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Gaza, ONU autorizza forza di 30mila uomini: Trump presiederà il Board of Peace; Russia e Cina si astengono, Hamas respinge

Hamas ha respinto la risoluzione affermando che non soddisfa le richieste e i diritti politici e umanitari del popolo palestinese, e che impone una "tutela internazionale" sulla Striscia di Gaza che i palestinesi e le fazioni di resistenza rifiutano

18 Novembre 2025

Gaza, ONU autorizza forza di 30mila uomini: Trump presiederà il Board of Peace; Russia e Cina si astengono, Hamas respinge

Onu risoluzione Gaza Fonte: X @ONUinfo

Netanyahu e l'ultradestra israeliana avevano fatto pressioni per eliminare ogni riferimento alla statualità palestinese. Mosca aveva presentato una controproposta bocciata, puntando su maggiori garanzie per l'autodeterminazione palestinese

Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu approva il piano USA per Gaza

Ha approvato lunedì sera con 13 voti favorevoli e 2 astensioni (Russia e Cina) la risoluzione americana che avalla il piano di pace del Presidente Donald Trump per Gaza. La risoluzione autorizza la creazione di una Forza Internazionale di Stabilizzazione (ISF) e istituisce un'amministrazione transitoria denominata "Board of Peace" che Trump stesso presiederà.

L'ambasciatore Usa all'Onu Mike Waltz ha definito la risoluzione "un altro passo significativo verso una Gaza stabile che possa prosperare e un ambiente che permetta a Israele di vivere in sicurezza". Trump ha celebrato il voto sui social media definendolo "una delle più grandi approvazioni nella storia delle Nazioni Unite, che porterà a ulteriore pace in tutto il mondo, ed è un momento di vera portata storica".

Le pressioni dell'ultradestra israeliana su Netanyahu

Nei giorni precedenti al voto, il premier israeliano Benjamin Netanyahu aveva subito forti pressioni dai suoi alleati di ultradestra per smentire pubblicamente qualsiasi prospettiva di uno Stato palestinese. Il Ministro della Sicurezza Nazionale Itamar Ben-Gvir (ex colono estremista messianico condannato per ben 8 volte dallo stesso Stato di Israele per razzismo e terrorismo) era arrivato a dichiarare che il Presidente dell'Autorità Palestinese Mahmoud Abbas dovrebbe essere arrestato e posto in isolamento, chiedendo addirittura assassinii mirati di funzionari palestinesi se l'ONU avanzasse il riconoscimento della statualità palestinese.

Il Ministro delle Finanze Bezalel Smotrich (ex colono autodichiaratosi fascista, razzista e omofobo) aveva esortato Netanyahu a formulare "una risposta appropriata e decisiva che chiarisca al mondo intero: nessuno Stato palestinese sarà mai stabilito". Netanyahu, parlando al suo gabinetto domenica, aveva affermato che l'opposizione di Israele a uno Stato palestinese "non è cambiata di una virgola", aggiungendo: "Gaza sarà smilitarizzata e Hamas sarà disarmato, con le buone o con le cattive. Non ho bisogno di conferme, tweet o lezioni da nessuno".

Il compromesso sul linguaggio relativo allo Stato palestinese

Dopo le obiezioni di alcuni membri del Consiglio di Sicurezza che la bozza americana non faceva riferimento alla statualità palestinese, il testo è stato modificato per affermare che dopo che l'Autorità Palestinese avrà "fedelmente portato a termine" le riforme e sarà avanzata la ricostruzione di Gaza, "le condizioni potrebbero finalmente essere in atto per un percorso credibile verso l'autodeterminazione e la statualità palestinese". La risoluzione indica inoltre che gli Stati Uniti stabiliranno un dialogo tra israeliani e palestinesi per concordare un "orizzonte politico" di coesistenza pacifica. Tuttavia, il testo non fornisce alcuna tempistica né garanzia per uno Stato indipendente.

