01 Dicembre 2022
La filiera dell’acciaio della Liguria e del Piemonte (successivamente indicati come Nord-Ovest) nel 2021 ha visto una crescita di fatturato, valore aggiunto ed Ebitda inferiore alla popolazione nazionale di imprese siderurgiche. In particolare, se giro d’affari e valore aggiunto nel 2019 erano in una situazione migliore rispetto all’Italia, a fine 2021 erano su livelli leggermente inferiori. L’indebitamento è maggiore, ma si sta avvicinando al contesto nazionale. Dal punto di vista della redditività ci sono spazi di miglioramento.
Lo ha rilevato l’analisi di siderweb - La community dell’acciaio basata sui numeri contenuti in Bilanci d’Acciaio 2022. Lo studio ha analizzato i bilanci 2021 di oltre 5mila imprese dell’acciaio, dalla produzione all’utilizzo, per fotografare la situazione economico-finanziaria e patrimoniale della filiera.
Oggi a Genova è stata presentata l’analisi incentrata sul comparto del Nord-Ovest, con l’evento dal titolo “Acciaio & logistica: un binomio indissolubile”, organizzato da siderweb e sponsorizzato da BPER Banca, COFACE e Regesta.
Le 202 imprese del Nord-Ovest, pari all’11% del totale della popolazione nazionale esaminata, nel 2021 hanno prodotto un fatturato di 5,821 miliardi di euro. Giro d’affari che rappresenta però solo il 7% del totale; le aziende hanno quindi dimensioni più piccole della media italiana (fatturato medio di 28,5 contro 44 milioni di euro). La variazione rispetto al 2020 è stata del +55%, contro il +62% dell’Italia. La produzione e il rottame sono in linea con la popolazione nazionale; la differenza in negativo è fatta da distribuzione e centri servizio, cresciuti di 20-25 punti in meno della media italiana.
L’Ebitda dell’area ammonta a 510 milioni di euro. È salito dal 6,7% del fatturato del 2019 all’8,8% nel 2021; una crescita inferiore rispetto alla popolazione nazionale (dal 5,4 al 9,0%). I risultati migliori in termini relativi sono quelli di produzione e lavorazione delle lamiere.
Il reddito netto è di 229 milioni di euro. È salito al 3,9% del fatturato (contro il 4,5% dell’intera popolazione nazionale di imprese).
Il valore aggiunto del Nord-Ovest (890 milioni di euro) è cresciuto del 61% rispetto al 2020, contro il 70% dell’Italia, con quindi una dinamica peggiore. In dettaglio, nei cluster di produzione, rottame e lavorazione lamiere è aumentato meno rispetto al fatturato. Un elemento negativo dal punto della redditività industriale.
La redditività operativa complessiva (Roa) è del 7,7% (a livello nazionale è il 7,0%), con risultati di molto migliori anche rispetto al 2019.
Il rapporto di indebitamento complessivo del Nord-Ovest è passato da 2,0 nel 2019 a 1,8 nel 2021, avvicinandosi a quello medio nazionale (1,5). «Anche se c’è stato un discreto calo – ha sottolineato Stefano Ferrari, responsabile dell’Ufficio Studi siderweb –, i centri servizio sono fortemente indebitati rispetto alla media italiana. Il cluster del rottame è l’unico ad aver fatto registrare un incremento del debito». È migliorata nel triennio la sostenibilità economica del debito «grazie alle marginalità. In prospettiva, però, potrebbero esserci problemi, a causa dell’aumento del costo del denaro».
LA CONGIUNTURA E LE PREVISIONI – La congiuntura siderurgica rimane difficile. I prezzi dell'acciaio sono in calo, i settori utilizzatori sono in rallentamento, ad eccezione di automotive e costruzioni.
La produzione italiana di acciaio grezzo, secondo Federacciai, è scesa del 10,8% tra gennaio e ottobre 2022; gli ultimi dodici mesi hanno visto undici segni meno. Inoltre, da giugno a oggi, il calo è stato per quattro volte superiore al 10%.
Tra gennaio e agosto 2022 l’export italiano di acciaio (ultimi dati Istat disponibili, materie prime e tubi compresi) è calato del 4,2% tendenziale (12 milioni di tonnellate, circa 522mila tonnellate in meno). Quanto all’import (20,5 milioni di tonnellate), nello stesso periodo è aumentato di circa 757mila tonnellate rispetto al corrispondente intervallo del 2021 (+3,8%). Il deficit commerciale è salito a 8,6 milioni di tonnellate.
