17 Settembre 2025
L’attivista svedese Greta Thunberg ha lasciato il comitato direttivo della Global Sumud Flotilla, una missione umanitaria diretta a Gaza. E sembrerebbe lo abbia fatto per dissensi sulla comunicazione interna. Ci sarebbero, infatti, troppi vip – recentemente si è unito alla missione anche il noto giornalista Saverio Tommasi – in cerca di followers e visibilità. Anche altri membri, come Yusuf Omar, si sono ritirati per motivi simili.
Greta Thunberg, comunque non nuova ad abbandonare progetti in corso d’opera, ha ribadito il suo impegno per la causa palestinese, ma ha scelto un ruolo meno esposto per evitare distrazioni mediatiche.
La giovane attivista ha annunciato di aver lasciato il Comitato direttivo della spedizione scegliendo di continuare unicamente in veste di semplice "organizzatrice e partecipante". La decisione è stata confermata dal sito ufficiale della missione. Qui, infatti, il suo nome non compare più tra quelli in lista per il direttivo.
Greta Thunberg ha già cambiato nave, lasciando la Family, barca principale, per raggiungere approdare a bordo della Alma, dove si è già unita all’equipaggio.
A quanto è emerso nelle ultime ore, le motivazioni alla base del gesto sarebbero riconducibili a disaccordi di carattere comunicativo. I membri della spedizione, infatti, non sarebbero mai stati concentrati sul vero obiettivo: il genocidio che sta andando in scena a Gaza. "Tutti abbiamo un ruolo: il mio non sarà nel comitato direttivo, ma come organizzatrice e partecipante", ha detto la stessa attivista svedese. "Credo profondamente nell'obiettivo di questa missione e nella forza della mobilitazione mondiale per una Palestina libera".
Sulla decisione di Greta Thunberg è intervenuto anche Tony La Piccirella, uno degli attivisti a bordo della Family: "C'è un comitato direttivo che prende delle decisioni tecniche e strategiche, Greta non vuole farne parte e le ragioni le sa lei. Si trova comunque sulla Alma, che è una delle due barche principali, e continua a supportare la missione".
Tra chi si è lamentato del comportamento di alcuni celebri partecipanti alla missione c’è stata anche la giornalista indipendente italo-palestinese Dalia Ismail.
“A bordo della Flotilla ci sono alcuni Vip che passano il tempo a farsi i selfie e a mettere le posizioni su IG quando, per motivi di sicurezza di tutti, non si dovrebbe scrivere un cazzo sui social”, ha dichiarato la giornalista su X. “Questa è la situazione di partenza che ha portato tutti ad avere tolleranza zero per Tommasi e la sua promozione di progetti per senzatetto a bordo della Flotilla, promossi con la sua faccia sorridente e "entusiasmo". I vip progressisti sono un cancro, sono il sintomo del vuoto della sinistra, esistono per occupare lo spazio che dovrebbe essere occupato da movimenti politici radicali e di massa. Con il ricatto emotivo dei senzatetto è stato toccato il fondo più profondo”.
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