero il primo fondo multi-sovrano di venture capital al mondo. L’obiettivo è quello di rafforzare e  innovare la dotazione tecnologica per renderla più competitiva di fronte a autocrazie come quelle di Cina e Russia.

Il fondo ha un target di raccolta di 1 miliardo di € in 15 anni e il Governo italiano ha già destinato un'allocazione di 8 milioni nel 2023.  Gli investimenti in una fase iniziale saranno destinati a start-up capaci di sviluppare tecnologie high tech e deep tech.

Nato Innovation Fund: CdA di 9 membri. Nominati Cingolani, Hommels e Murray

Il CdA sarà composto da nove membri e sarà presieduto dal dott. Klaus Hommels, fondatore e presidente della società di venture capital Lakestar. Entra nel board inoltre, insieme a Dame Fiona Murray, Associate Dean of Innovation and Inclusion presso la School of Management del Massachusetts Institute of Technology (MIT), anche Roberto Cingolani, già Ministro per la Transizione Ecologica nel Governo Draghi e fondatore dell'Istituto Italiano di Tecnologia.
 
Il CdA supporterà il Senior Management Team del Fondo, che sarà formato nelle prossime settimane e dovrà occuparsi di nominare il management committee. L’head-hunter incaricato è Egon Zehnder UK e USA.
Intanto lunedì 20 marzo Hommels, Murray e Cingolani hanno annunciato che la sede di gestione degli investimenti del fondo sarà ubicata nei Paesi Bassi, ma che, considerando l'ampio mandato geografico del Fondo, saranno istituiti ulteriori uffici regionali in tutta l'Alleanza.
 
Roberto Cingolani ha spiegato: “L'istituzione del Fondo per l'innovazione della NATO stimolerà l'esplorazione e lo sviluppo di nuove tecnologie per la sicurezza dei paesi della NATO e per il progresso delle nostre società".

Il ruolo ricoperto dall'ex Ministro non lo metterebbe comunque in una posizione di conflitto di interessi rispetto a un eventuale nomina ai vertici di una partecipata di Stato: la cooptazione nel Fondo di Innovazione della Nato impiegherebbe l'ex Ministro irrisoriamente con un semplice rimborso spese e soprattutto non lo posiziona  nel management committee. Il nome di Cingolani è stato infatti più volte indicato in rapporto a Leonardo. 

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