Martedì, 18 Novembre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Usa, ottobre nero per l'occupazione, oltre 150mila licenziamenti: +175% rispetto allo stesso periodo del 2024, +183% rispetto a settembre 2025

Il peggiore dato mensile degli ultimi 22 anni. L'intelligenza artificiale e la riorganizzazione post-Covid ridisegnano il mercato del lavoro americano

18 Novembre 2025

Usa, ottobre nero per l'occupazione, oltre 150mila licenziamenti: +175% rispetto allo stesso periodo del 2024, +183% rispetto a settembre 2025

Donald Trump

Gli Stati Uniti hanno registrato a ottobre il mese più critico per i licenziamenti degli ultimi 22 anni, con oltre 153.000 posti di lavoro eliminati, secondo i dati della società di consulenza Challenger, Gray & Christmas. Si tratta di un aumento del 175% rispetto allo stesso periodo del 2024 e del 183% rispetto a settembre, un'accelerazione che sta sollevando preoccupazioni sulla tenuta del mercato del lavoro a stelle e strisce.

Il quadro complessivo appare ancora più preoccupante se si considera l'intero anno: nei primi dieci mesi del 2025 sono stati annunciati 1,1 milioni di tagli occupazionali, con un incremento del 65% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Si tratta del livello più alto dal 2020, l'anno della pandemia.

La rivoluzione tecnologica che cambia il lavoro

Secondo gli analisti di Challenger, Gray & Christmas, non si tratta soltanto di un normale aggiustamento ciclico dell'economia. "Come nel 2003, una tecnologia dirompente sta cambiando il panorama", ha dichiarato Andy Challenger, direttore commerciale della società. Il riferimento è all'intelligenza artificiale, che sta rimodellando interi settori produttivi con una rapidità paragonabile solo all'avvento della telefonia mobile nei primi anni Duemila.

L'intelligenza artificiale è stata la seconda causa più citata per i licenziamenti di ottobre, con 31.039 posti eliminati per questa ragione, superata solo dal taglio dei costi. Nel corso dell'anno, l'IA ha contribuito all'eliminazione di quasi 50.000 posizioni lavorative.

I settori più colpiti

Il comparto tecnologico ha annunciato 33.281 tagli a ottobre, quasi sei volte il livello di settembre. Anche il settore della logistica e dei magazzini ha subito un duro colpo, così come il commercio al dettaglio, che sta affrontando il cambiamento nelle abitudini di consumo e la crescente concorrenza dell'e-commerce.

Tra le grandi aziende che hanno proceduto ai licenziamenti figurano colossi come Amazon, Intel, UPS e Target, quest'ultima con 1.800 dipendenti licenziati negli uffici amministrativi, pari all'8% della forza lavoro corporate.

Il settore retail ha registrato quest'anno 88.664 tagli, un aumento del 145% rispetto allo stesso periodo del 2024.

Un mercato del lavoro in trasformazione

Gli esperti sottolineano che l'economia americana sta uscendo dalla fase eccezionale del boom post-pandemico, quando le aziende faticavano a trovare personale e i dipendenti godevano di grande sicurezza occupazionale. Ora il pendolo sta oscillando dall'altra parte: le imprese stanno tagliando costi, congelando le assunzioni e integrando l'intelligenza artificiale per aumentare l'efficienza.

Un dato particolarmente significativo riguarda le intenzioni di assunzione: attraverso ottobre, i datori di lavoro hanno annunciato solo 488.077 assunzioni previste, in calo del 35% rispetto all'anno scorso e il livello più basso dal 2011. Questa combinazione di licenziamenti elevati e scarsa propensione ad assumere crea un contesto difficile per chi perde il lavoro.

Il fattore pubblico

Un elemento che caratterizza il 2025 è l'impatto delle riduzioni nel settore pubblico federale. I tagli nell'impiego pubblico hanno eliminato oltre 290.000 posti di lavoro, inclusi dipendenti federali e appaltatori, con effetti a cascata su università, ospedali, istituti di ricerca e organizzazioni non profit che dipendono da finanziamenti governativi.

Prospettive incerte

"In un momento in cui la creazione di posti di lavoro è ai minimi degli ultimi anni, l'immagine di aziende che annunciano licenziamenti nel quarto trimestre è particolarmente sfavorevole", ha osservato Andy Challenger. Tradizionalmente, infatti, le imprese americane evitavano di annunciare tagli occupazionali in prossimità delle festività, una prassi che sembra essere venuta meno.

La situazione è resa ancora più complessa dall'assenza di dati ufficiali governativi sull'occupazione, sospesi a causa dello shutdown amministrativo a Washington. Questo rende più difficile per la Federal Reserve e gli operatori economici avere un quadro preciso della situazione e prendere decisioni informate sulla politica monetaria.

Resta una possibilità che, con i tagli dei tassi d'interesse e un buon andamento economico a novembre, le aziende possano fare un'ultima spinta nelle assunzioni di fine anno, ma al momento le aspettative restano contenute per un robusto mercato del lavoro stagionale nel 2025.

Di Massimo Garofalo

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti

x