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Russia, Peskov risponde al riarmo della Germania: "Non vogliamo la guerra con la Nato, la retorica militaristica dell'Europa alimenta ostilità"

Secondo Mosca, i Paesi occidentali — Germania inclusa — ricorrono da tempo allo scenario di una presunta minaccia russa per giustificare ingenti aumenti della spesa militare, come il piano ReArm Europe da 800 miliardi di euro o l’impegno dei membri NATO a portare il budget della difesa al 5% del PIL

17 Novembre 2025

Ucraina, Peskov: "Germania parte attiva nel conflitto, pompa di continuo armi a Kiev"

Dmitry Peskov, fonte: Twitter @yasminalombaert

La Russia risponde al riarmo europeo e della Germania. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha dichiarato infatti che Mosca non cerca uno scontro con la NATO, ma potrebbe essere obbligata a mettere in atto misure a tutela della propria sicurezza in risposta alla retorica sempre più “militaristica” adottata dal blocco occidentale. 

Il commento arriva dopo le dichiarazioni del ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius, che la scorsa settimana, in un’intervista alla Frankfurter Allgemeine Zeitung, ha sostenuto che Mosca potrebbe attaccare un membro dell’Alleanza Atlantica “già nel 2028” o addirittura prima. Pistorius ha utilizzato tale previsione per sollecitare un’accelerazione nel processo di riarmo e riorganizzazione delle forze armate tedesche. 

Russia, Peskov risponde al riarmo della Germania: "Non vogliamo la guerra con la Nato, la retorica militaristica dell'Europa alimenta ostilità"

"Questa retorica militaristica si sente sempre più spesso nelle capitali europee", ha osservato Peskov, sottolineando che "tali dichiarazioni non migliorano la situazione" e contribuiscono soltanto ad accrescere la tensione. "La Russia non sostiene alcuna forma di confronto con la NATO. Ma deve prendere misure per garantire la nostra sicurezza e i nostri interessi se costretta", ha reiterato il portavoce.

Secondo Mosca, i Paesi occidentali — Germania inclusa — ricorrono da tempo allo scenario di una presunta minaccia russa per giustificare ingenti aumenti della spesa militare, come il piano ReArm Europe da 800 miliardi di euro o l’impegno dei membri NATO a portare il budget della difesa al 5% del PIL. Il Cremlino ha definito tali allarmi “sciocchezze”.

La portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, ha commentato l’intervista di Pistorius sostenendo che non lascia “alcun dubbio su chi sia l’aggressore”, mentre il ministro Sergey Lavrov ha ribadito che la Germania mostra “chiari segni di rinazificazione”.

Mosca continua inoltre a denunciare l’espansione della presenza NATO in Europa orientale e le esercitazioni sempre più frequenti, giudicate dal blocco come misure di deterrenza. Il Cremlino, pur affermando di non rappresentare una minaccia per nessuno, ribadisce che non ignorerà azioni considerate pericolose per la sicurezza nazionale.

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