21 Marzo 2022
Chianti Classico
Tornano al gran completo alla Leopolda di Firenze i produttori del Gallo Nero dopo l'edizione dello scorso maggio tenutasi in forma limitata al chiostro di Santa Maria Novella, a causa dell'emergenza sanitaria, per la ventinovesima edizione di Chianti Classico Collection. Quest’anno, per la prima volta, i vini del Consorzio saranno presentati Comune per Comune, una suddivisione in Unità geografiche, un nuovo percorso che la denominazione ha deciso di intraprendere. Questa nuova suddivisione del territorio in aree più ristrette e dotate di maggiore omogeneità, porterà a indicare in etichetta in una prima fase solo sui vini Chianti Classico Gran Selezione – dichiara il presidente Giovanni Manetti - il nome del comune o della frazione, rafforzando la comunicazione del binomio vino-territorio, aumentando la qualità in termini di identità e territorialità, consentendo al consumatore di conoscere la provenienza delle uve e, non ultimo, stimolando la domanda attraverso la differenziazione dell'offerta". Sono undici le aree territoriali individuate: San Casciano, Greve, Lamole, Montefioralle, Panzano, Radda, Gaiole, Castelnuovo Berardenga, Vagliagli, Castellina, San Donato in Poggio.
Sono complessivamente 180 le aziende del Gallo Nero presenti alla chianti Classico Collection, per un totale di 650 etichette in degustazione, di cui 161 Chianti Classico Riserva e 125 Gran Selezione. La Collection prevede anche alcuni momenti di approfondimento per gli operatori del settore e la stampa. Non mancherà poi la presenza dell'altro prodotto principe del Gallo Nero, l'olio Dop Chianti Classico. In particolare verrà allestito un banco di assaggio della Dop verde del Gallo Nero, dove sarà possibile degustare gli oli di 24 aziende produttrici. Questa suddivisione in aree territoriali è uno dei primi effetti del lavoro svolto in questi anni dal Consorzio Chianti Classico per regalare agli appassionati di vino un territorio sempre più dettagliato. Un lavoro di valorizzazione che ha portato la denominazione del Gallo Nero sempre più in alto nelle classifiche internazionali dei vini di qualità, incrementandone la notorietà, il prestigio e la diffusione sulle tavole di tutto il mondo. Nel 2021 le esportazioni di vino, olio, pasta e confetture sono state circa 2,9 miliardi di euro con un trend finale del + 10,9%, determinato dall’accelerazione del quarto trimestre (+6,7%), per un valore complessivo di 288 milioni di euro in più. A determinare il record è il settore vitivinicolo con 1.130 milioni di euro e un incremento del 16,4% secondo i dati diffusi dalla Coldiretti Toscana sul commercio estero.
Il mercato Europeo si conferma il più importante con 1,7 miliardi di euro di prodotti (+10,7%) con la Germania, primo paese dell’area UE con 431 milioni di euro di valore (+5,6%), seguita dalla Francia con 311 milioni di euro (+23%). Gli Usa si confermano il primo mercato, con il 33% delle vendite totali, poi c’è l’Italia (20%), il Canada (10%), il Regno Unito (8%) e la Germania (6%). Fra i mercati emergenti si segnala la Corea del Sud che nel 2021 ha raddoppiato le importazioni di Chianti Classico rispetto all’anno prima e addirittura quadruplicato rispetto al 2019 (il giornalista sudcoreano Jung Yong Cho è stato nominato ambasciatore ad honorem del Chianti Classico). Complessivamente i vini del Gallo Nero sono distribuiti in oltre 130 paesi in tutto il mondo. “Siamo fiduciosi che la relazione con la Corea possa consolidarsi ulteriormente nei prossimi anni – sottolinea il presidente Manetti - ancora molto può e deve essere fatto, e uno dei principali obiettivi del mio mandato di presidente è quello di valorizzare ulteriormente la denominazione continuando a consolidarne il valore e l’immagine nella sfera delle eccellenze enologiche mondiali”. Il territorio del Chianti Classico non è solo vino ma anche arte, musica, teatro. Per intercettare un turismo attento a tutti questi elementi, il Consorzio ha messo in campo il progetto “Meet Chianti Classico Experience”, sostenuto anche dall’Unione Europea, una mostra diffusa di bottiglie disegnate da artisti internazionali (Meet Art), un calendario di concerti in cantina (Meet Music) con gli allievi dell’Accademia Musicale Chigiana, uno spettacolo teatrale (Meet Theatre) e la Chianti Classico Card (Meet Chianti Classico), una carta a punti che offre oltre 150 esperienze nelle cantine del territorio.
Alla presentazione delle ultime novità del Consorzio Chianti Classico erano presenti il direttore generale del Consorzio, Carlotta Gori, il presidente del Consorzio Vino Chianti Classico, Giovanni Manetti, che ha sottolineato l’ottimo stato di salute del Consorzio, il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, che ha ricordato come la Stazione Leopolda all’epoca fosse un grande segno di innovazione, in quanto il primo treno a Firenze arrivo qui. Ma quasi da subito, poco più di dieci anni dopo, era già un grande polo espositivo. Come lo è in questi giorni, ospitando l’eccellenza enologica della nostra Toscana. Dopo il governatore della Toscana ha preso la parola l’assessore all’agricoltura Stefania Saccardi, che ha sottolineato come la denominazione del Chianti Classico porti il nome della Toscana nel mondo. Un valore unico, assoluto per la regione. Declinata anche sui diversi territori, con le unità geografiche. Una denominazione che rappresenta degnamente anche altri due prodotti straordinari, come l’olio e il Vinsanto”.
Presente anche la senatrice Caterina Biti, vice presidente della commissione agricoltura in Senato, che ha sottolineato come sia emozionante vedere questa distesa di etichette, “che posso rappresentare in commissione agricoltura al Senato. Etichette che connotano un territorio. A noi - ha continuato - anche in questo momento storico così complesso, l’onere e l’onore di lavorare per aiutare questi comparti a diventare ancora più forti. Per tutelare, agevolare, semplificare e promuovere. Tutti i livelli istituzionali devono stringersi per lavorare in questa direzione”.
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