27 Novembre 2025
Dramma in Australia nella giornata di giovedì 27 novembre: due bagnanti di circa 20 anni sono stati attaccati al largo di Kylies Beach da un esemplare di squalo toro lungo oltre 3 metri. La donna è morta durante i primi soccorsi giunti sulla spiaggia, mentre l'uomo coinvolto è gravemente ferito agli arti inferiori.
Una giovane donna è morta e un uomo è rimasto gravemente ferito dopo essere stati attaccati da un grande squalo toro mentre nuotavano nelle acque remote di Kylies Beach, nel Crowdy Bay National Park, sulla costa del New South Wales. L’incidente è avvenuto all’alba di giovedì, in un tratto non sorvegliato e difficile da raggiungere, a circa 300 km a nord di Sydney.
Secondo gli esperti del Department of Primary Industries, l’analisi forense conferma che a colpire la coppia sia stato un grande esemplare di squalo toro, una specie capace di sopravvivere sia in acqua salata sia in acqua dolce e considerata tra le più pericolose per l’uomo. Gli squali toro possono superare i tre metri di lunghezza e sono noti per nuotare vicino alla costa, aumentando la possibilità di interazioni con i bagnanti.
La donna, sui vent’anni, è morta sul posto nonostante i soccorsi immediati. Il giovane che era con lei, anch’egli ventenne, ha riportato gravi ferite alla gamba. Un bagnante è intervenuto applicando un laccio emostatico di fortuna che, secondo i paramedici, "gli ha probabilmente salvato la vita". L’uomo è stato trasportato in elicottero al John Hunter Hospital, dove le sue condizioni sono passate da critiche a stabili ma serie.
Gli esperti spiegano che è raro che uno squalo colpisca due persone nella stessa occasione, ma non impossibile, soprattutto quando l’animale sta foraggiando o cerca di difendere la preda da altri potenziali competitori. L’area non era dotata di sistemi di rilevazione dei grandi predatori: le drumlines presenti a decine di chilometri non avevano segnalato alcuna anomalia.
Dopo l’attacco, le autorità hanno chiuso Kylies Beach e le spiagge limitrofe per almeno 24 ore. Sono state installate cinque “smart” drumlines, dispositivi non letali che attirano gli squali con esche per poi taggarli e liberarli, e droni stanno monitorando l’intera zona costiera.
Si tratta del quinto attacco mortale in Australia nel 2025 e il secondo nell’arco di tre mesi. Sebbene i decessi siano diminuiti nel lungo periodo grazie ai soccorsi più rapidi, le interazioni con gli squali sono aumentate negli ultimi vent’anni, complice la crescita della popolazione costiera, l’innalzamento delle temperature oceaniche e una maggiore frequentazione del mare tutto l’anno.
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