31 Luglio 2025
Carney e Macron, fonte: imagoeconomica
15 Paesi hanno lanciato un "appello da New York" a tutto il mondo per il riconoscimento dello Stato della Palestina, visto come un "passo essenziale per la realizzazione dei due Stati". L'iniziativa è stata lanciata dalla Francia, il primo Paese del G7 a fare questo passo. Il ministro degli Esteri Jean-Noël Barrot assieme a quelli di altri 14 Paesi hanno partecipato una conferenza speciale delle Nazioni Unite, rilasciando una dichiarazione congiunta, nella quale viene ribadito "l'incrollabile impegno verso la visione di una soluzione a due Stati". I firmatari sono Andorra, Australia, Canada, Finlandia, Francia, Islanda, Irlanda, Lussemburgo, Malta, Nuova Zelanda, Norvegia, Portogallo, San Marino, Slovenia e Spagna. Diversi Paesi tra questo come Francia, Spagna e Irlanda hanno già compiuto il passo, altri come Canada e Portogallo lo faranno a settembre.
Una dichiarazione congiunta di 15 Paesi per il riconoscimento dello Stato di Palestina. Il mondo si comincia a mobilitare e in una conferenza speciale dell'Onu è stato lanciato un appello: altri Paesi facciano altrettanto. Tuttavia, è una dichiarazione a due facce perché se da una parte si fa riferimento al cessate il fuoco immediato e ad un piano in fasi per il raggiungimento dei due Stati, dall'altra viene chiesto il rilascio degli ostaggi israeliani ancora a Gaza e che Hamas abbandoni il governo della Striscia di Gaza in favore dell’Autorità nazionale palestinese. La dichiarazione è stata firmata anche da vari Paesi arabi come l’Arabia Saudita, il Qatar e l’Egitto.
Il ministro degli Eseri Barrot ha scritto su X: "A New York, insieme ad altri 14 Paesi, la Francia lancia un appello collettivo: esprimiamo la nostra volontà di riconoscere lo Stato di Palestina e invitiamo coloro che non l'hanno ancora fatto a unirsi a noi".
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