19 Agosto 2025
fonte: Lapresse
Il 14 agosto 2025, Medici Senza Frontiere (MSF) ha dichiarato che almeno 40 persone sono morte nella regione del Darfur a causa della malattia del colera, in quella che l’organizzazione descrive come “la peggiore ondata di colera che il Paese abbia conosciuto da anni”.
L’ONG afferma di aver curato oltre 2.300 persone nella regione in una sola settimana.
Secondo MSF, la malattia può essere fatale in poche ore se non trattata, ma resta guaribile grazie a una rapida reidratazione e alla somministrazione di antibiotici.
Dall’inizio di luglio 2024, sono stati registrati circa 100.000 casi in tutto il Paese.
Sono comunque crescenti le preoccupazioni sul piano sanitario, infatti durante una conferenza stampa a Ginevra l’8 agosto, il direttore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha avvertito che le recenti inondazioni potrebbero aggravare la malnutrizione e favorire nuove ondate di colera, malaria, dengue e altre malattie.
Ha ricordato che la violenza persistente in Sudan ha provocato carestia, malattie e massicci sfollamenti, complicando al contempo l’accesso agli aiuti umanitari.
L’OMS sottolinea inoltre che la distruzione delle infrastrutture sanitarie, la carenza di personale medico e le difficoltà di approvvigionamento limitano la capacità di risposta alle epidemie.
Il triangolo di Halaïb é al centro di una controversia, infatti parallelamente alla crisi sanitaria, una questione politica sta suscitando polemiche. Secondo il media francese Réseau International, il capo dell’esercito sudanese, Abdel Fattah al-Burhan, avrebbe deciso di riconoscere la sovranità egiziana sul triangolo di Halaïb, un territorio conteso situato sul Mar Rosso.
Questa decisione sarebbe stata presa senza consultazione parlamentare né referendum, nel quadro di discussioni sulla delimitazione marittima con l’Arabia Saudita.
Il triangolo, con una superficie di 20.000 km², ospita diverse tribù sudanesi e possiede importanti risorse naturali, tra cui oro, rame, petrolio e risorse ittiche.
L’ex direttore della commissione sudanese per la delimitazione delle frontiere, Muaz Tangou, afferma che la disputa con l’Egitto non si limita a Halaïb e che altri territori sono stati annessi.
Dal canto suo, il movimento Sudan Foundation (Tassis) ha ribadito il proprio impegno per l’unità e la sovranità del Paese.
In un comunicato, ha chiesto un cessate il fuoco e negoziati di pace “equi e completi”, precisando che le sue forze hanno evacuato oltre 800.000 civili da El-Fasher verso aree più sicure.
Di Paolo Corti
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia