27 Aprile 2021
Beppe Grillo (foto LaPresse)
Non è bastato a Beppe Grillo il criticato video a difesa del figlio Ciro accusato di stupro di gruppo. Ora, nel disperato tentativo di salvarlo, si è affidato ad un’indagine privata sulla ragazza italo-svedese che accusa il gruppetto di amici di averla violentata la notte del 17 luglio di due anni fa a Porto Cervo. A scriverlo il quotidiano La Repubblica.
Per scagionare il figlio Grillo è pronto a tutto: ha chiesto aiuto al medico legale Marco Salvi, che in passato si è addirittura occupato del serial killer Donato Bilancia e dell’uccisione di Carlo Giuliani durante il G8 di Genova. Sotto la sua lente di ingrandimento verrà messa proprio la presunta vittima: il suo compito quello di analizzare i filmati e scandagliare il comportamento della 19enne i giorni precedenti e successivi il presunto stupro. Lo scopo, ovviamente, quello di dimostrare che la giovane fosse consenziente.
Per ora, i giudici della Procura di Tempio Pausania stanno decidendo se chiedere il rinvio a giudizio per Ciro, Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria, o solo per qualcuno di loro. Un paio di giorni fa, uno degli amici di Ciro Grillo, Vittorio Lauria, ha voluto raccontare la sua versione dei fatti a Non è l’arena di Massimo Giletti: "Sì, abbiamo fatto sesso tutti e quattro con la ragazza. Nel video si vede che la ragazza comunque sta benissimo e che noi non costringiamo niente". Secondo lui la ragazza ha "bevuto la vodka per sfida, perché noi non riuscivamo a berla. E poi è andata a dire che l'ho presa per la gola". Una tesi che di cui toccherà ai giudici valutarne la veridicità. Sul video di Beppe Grillo, il ragazzo, tuttavia, non ha dubbi: “Secondo me non andava fatto”.
Dalla ricostruzione del giovane il rapporto di gruppo sarebbe stato consumato tra il giovane Grillo, Capitta, Lauria e la ragazza. Quest’ultima avrebbe, poi, avuto, un rapporto con il quarto ragazzo, Corsiglia, figlio di un noto cardiologo, consenziente e di coppia durante la nottata.
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