La controproposta russa bocciata

La Russia aveva presentato una risoluzione alternativa che non menzionava il "Board of Peace" e richiedeva che il Segretario Generale dell'ONU presentasse un rapporto con opzioni per il dispiegamento della forza internazionale. Mosca aveva sottolineato che l'obiettivo della sua bozza era "emendare il concetto americano per renderlo il più possibile conforme alle risoluzioni Onu concordate da tempo" e garantire un approccio più equo e inclusivo. Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov e la sua controparte iraniana Abbas Araghchi hanno sottolineato in una telefonata "l'importanza di raggiungere una pace duratura basata su una base legale internazionale universalmente riconosciuta". Durante le consultazioni informali del 14 novembre, alcuni membri del Consiglio come Algeria e Cinaavevano espresso sostegno al testo russo, ma la maggioranza degli altri membri aveva sostenuto che gli sforzi dovessero rimanere concentrati sulla bozza americana.

L'opposizione di Hamas e le critiche internazionali

Hamas ha respinto la risoluzione affermando che non soddisfa le richieste e i diritti politici e umanitari del popolo palestinese, e che impone una "tutela internazionale" sulla Striscia di Gaza che i palestinesi e le fazioni di resistenza rifiutano. "Assegnare alla forza internazionale compiti e ruoli all'interno della Striscia di Gaza, incluso il disarmo della resistenza, la priva della sua neutralità e la trasforma in una parte del conflitto a favore dell'occupazione", ha dichiarato l’organizzazione di resistenza palestinese. L'ambasciatore algerino Amar Bendjama ha riconosciuto gli sforzi del Presidente Trump, ma ha sottolineato che "la vera pace in Medio Oriente non può essere raggiunta senza giustizia per il popolo palestinese che aspetta da decenni la creazione del proprio Stato indipendente". Il rappresentante cinese, uno dei due membri del Consiglio di Sicurezza che si sono astenuti, ha sostenuto che "sembra che la Palestina sia a malapena visibile nella risoluzione, e la sovranità e la titolarità palestinese non sono pienamente riflesse". Il rappresentante russo ha affermato che era importante che la risoluzione non diventasse "un requiem per la soluzione dei due Stati".

I dettagli operativi della risoluzione

La risoluzione autorizza gli Stati membri dell'ONU a istituire una Forza Internazionale di Stabilizzazione di circa 30.000 effettivi, con contributi previsti da Paesi a maggioranza musulmana come Egitto, Qatar, Giordania, Pakistan, Indonesia, Turchia e Azerbaigian. La forza sarà dispiegata "sotto un comando unificato" per garantire le strade di Gaza, supervisionare la smilitarizzazione, proteggere i civili e scortare gli aiuti attraverso corridoi sicuri. Il ritiro delle forze israeliane da Gazaavverrebbe "sulla base di standard, pietre miliari e tempistiche legate alla smilitarizzazione" che saranno concordati dalla forza di stabilizzazione, dalle forze israeliane, dagli Stati Uniti e dai garanti del cessate il fuoco. La risoluzione prevede inoltre che Trump annuncerà nelle prossime settimane i membri del Board of Peace.

Il contesto umanitario

Gli attacchi violenti, continui e indiscriminati sui civili di Gaza da parte dello Stato occupante di Israele, hanno causato solo negli ultimi due anni la morte di oltre 69.000 palestinesi, secondo il Ministero della Salute di Gaza. Le condizioni rimangono molto difficili, con molti gazawi che faticano ad accedere ai beni essenziali dopo forti piogge e inondazioni che hanno colpito più di 13.000 famiglie. Inoltre la fragilità del cessate il fuoco resta evidente, con Israele che ha continuato a violare l'accordo con attacchi quasi quotidiani che hanno ucciso centinaia di palestinesi. Il Primo Ministro Netanyahu ha anche rivelato al suo gabinetto di essere incerto sulla durata della tregua.

Tengo molto personalmente nel ricordare infine a chi leggerà questo articolo che Gaza ha un'età mediana di appena 18 anni, con il 75% della popolazione sotto i 25 anni e circa il 40% sotto i 14 anni. Si tratta di una delle popolazioni più giovani al mondo. Quando si parla di "maggioranza di donne e bambini" tra le vittime, non è un caso statistico ma la conseguenza diretta di bombardamenti continui su una società composta prevalentemente da bambini e giovanissimi. Gli anziani sopra i 65 anni costituiscono meno del 3% della popolazione, a fronte del 12,4% in Israele, dove l'età mediana è di 30,4 anni.

Di Eugenio Cardi

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