23 Settembre 2025
Un'esplosione di colori, ma nel posto sbagliato: venerdì 19 settembre sono stati fatti esplodere numerosi fuochi d'artificio ai piedi dell'Himalaya, la più grande catena montuosa dell'Asia meridionale, come parte dello spettacolo intitolato Rising Dragon e organizzato dal marchio di moda outdoor "Arc'teryx" in collaborazione col noto artista Cai Guo-Qiang.
Lo spettacolo pirotecnico, messo in scena su un altopiano tibetano a circa 5.500 metri sopra il livello del mare a Shigatse, ha subito fatto il giro del mondo: i fuochi d'artificio, lanciati dalla cima di una montagna, hanno formato una scia colorata che l'artista ha paragonato metaforicamente ad un drago. L'episodio pubblicitario però ha subito fatto sorgere aspre critiche sui social media cinesi giacché gli utenti hanno denunciato il gesto come profondamente impattante nei confronti dell'ecosistema. Il governo locale ha così deciso di aprire un'indagine costringendo il marchio "Arc'teryx", di proprietà cinese ma con sede in Canada, a pubbliche scuse. L'indagine è stata avviata domenica 21 settembre: "Il comitato del partito e il governo di Shigatse - ha dichiarato il Comitato locale del Partito Comunista della città - prendono sul serio la questione e hanno istituito una squadra investigativa da inviare immediatamente sul posto per indagare". L'esito, continua il Comitato, sarò gestito "in conformità con la legge e i regolamenti". Ieri, 22 settembre, il gigante "Arc'teryx" è stato dunque costretto a pubblicare sui social le sue scuse: "Siamo profondamente delusi da quanto accaduto e ci scusiamo" ha affermato il marchio, dichiarando di invitare un'organizzazione ambientale terza per condurre valutazioni trasparenti e ponderare eventuali danni da risarcire. Cai, l'artista cinese delle Olimpiadi di Pechino del 2008, si è scusato riconoscendo che "diversi aspetti non sono stati presi in considerazione adeguatamente".
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