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Droni su aeroporto di Copenhagen, polizia danese amplia indagini: "Sospettiamo che siano stati lanciati da una nave nello stretto di Oresund"

I droni che hanno bloccato l’aeroporto di Copenaghen potrebbero essere partiti da navi vicine. La pista russa resta ipotesi, ma appare più politica che reale

24 Settembre 2025

Mappa navi nello stretto di Oresund

Mappa navi nello stretto di Oresund, fonte: Telegram, @esteri_24

Svolta sul caso internazionale dei droni avvistati sopra l'aeroporto di Copenhagen nella serata di lunedì 22 settembre. La polizia danese ha infatti deciso di non escludere nessuna ipotesi. In queste ore, le autorità stanno analizzando la possibilità che i "2-3 velivoli di grandi dimensioni" siano stati lanciati "da una nave nello stretto di Oresund", vicino allo scalo danese, probabilmente nel corso di una "dimostrazione" o di un "test".

Droni su aeroporto di Copenhagen, polizia danese amplia indagini: "Sospettiamo che siano stati lanciati da una nave nello stretto di Oresund"

La serata di lunedì a Copenaghen ha visto uno degli episodi più gravi mai registrati contro le infrastrutture critiche danesi: l’avvistamento di droni di grandi dimensioni sopra l’aeroporto principale ha costretto le autorità a sospendere decolli e atterraggi per quasi quattro ore, lasciando a terra decine di migliaia di passeggeri. Episodio analogo si è verificato a Oslo, dove lo spazio aereo è rimasto chiuso per tre ore.

Secondo la polizia e i servizi di intelligence danesi, i velivoli non erano opera di dilettanti: l’operatore si è mosso con grande abilità, "spegnendo e accendendo le luci dei droni e facendoli sparire dopo ore di manovre". Una delle ipotesi più concrete, su cui le autorità si stanno concentrando, è che siano stati lanciati da imbarcazioni in transito nello stretto di Oresund, accanto al quale si trova lo scalo.

Tre navi sono finite al centro dell’indagine. La prima è l’Astrol 1, cargo russo noto per manovre irregolari nella zona. Poi la Pushpa, petroliera con bandiera del Benin ma già segnalata per aver trasportato greggio russo in violazione delle sanzioni. Infine l’Oslo Carrier 3, cargo norvegese con equipaggio in parte di lingua russa, che si trovava nelle vicinanze al momento dell’incidente. Una pattuglia della Marina danese ha perlustrato per ore l’area per raccogliere elementi utili.

Il premier Mette Frederiksen ha definito l’episodio “il più grave attacco finora alle infrastrutture critiche danesi”, senza escludere la responsabilità di Mosca. Tuttavia, le accuse rivolte alla Russia appaiono più un riflesso politico che un dato accertato. Le autorità locali parlano di “ipotesi” e indagini ancora in corso, mentre l’ambasciata russa ha respinto le insinuazioni definendole una provocazione volta a trascinare la Nato in uno scontro diretto contro il "nemico inesistente" del Cremlino.

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