18 Novembre 2025
Un incendio di vaste proporzioni ha devastato il tempio di Yongqing, uno dei complessi religiosi più antichi e celebri della provincia cinese del Jiangsu, distruggendo nella notte del 12 novembre il padiglione Wenchang, una struttura in legno a più piani che riproduceva l’architettura tradizionale buddista. Le autorità cinesi ritengono che le fiamme, che hanno illuminato il cielo per ore e generato una colonna di fumo visibile a grande distanza, siano state innescate dall’uso improprio di incenso o candele da parte di una visitatrice.
Secondo i vigili del fuoco, giunti sul posto con decine di mezzi, non si registrano vittime né feriti, e il rogo non si è esteso alle aree boschive circostanti. Tuttavia, la violenza delle fiamme ha reso impossibile salvare il padiglione, crollato completamente mentre monaci e residenti assistevano impotenti alla scena. Le prime immagini circolate sui social cinesi mostrano il tetto che collassa in un turbinio di scintille, trasformando la struttura in legna carbonizzata. Sebbene il tempio di Yongqing risalga originariamente a circa 1.500 anni fa, gli edifici attuali sono frutto di una ricostruzione iniziata negli anni ’90, dopo che il complesso storico era caduto in rovina.
Il padiglione Wenchang, in particolare, era stato edificato tra il 2008 e il 2009, seguendo modelli architettonici classici con travi in legno, cornicioni decorati e tetti di tegole in stile Jiangnan. Le autorità hanno precisato che non ospitava reperti culturali di particolare valore storico.
Fondato nel 536 d.C. durante la dinastia Liang, il tempio di Yongqing era annoverato tra i celebri “480 Templi delle Dinastie Meridionali”. La sua reputazione letteraria è legata anche al celebre scrittore Shi Nai’an, autore del classico Margine d’Acqua, che secondo la tradizione avrebbe soggiornato proprio nel padiglione Wenchang. Il resto del complesso del tempio è fortunatamente rimasto intatto.
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