01 Ottobre 2025
La Global Sumud Flotilla diretta verso Gaza si trova ora a circa 120 miglia nautiche dalla Striscia. A bordo, centinaia di attivisti internazionali che denunciano le intimidazioni israeliane subite nelle ultime ore. Intanto, anche la Spagna fa un passo indietro: la fregata Furor non scorterà le imbarcazioni e non entrerà nel blocco navale israeliano. Una decisione che ha scatenato la protesta di Ada Colau, ex sindaca di Barcellona, oggi presente a bordo della nave Alma. Nel frattempo, da Ashdod, ha preso il largo un’unità della Marina israeliana che potrebbe incrociare la rotta della Flotilla nel pomeriggio, intorno alle 15.
Secondo quanto riferiscono i responsabili del convoglio, “a circa 120 miglia nautiche da Gaza, sarà affiancato da esperti internazionali in materia legale e marittima. La scorsa notte, navi da guerra israeliane hanno compiuto manovre pericolose e intimidatorie contro le navi Alma e Sirius della flottiglia. Le navi da guerra hanno interrotto le comunicazioni, hanno circondato in modo aggressivo le imbarcazioni civili e hanno costretto i capitani a compiere brusche manovre evasive per evitare la collisione”.
Queste azioni, denunciano i volontari, “hanno messo in grave pericolo civili disarmati provenienti da oltre 40 paesi. Nonostante queste aggressioni sconsiderate, la Flottiglia rimane imperterrita e continua la sua rotta con determinazione. Trasportando cibo e medicine urgentemente necessari, i partecipanti sottolineano di essere volontari umanitari pacifici che navigano in acque internazionali per sfidare l'assedio illegale di Gaza da parte di Israele e fornire aiuti a una popolazione che sta affrontando la fame e il genocidio”.
A bordo della nave Alma, l’ex sindaca di Barcellona Ada Colau ha commentato con durezza la scelta del governo spagnolo di non garantire protezione ravvicinata con la fregata Furor: “I volontari non possono essere che delusi”. Intervistata da Tve, Colau ha spiegato: “Inizialmente, era una buona notizia che la Spagna inviasse una fregata, ma ora c'è delusione nel sapere che la fregata rimarrà a distanza, che non ci accompagnerà nell'ultima tappa del viaggio e che sarà lì solo per effettuare un salvataggio di emergenza”.
L’ex sindaca ha quindi lanciato un appello alle cancellerie europee: “Speravamo che ci accompagnasse nella missione umanitaria e che esercitasse un'efficace protezione diplomatica. Invito i governi, soprattutto quelli europei, a non tirarsi indietro e fermare Israele una volta per tutte, perché sta mettendo in pericolo l'intera umanità”.
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