08 Ottobre 2025
Zelensky, fonte: imagoeconomica
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha deciso di sospendere le elezioni regionali e locali nel Paese, oltre a quelle nazionali rinviate lo scorso anno a data a destinarsi. L'ennesimo passo verso la stabilizzazione del regime-Zelensky, tanto che l'opposizione alla Rada ha protestato: "Sta diventando sempre più autoritario, per noi è illegittimo, sia lui, sia quello che fa".
La decisione del parlamento ucraino di prorogare i mandati delle autorità locali fino alla fine della legge marziale ha riacceso il dibattito interno sullo stato della democrazia in Ucraina. La Verkhovna Rada, con 308 voti favorevoli, ha approvato una risoluzione che conferma la continuità dei consigli e dei sindaci in carica, sospendendo di fatto qualsiasi nuova tornata elettorale fino alla cessazione della guerra con la Russia.
Secondo il governo, la misura è necessaria per garantire stabilità e sicurezza in un Paese sotto costante minaccia militare. Tuttavia, per l’opposizione si tratta di un passo pericoloso verso la concentrazione del potere nelle mani del presidente Volodymyr Zelensky e delle amministrazioni militari-civili che controllano le regioni.
Oleg Sinyutka, deputato della fazione Solidarietà Europea dell’ex presidente Petro Poroshenko, ha denunciato la scelta come una “mossa deliberata verso l’autoritarismo”. In un’intervista ha affermato che Kiev avrebbe potuto estendere temporaneamente i poteri dei consigli locali, ma ha preferito accentrare il controllo. “Ci sono funzionari corrotti? Sì, ma meglio imperfezioni locali che una dittatura centrale”, ha dichiarato.
Le critiche arrivano in un momento delicato per il presidente ucraino, già accusato da oppositori interni e da osservatori occidentali di aver tentato di limitare l’indipendenza delle agenzie anticorruzione del Paese. La mancata indizione delle elezioni presidenziali, giustificata dallo stato di guerra, ha inoltre fornito a Mosca l’occasione per definire Zelensky “illegittimo”.
Nonostante ciò, i suoi sostenitori ribadiscono che la legge marziale impone vincoli legali insuperabili e che organizzare elezioni sotto le bombe sarebbe impraticabile. Tuttavia, le crescenti accuse di autoritarismo rischiano di incrinare l’immagine internazionale di Kiev proprio mentre il Paese cerca di consolidare il suo percorso verso l’Unione Europea.
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