Sul mercato internazionale, «l’onda negativa vissuta da fine maggio forse sta giungendo alla fine. Potemmo arrivare al 2023 con una situazione in miglioramento – ha spiegato Emanuele Norsa, analista di Kallanish e collaboratore siderweb -. Questo grazie a una stabilizzazione a livello internazionale e in particolare della Cina, che ha visto una leggera ripresa, soprattutto delle costruzioni. Una ripresa che si è vista immediatamente sulle materie prime e in particolare sul minerale di ferro».
LA PAROLA AGLI OPERATORI – Dopo gli analisti sono intervenuti Antonio Gozzi, presidente di Federacciai e di Duferco Italia Holding; Gian Enzo Duci, CEO di ESA Group e docente di Economia marittima all’Università degli studi di Genova; Augusto Cosulich, Chairman and CEO di Fratelli Cosulich, e Luigi Zanti, direttore territoriale Liguria di BPER Banca.
«Sono fortemente ribassista sul prezzo dell’energia. I grossi impulsi inflazionistici stanno rientrando. Non si può quindi essere particolarmente negativi sul 2023 – ha detto Antonio Gozzi, presidente di Federacciai -. Oggi le siderurgie italiane non hanno fatto chiusure generalizzate». Acciaio italiano che, ha ricordato Gozzi, è «campione del mondo di acciaio decarbonizzato. Vogliamo arrivare al 2030 “carbon negative”. Per farlo, dobbiamo occuparci non soltanto dello Scope 1, che quasi non abbiamo, ma anche e soprattutto della percentuale di rinnovabili nell’energia elettrica che acquistiamo. L’Italia deve importare energie rinnovabili, dall’Africa. Come Interconnector ci stiamo lavorando. Oggi lavoro 8mila ore l’anno, con le rinnovabili ne copro 2mila. Ho bisogno di un baseload decarbonizzato e oggi le uniche due tecnologie adatte sono il nucleare e il turbogas con la carbon capture».
Arrivando al tema della logistica, Gian Enzo Duci, CEO di ESA Group e docente di Economia marittima all’Università degli studi di Genova, ha ricordato che «nel 2021 i noli nel settore container hanno raggiunto costi stratosferici e, al contempo, il livello qualitativo del servizio è crollato. L’acciaio non è più stato in grado di sostenere quel tipo di trasporto. Poi nel 2022 abbiamo avuto circa 40 settimane consecutive di riduzione di questi noli, anche se siamo ancora a livelli alti, 2-3 volte quelli pre-pandemia. Oggi però da un lato l’arrivo di navi più grandi da maggiori distanze, dopo la chiusura del canale ucraino, e dall’altro l’allungamento dei tempi di ritiro di maggiori quantitativi di merce per slot da parte dei ricevitori stanno creando colli di bottiglia significativi per la logistica».
«Sono ottimista: abbiamo avuto un ottimo 2021 e un 2022 ancora migliore. Ritengo che anche il 2023 non sarà negativo – ha dichiarato Augusto Cosulich, Chairman and CEO di Fratelli Cosulich -. Può essere che ci sarà un riassestamento, ma l’inflazione verrà tenuta sotto controllo e il gas, sono convinto, scenderà. Come gruppo movimentiamo circa 1 milione di contenitori l’anno e abbiamo una visione mondiale del traffico marittimo. Il traffico c’è, le richieste ci sono, le navi sono piene. I noli stanno avendo delle fluttuazioni ma, a parte i contenitori che sono un mondo a parte, il resto sta avendo un andamento abbastanza buono».
L’evento di siderweb è stato ospitato dal Salone di Rappresentanza Banca Carige - Gruppo BPER Banca di Genova, a pochi giorni dalla fusione per incorporazione di Banca Carige in BPER Banca. «Una sfida significativa. Nel nostro Gruppo entra una delle banche più antiche d’Italia, che ha fatto la fortuna del territorio che ha presidiato – ha detto Luigi Zanti, direttore territoriale Liguria di BPER Banca -. Oggi siamo uno dei principali gruppi bancari italiani, con la caratteristica peculiare di mantenere un legame indissolubile con il territorio. Crediamo che questi due aspetti, vicinanza a impese e famiglie e struttura organizzativa e offerta di prodotti da banche nazionale, siano una combinazione vincente per il rilancio della nostra attività con la clientela. In questo quadro rinnovato, rivolgiamo una particolare attenzione alla filiera dello shipping (di cui l'industria siderurgica è componente essenziale): BPER vuol essere protagonista in questo ambito, diventando il principale partner per le aziende che operano in questo settore strategico per la Liguria e per il Paese. In questa prospettiva sta prendendo concretezza il progetto di realizzare a Genova un hub dedicato alla blue economy che servirà per rilanciare questo comparto».
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia