15 Luglio 2025
Fonte: Imagoeconomica
La Commissione europea ha presentato ai 27 Stati membri la nuova lista di beni americani da colpire con contro-dazi, per un valore complessivo di 72,1 miliardi di euro. Nel mirino della black list Ue compaiono settori simbolo del Made in Usa, dalle carni bovine e suine al bourbon, dai suv e pick-up ai componenti aerospaziali per i Boeing.
La Commissione europea ha presentato ufficialmente ai 27 Stati membri l’elenco aggiornato dei beni americani che potrebbero essere colpiti da nuovi contro-dazi, qualora le trattative in corso con l’amministrazione americana dovessero fallire. Il valore del pacchetto è imponente: 72,1 miliardi di euro, da affiancare a un primo blocco da 21 miliardi, rimasto finora congelato per lasciare spazio al dialogo.
Sul tavolo finiscono settori strategici dell’economia statunitense. Carni bovine e suine, suv e pick-up, componenti aeronautici per i Boeing, il bourbon del Kentucky. Ma la lista è lunga e tocca anche produzioni simboliche di molti Stati americani: aragoste del Maine, agrumi della Florida, microchip texani, tecnologie della Silicon Valley, soia della Louisiana e prodotti in legno, fondamentali per regioni come Georgia, Virginia e Alabama. Il portavoce della Commissione europea per il Commercio, Olof Gill, sottolinea che Bruxelles e Washington si trovano ora nella “fase più delicata” della trattativa.
Secondo fonti diplomatiche Ue, il documento presentato il 14 luglio potrà ancora subire modifiche: sono attesi “nuovi aggiustamenti” prima del via libera definitivo. Nel frattempo, le delegazioni tecniche europee sono già a Washington per proseguire i negoziati, mentre il commissario Ue al Commercio Maros Sefcovic ha avviato un fitto calendario di colloqui con le controparti statunitensi, tra cui l’omologo Howard Lutnik e il rappresentante Jamieson Greer.
Due i grandi fronti su cui si concentra l’offensiva europea: agroalimentare e industria pesante. I contro-dazi sull’alimentare valgono 6,3 miliardi di euro e riguardano un’ampia gamma di prodotti di consumo: frutta, ortaggi, conserve, carni trasformate, bevande alcoliche – vino, birra, distillati – ma anche dolci, spezie, tabacco, succhi e sciroppi. Il comparto ittico, da solo, arriva a 510 milioni, includendo salmone, crostacei e merluzzo dell’Alaska.
Molto più consistente il pacchetto industriale da 65,7 miliardi, che comprende: velivoli e componenti Boeing (10,8 miliardi), automotive e componentistica (9,9 miliardi), macchinari (9,4 miliardi), dispositivi medici (7,6 miliardi), chimica e plastica (7,7 miliardi), apparecchiature elettriche (6,1 miliardi) e strumenti di precisione. Restano invece esclusi dalla lista i farmaci, i semiconduttori e le materie prime critiche come rame e legname, che non sono ancora stati colpiti dai dazi di Washington.
Bruxelles ha deciso di tenere fuori anche i prodotti a uso militare, scelta non casuale vista la disponibilità europea a continuare ad acquistare armamenti statunitensi, forniti anche all'Ucraina, in un’ottica di equilibrio e concessioni reciproche.
Accanto al pacchetto di contro-dazi, la Commissione ha inserito anche un blocco mirato di restrizioni all’export europeo verso gli Stati Uniti, per un valore di 94,4 milioni di euro, che riguardano principalmente rottami ferrosi e alluminio.
Quel che è certo è che Bruxelles non intende muoversi prima del 1° agosto, mentre le trattative restano aperte. In quella data potrebbero scattare le nuove tariffe Usa, volute dal presidente Donald Trump, con un impatto atteso fino al 30% sui prodotti europei.
Se entro il 6 agosto non sarà trovato un accordo, scatteranno anche i primi contro-dazi europei da 21 miliardi, già approvati e finora congelati.
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