23 Settembre 2025
Tara Reade (Fonte: X, @ReadeAlexandra)
Tara Reade, l'ex assistente di Joe Biden che accusò l'ex Presidente degli Stati Uniti di violenza sessuale nel 2020, ha ufficialmente ottenuto da Putin la cittadinanza russa. È quanto si apprende da un decreto firmato dallo stesso Presidente russo che proclama "di accettare le seguenti persone come cittadini della Federazione Russa: ... McCabe, Alexandra Tara, nata il 26 febbraio 1964 negli Stati Uniti d'America".
Il decreto ufficiale del Cremlino annuncia così la cittadinanza a quella che identifica col nome di "Alexandra Tara McCabe", ovvero Tara Reade che cambiò il suo nome legale, nel 1998, poco dopo la separazione dal marito, accusato di violenza domestica. Tara Reade era stata al centro del dibattito pubblico dopo che nella primavera del 2020 avanzò accuse di violenza sessuale contro Biden. Reade infatti, lavorò al fianco di Biden al tempo in cui l'ex Presidente Usa era ancora senatore nel Delaware, e fu in queste circostanze che la donna dichiarò ai giornalisti di essere stata aggredita sessualmente in un corridorio del Congresso degli Stati Uniti nel 1993. Accuse che inizialmente, quando Biden ultimava la candidatura alle presidenziali del Partito Democratico, vennero presentate come denuncia senza però esplicita formulazione del nome dell'aggressore. Solo poi Reade si convinse a fare il nome e le accuse scoppiarono tra molte controversie giacché lo stesso Washington Post, indagando, intervistò almeno venti collaboratori di Biden senza però arrivare ad alcuna conferma. Le accuse di Reade contro Biden però segnarono senz'altro un punto di gravità per l'attuale ex Presidente Usa ma ancor più incisero negativamente sulla vita della donna che raccontò di "aver perso tutto", compreso il lavoro, dopo la denuncia.
Tara Reade, nel maggio 2023, aveva d'altronde annunciato l'intenzione di richiedere il passaporto russo affermando di non sentirsi sicura negli Stati Uniti e di temere per la propria incolumità. Reade si sarebbe avvallata dell'aiuto della deputata della Duma russa Maria Boutina - già espulsa dagli Usa con l'accusa di essere agente straniero non registrato che agiva per conto di Mosca - per rivolgersi direttamente a Putin accelerando così i tempi burocratici. La notizia si accoda a quella già nota del passato conferimento della cittadinanza russa a Edward Snowden, l'informatico statunitense accusato di reati quali spionaggio e furto di proprietà governative dopo che rivelò pubblicamente l'esistenza di programmi di intelligence di sorveglianza di massa in tutto il mondo. Questo doppio conferimento palesa, sotto gli occhi di molti, lo sforzo russo di offrire rifugio ai civili "controversi" e ormai nel mirino della politica statunitense.
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