06 Agosto 2025
Fonte: LaPresse
L’inviato speciale degli Stati Uniti, Steve Witkoff, è atterrato a Mosca per una serie di colloqui con i vertici russi. La visita si colloca in un momento diplomaticamente cruciale: mancano solo 48 ore alla scadenza dell’ultimatum lanciato dal presidente Donald Trump alla Russia, fissato per l’8 agosto. Il tycoon aveva minacciato Mosca di sanzioni, nel caso in cui non fosse stato accettato un cessate il fuoco con l'Ucraina. Dichiarazioni che avevano acceso lo scontro con Dmitrj Medvedev, il quale aveva messo in guardia Washington: "Ogni ultimatum è un passo verso la guerra", aveva affermato il politico russo.
In risposta, Trump aveva ordinato lo schieramento di due sottomarini nucleari in "regioni appropriate", nel caso in cui le parole di Medvedev fossero state una minaccia concreta.
L’agenzia di stampa russa Tass ha confermato l’arrivo di Witkoff a Mosca in mattinata. La visita avviene in un clima reso ancora più teso dagli sviluppi militari sul campo: il ministero della Difesa russo ha riferito che, durante la notte, i sistemi di difesa aerea hanno intercettato e distrutto 51 droni ucraini in volo sopra varie regioni del Paese, tra cui Rostov (16 droni), Bryansk (16), Crimea (12), Voronezh (4) e Oryol (3).
Sul fronte ucraino, un nuovo attacco russo ha colpito il distretto di Zaporizhzhia, provocando due morti e dodici feriti. Lo ha comunicato il capo dell’amministrazione militare regionale Ivan Fedorov tramite Telegram: "Stamattina i russi hanno colpito il distretto di Zaporizhzhia. Due persone sono state uccise e dieci sono rimaste ferite, tra cui quattro bambini".
L’ultimatum imposto da Trump è chiaro: se il presidente Vladimir Putin non farà un "passo concreto" verso un cessate il fuoco, gli Stati Uniti imporranno nuove sanzioni e dazi secondari. Tuttavia, lo stesso leader americano ha ammesso che "i russi sono piuttosto bravi a evitarle, sono furbi, vedremo che effetti avranno".
Il Cremlino ha definito gli incontri con Witkoff "importanti, significativi e molto utili", ma ha precisato che "la politica estera la fa Putin, importa solo la sua posizione", come ha affermato il portavoce Dmitrij Peskov. In merito alle divergenze interne al governo russo, ha aggiunto: "In ogni Paese, i membri della leadership hanno punti di vista diversi sull’attualità. Ci sono figure con posizioni molto dure anche negli Usa e in Ue".
Da parte sua, Trump ha lasciato intendere che l’unico modo per evitare nuove sanzioni sarebbe "concludere un accordo grazie al quale la gente smetta di morire". Tuttavia, la controparte russa non sembra intenzionata a "rinunciare ai suoi obiettivi in Ucraina", pur dichiarandosi disposta a valutare eventuali compromessi.
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