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Bollette luce e gas, l'Antitrust avvia un'istruttoria contro 7 società: stop aumenti a 2,6 milioni di clienti

Nei confronti di Enel, Eni, Hera, A2A, Edison, Acea ed Engie per presunte modifiche unilaterali illegittime del prezzo di fornitura di energia elettrica e di gas naturale. Enel Energia ha replicato: "Nessuna modifica delle condizioni economiche su contratti in corso"

13 Dicembre 2022

Bollette luce e gas, l'Antitrust avvia un'istruttoria contro 7 società: stop aumenti a 2,6 milioni di clienti

L'Antitrust ha comunicato di aver avviato un'istruttoria contro 7 società, colpevoli di aver alzato il prezzo di bollette luce e gas. I clienti in questione sono 2,6 milioni, mentre le società prese in esame Enel, Eni, Hera, A2A, Edison, Acea ed Engie, vale a dire le principali per quanto riguarda la fornitura di energia. A queste, è stata comunicato dovranno sospendere l'applicazione delle nuove condizioni economiche, mantenendo o ripristinando i prezzi praticati prima del 10 agosto 2022. Il caro bollette è un argomento scottate di questi mesi, col governo Meloni che ha provato a passare ai ripari utilizzando parte della manovra proprio per abbassare i prezzi delle bollette delle famiglie. 

Bollette luce e gas, l'Antitrust decreta lo stop di aumenti a 2,6 milioni di clienti

E l'Antitrust, vale a dire l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha fatto scattare i controlli. Le bollette di luce e gas presenterebbero infatti modifiche unilaterali illegittime del prezzo di fornitura di energia elettrica e di gas naturale. I consumatori, i condomini e le microimprese interessati dalle comunicazioni di variazione delle condizioni economiche sono oltre sette milioni. Come si legge sul sito, "la norma sospende, dal 10 agosto fino al 30 aprile 2023, l’efficacia sia delle clausole contrattuali che consentono alle società di vendita di modificare il prezzo di fornitura sia delle relative comunicazioni di preavviso, salvo che le modifiche di prezzo si siano già perfezionate prima dell’entrata in vigore del decreto".

L'Antitrust poi riporta: "Questi interventi vanno ad aggiungersi ai quattro procedimenti istruttori e agli altrettanti provvedimenti cautelari adottati nei confronti delle società Iren, Dolomiti, E.On e Iberdrola e fanno seguito ad un’ampia attività preistruttoria svolta nei confronti di 25 imprese, dalla quale è emerso che circa la metà degli operatori interessati ha rispettato la legge evitando di modificare le condizioni economiche - dopo il 10 agosto 2022 - ovvero revocando gli aumenti illecitamente applicati".

"Alle sette società viene contestata la mancata sospensione delle comunicazioni di proposta di modifica unilaterale delle condizioni economiche, inviate prima del 10 agosto 2022 e, in seguito, le proposte di aggiornamento o di rinnovo dei prezzi di fornitura, di carattere peggiorativo, giustificate sulla base della asserita scadenza delle offerte a prezzo fisso".

Istruttoria Antitrust, la replica di Enel

"Con riferimento alla notizia dell’apertura di un procedimento istruttorio da parte dell’Autorità Antitrust nei confronti di Enel Energia e di altri sei operatori, per presunte modifiche unilaterali illegittime del prezzo di fornitura di energia elettrica e di gas naturale, la società precisa di non avere modificato alla propria clientela le condizioni economiche durante il periodo di validità dei contratti, conformemente a quanto disposto dall’art. 3 del Decreto Legge c.d. “Aiuti bis”. L’Autorità chiede di applicare l’articolo in questione anche ai rinnovi contrattuali, proponendo dunque un’interpretazione analogica errata di una disposizione eccezionale, in contrasto con le norme nazionali ed i regolamenti europei. Enel ha sinora fatto fronte alla grave crisi provocata dall’aumento dei costi del gas mantenendo invariati i prezzi per i propri clienti durante tutta la validità dei contratti. Per far ciò la società ha mantenuto il prezzo di vendita dell’energia rinnovabile sui valori storici di prima della crisi ed ha sopportato le perdite determinate dalla crescita del prezzo del gas che ha penalizzato le imprese generatrici di energia elettrica. Il provvedimento emanato, impedendo di recepire le variazioni di costo intervenute dopo la scadenza del contratto, danneggia i clienti per i quali gli operatori elettrici non avranno energia disponibile a prezzi pre-crisi che rischiano, dunque - stante l’impossibilità di rinnovare il contratto - di transitare sul mercato tutelato o della salvaguardia che oggi pratica prezzi più alti di quelli applicati in sede di rinnovo delle offerte in scadenza. Per tale motivo, a tutela delle proprie ragioni e degli interessi di tutta la clientela, Enel impugnerà immediatamente il provvedimento dell’Autorità confidando che la valutazione di un giudice terzo possa ripristinare le minime condizioni di diritto necessarie per la sopravvivenza di un mercato già afflitto da tanta turbolenza".

Di Ivan Vito

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